SERBIA-SPAGNA 3-0 (Giovanni Vianello)
V. Troicki/N.Zimonjic b. P. Carreno Busta/M. Lopez 4-6 7-6(4) 6-0 4-6 6-2
È stata una partita decisasi al quinto parziale, ma infine la Serbia, con la coppia Nenad Zimonjic (oltretutto capitano del team di Davis serbo) e Viktor Troicki ha sconfitto la Spagna che schierava Pablo Carreno Busta e Marc Lopez, assicurandosi così il terzo punto e di conseguenza la qualificazione anticipata di una giornata alle semifinali del World Group.
Il primo set, tuttavia, vede gli iberici prevalere per 6-4. Gli spagnoli giocano in modo concreto e continuo e sfruttano al massimo un black-out dei serbi al servizio. In questo avvio di match, Zimonjic appare un po’ spento, mentre sia Marc Lopez che Carreno Busta appaiono solidi e centrati. Nel secondo set le cose sembrano complicarsi ulteriormente per i padroni di casa, che vanno nuovamente sotto di un break, ma poi conquistano un immediato contro-break e finalmente si incomincia ad intravedere la mano di Zimonjic, che piano piano entra in partita. Il secondo set si conclude al tie-break, che vede la Serbia vincere per 7-4. Del terzo set c’è poco da dire, gli spagnoli patiscono la sconfitta maturata nel tredicesimo gioco nel secondo parziale ed escono mentalmente dal campo, lasciando Zimonjic e Troicki liberi di aggiudicarsi il set con un bagel. Nel quarto set si assiste a molto più equilibrio, si vede una sola palla break fino al decimo gioco, quando gli spagnoli operano un break a zero vincendo così il parziale 6-4. Il quinto set, come il terzo, vede un dominio dei balcanici, che operano due break e non perdono mai la battuta, vincendo così 6-2.
La prima semifinale del World Group è quindi già definita, sarà Francia-Serbia. La semifinale si disputerà in terra bleu. Se ci sarà il Djokovic visto ieri, due punti sembrano essere già in tasca dei serbi, ma Troicki non può essere considerata una gran garanzia e se si dovesse giocare su terra, anche Djokovic potrebbe soffrirne.
FRANCIA-GRAN BRETAGNA 3-0 (Riccardo Sozzi)
J. Benneteau/N. Mahut (FRA) b. D. Inglot/J. Murray (GBR) 7-6(7) 5-7 7-5 7-5
La Francia è in semifinale! Ci va meritatamente, con tanto cuore e tanta testa, grazie alla vittoria in doppio di quest’oggi di Julien Benneteau e Nicolas Mahut. Non era una partita facile, e questa volta la superficie di gioco non poteva rappresentare un vantaggio decisivo; dall’altra parte c’erano Jamie Murray e Dominic Inglot, due doppisti esperti che più volte in carriera avevano giocato assieme in un tie di Davis e che ben conoscevano il significato di una partita così importante e decisiva. Il match è stato caratterizzato da un equilibrio già di per sé eloquente, tutti e quattro i giocatori in campo sono infatti ottimi doppisti e i valori sostanzialmente si equivalgono, anche se Inglot può essere visto come il più debole del quartetto. Proprio questa sua debolezza è stata una delle chiavi che hanno permesso ai “galletti” di aggiudicarsi il match. Ma al di là di questo la partita in sé è stata per lunghi tratti tutt’altro che emozionante, dominata dal giocatore al servizio e con pochi scambi degni dell’epiteto ‘spettacolari’, almeno per i primi due set. Ma vediamo nel dettaglio qual che è accaduto.
Il primo set si caratterizza appunto per la sua linearità, i turni di battuta scorrono veloci e molto spesso indolori; il primo momento di incertezza lo soffre Benneteau, che sul 5-6 si fa recuperare da 40-0, commettendo tra l’altro due doppi falli, permettendo ai britannici di arrivare per tre volte a set point, ma riuscendo comunque a cavarsela. Britannici che sembrano prendere forza dal momento buio dei ‘Bleus’ e salgono 4-1 al tie-break ma, come accaduto anche ieri a Edmund, soffrono di un improvviso ‘braccino’ che gli fa perdere tre punti in modo abbastanza banale e con loro il primo set. I francesi potrebbero ora provare ad osare qualcosa di più in risposta, specie su Inglot che pare tutt’altro che sereno, ma non riescono mai a prendere l’iniziativa, rimanendo a metà strada tra lo spingere con convinzione e l’aspettare pazientemente l’errore. È una tattica che non paga, e anzi sono loro che ancora una volta con Benneteau al servizio vanno in difficoltà, subendo il break in un game da 40-15; è il momento in cui Inglot cresce improvvisamente, giocando un buona serie di punti che aiutano Murray a portare il conteggio dei set in parità.
Come prevedibile ora sono i britannici i più ispirati, ed iniziano il terzo parziale visibilmente più in ‘palla’; Mahut e Benneteau sembrano disorientati, e cominciano a commettere errori piuttosto grossolani, come quando non sfruttano due palle break nel quarto gioco. La concentrazione latita, e di conseguenza anche il braccio perde le misure, ma è il momento della partita in cui si vivono le emozioni più forti, per la gioia dei tifosi che danno vita ad una bellissima battaglia di cori e colori, incitando i rispettivi rappresentanti che (finalmente) giocano qualche bel punto. Un break per i britannici ed un controbreak francese riaccendono anche le panchine che si fanno sentire tanto quanto il pubblico. Benneteau e Mahut ritrovano brillantezza e convinzione e al terzo set point utile arriva inesorabile il primo doppio fallo britannico con Murray che regala il terzo set ai francesi. Chi si aspettasse un calo da parte di una delle due squadre rimarrebbe senza dubbio deluso, ed entrambe le formazioni continuano a macinare col proprio servizio, anche se ora si gioca senza dubbio di più. Momento topico che arriva ancora sul 6-5, Murray va servire per salvare il match, ma da 40-15 i britannici subiscono la reazione dei francesi che vogliono chiudere il discorso, e al secondo match point il nastro si tinge dei colori della Francia, respingendo la pallina nel campo britannico.
La Francia ha complessivamente meritato questa vittoria, ottenuta in una situazione di pseudo-emergenza data l’assenza di quasi tutti i suoi giocatori più importanti. Alla fine la differenza l’ha fatta senza dubbio la superficie, che ha favorito i francesi soprattutto nei due singolari di ieri, ma anche la concentrazione e centratezza dei “galletti’, che hanno dato prova di essere in grado di far paura anche con le seconde linee. Ora Noah & Co. attendono il vincente della sfida tra Serbia e Spagna per sapere chi affrontare nella prossima semifinale, con la consapevolezza che in entrambi i casi avranno la possibilità di giocare in casa.
AUSTRALIA-USA 2-1 (Vanni Gibertini)
S. Johnson/J. Sock (USA) b. J. Peers/S. Groth (AUS) 3-6 6-3 6-2 2-6 6-3
Per questo doppio senza appello il capitano USA Jim Courier sceglie di sostituire Sam Querrey con Jack Sock, miglior doppista della squadra secondo la classifica ATP (n.18), ma che ha giocato oltre tre ore in singolare venerdì contro Thompson ed è atteso domenica dalla sfida contro Nick Kyrgios. Sock, in coppia con Steve Johnson, si è aggiudicato la medaglia di bronzo alle ultime Olimpiadi di Rio, ed ha vinto agevolmente il punto di doppio nel primo turno di febbraio contro gli svizzeri Bossel e Laaksonen. A rappresentare la compagine di casa, invece, Lleyton Hewitt conferma Sam Groth e il n.2 al mondo della specialità John Peers, i quali hanno già esordito vittoriosamente in Davis nei play-off dello scorso anno contro gli slovacchi Martin e Zelenay.
Il primo set vola via in un baleno, con Sock che perde subito il servizio mandando l’Australia avanti sul 3-1. Due giochi più tardi, sul servizio di Johnson ci sono anche due opportunità per il 5-1 per Groth e Peers, ma il set si chiude per 6-3 con un solo break di scarto dopo appena 27 minuti di gioco. La coppia a stelle e strisce mette ordine nel proprio gioco, fa buona guardia al servizio ed al quarto game conquista il break sul servizio di Groth con un controsmash di Johnson che contra perfettamente una volée troppo schiacciata a terra da Peers. Il break è sufficiente per restituire il 6-3 in mezz’ora e la partita è riaperta. Molto più autoritari al servizio e lestissimi ad approfittare della risposta di rovescio di Groth, il duo americano va avanti di un doppio break sul 4-0, resiste un game da 18 punti sul 4-1 ed in 32 minuti chiude il terzo parziale per 6-2 in 32 minuti. Con il match incanalato verso una vittoria americana, la coppia verde-oro trova il guizzo per rimettere in piedi la partita infilando quattro game consecutivi, a partire dal break sul servizio di Johnson sul 2-2, e trascinati dalla folla e dal leader John Peers trascinano il match al quinto set, tenendo accese le speranze australiane di chiudere i contri dopo due giornate.
Hewitt da una parte e Sock dall’altra tentano di mettere il match sul piano della battaglia agonistica urlando ad ogni punto e spronandosi a vicenda ad ogni ‘15’. I primi quattro game del set finale vanno a favore dei battitori, con un solo punto conquistato dalla coppia alla risposta. Poi, sul servizio di Peers gli americani indovinano tre splendide risposte e si prendono il break a zero. Sock sfrutta la sua maggiore solidità da fondo evitando il serve and volley sistematico e palleggiando da fondo con i due australiani, affidandosi ad un Johnson molto mobile sottorete per le entrate. Nel corpo a corpo gli aussie si difendono bene, ma nelle battaglie di mazzate da fondo inevitabilmente cedono alla maggiore consistenza di Sock e Johnson. John Peers però fa sentire il suo peso in risposta, infilando più di una volta l’uomo a rete con il rovescio lungolinea. Sock tiene la battuta per il 5-3 salvando una palla per il 4-4, e Johnson chiude la questione poco dopo infilando un passante di diritto sul secondo match point per portare a casa il match dopo 3 ore ed un minuto.
Gli USA accorciano così le distanze, ma la strada della rimonta è ancora lunga, soprattutto perché nel prossimo singolare dovranno affrontare Nick Kyrgios.