Coppa Davis, Quarti di finale
BELGIO-ITALIA 3-2
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D. Goffin b. P. Lorenzi 6-3 6-3 6-2 (da Charleroi, il nostro inviato)
I belgi non sono superstiziosi: è il minimo che si possa dire dopo aver scambiato qualche parola con i colleghi della stampa e il pubblico qui a Charleroi. Nel pre-partita si respira un’atmosfera di festa, quasi come se si trattasse di un’esibizione che fa da porta d’ingresso verso la seconda semifinale negli ultimi tre anni per i ‘diavoli rossi’, come viene chiamata la nazionale di calcio.
Goffin non si fa trascinare dall’entusiasmo ed inizia subito a macinare gioco, portando a casa i suoi turni di servizio senza affanno, lasciando solo due punti nei primi tre giochi alla battuta. 3-2 Goffin dopo venti minuti. Lorenzi gioca discretamente, cercando di contenere le incursioni del 27enne di Liegi, usando spesso la soluzione in back per tagliare il ritmo allo scambio. Goffin è preciso, e alla prima occasione non si fa pregare, portando a casa il break nel nono gioco. Al servizio sul 5-3, il belga chiude il primo set con un gran rovescio diagonale: 6-3 dopo 36 minuti, con solo tre punti su venti vinti da Paolo in risposta.
La musica non cambia dopo i due minuti di riposo a fine set, con il senese che subisce subito il break: si tratta del secondo break di fila subito da Lorenzi. Proabilmente rilassato dal set e break di vantaggio, Goffin molla un po’ la presa nel quarto gioco: è bravo l’azzurro ad approfittarne per ottenere il contro-break dopo circa 50 minuti di partita. L’impressione che il match torni in equilibrio, però, dura poco: il belga ottiene subito un altro break dopo un game piuttosto combattuto e finito ai vantaggi. Adesso si fa sempre più dura per Paolo, che continua a lottare punto su punto e a caricarsi quando riesce a vincere scambi più intensi. Ma Goffin non si lascia influenzare, mostra quella costanza tipica di chi è stabilmente tra i primi 20 del mondo e sul 5-3 in suo favore ottiene il terzo break su cinque turni di servizio del giocatore italiano. Dopo poco meno di un’ora e venti di partita il Belgio è ad un set dalla semifinale. Si ha l’impressione che Paolo abbia fatto il possibile, impegnando Goffin sicuramente di più rispetto alla prima frazione, ma chiaramente non è abbastanza.
Mentre Lorenzi passa dal completo in blu targato ‘Italia’ alla maglia bianca nella pausa a fine set, lo Spiroudome diventa una vera e propria bolgia: l’urlo ‘David, David’ scandisce ogni intervallo tra un punto e l’altro. Goffin, come d’abitudine, non sembra curarsene, continuando a produrre gioco e accelerazioni con la scioltezza di chi passa un’altra giornata in ufficio come tante altre. Il copione, infatti, non cambia: Lorenzi deve faticare – e rischiare – di più per mantenere i propri turni di servizio. Goffin controlla alla battuta e converte la prima palla break, portandosi avanti 3-1 e servizio. Partita praticamente finita, ma Paolo non ci sta e vuole giocarsela fino all’ultimo punto: nel gioco successivo riesce ad essere più aggressivo e toglie il servizio a zero al numero uno belga. La reazione non tarda ad arrivare: Goffin trova delle ottime risposte e rinconquista il break di vantaggio. Si gioca al coperto su un campo piuttosto veloce, ma i break si accumulano: sono addirittura tre consecutivi nel terzo set. Con il belga avanti 5-2 dopo un game al servizio ingiocabile, la partita – e l’avventura della Davis 2017 dell’Italia – si avvia all’epilogo. Al servizio Lorenzi non riesce a tenere il turno di battuta e consegna le chiavi della semifinale alla squadra belga dopo un’ora e cinquantuno minuti di gioco. La festa a Charleroi può solo continuare.
Ha vinto solo otto game in tre set, ma bisogna fare la (solita) levata di cappello per Paolo Lorenzi: l’avversario, la superficie e il pubblico (probabilmente in questo ordine) non lo favorivano, ed ha fatto quello che ha potuto. Applicato punto dopo punto, prima ha provato a usare lo slice per limitare la pressione dell’avversario, poi a spingere di più sul lato sinistro per guadagnare campo ed evitare che Goffin si sposti verso sinistra per giocare il diritto anomalo. Anche nel terzo, quando oramai Goffin giocava di inerzia, ha provato a tornare in partita, recuperando il break di svantaggio quando il belga è andato a servire sul 3-1. Alle domande della stampa, ha detto in onestà: « Goffin è più forte di me su questa superficie e avrei avuto bisogno di un po’ di fortuna per far girare la partita. Lui è stato bravo e nelle poche occasioni in cui avrei potuto fare qualcosa in più sono sempre girate dalla sua parte ».
Le difficoltà per Paolo non sono finite in campo: pochi minuti dopo il match il controllo anti-doping lo attendeva, ma il senese era già stato in bagno prima della richiesta! Alla richiesta del supervisore dell’ITF Lorenzi ha continuato a bere per sottoporsi al test… ma non sono mancate le polemiche per il tempismo poco opportuno, se vogliamo. Intanto la stagione continua, e Lorenzi sarà a Marrakech domani, per l’inizio della lunga stagione su terra battuta.
Ha mostrato la sua solita tranquillità, invece, David Goffin, che si è detto « contento di poter gustare questa vittoria e di aver portato il punto decisivo per l’accesso in semifinale. Ho giocato bene, sono a mio agio su questa superficie e nonostante Lorenzi abbia provato varie soluzioni con il rovescio in slice, dei diritti più liftati o degli scambi più fisici, ho sempre dimostrato di avere le armi necessarie a fargli del male » ha commentato il 27enne originario di Liegi. Non possiamo che dargli ragione, oggi ha dimostrato ancora una volta perché si trova vicino ai top 10 ed è addirittura ottavo nella race, il ranking basato sul rendimento nel 2017.
Alla seconda semifinale in tre anni, con un giocatore maturo come Goffin, Steve Darcis ritornato in ottima condizione e capace di esaltarsi in Coppa Davis – in Germania ha trascinato i diavoli rossi senza Goffin alla vittoria, battendo Philip Kolhschreiber e Alexander Zverev – e un doppio oramai consolidato, il Belgio si afferma come una realtà assoluta di questa epoca della massima competizione tennistica a squadre. A settembre i ‘diavoli rossi’ affronteranno l’Australia, ancora una volta in casa, come è accaduto in otto degli ultimi nove incontri. Si giocherà molto probabilmente su terra battuta per sfavorire gli australiani. A Gent, o Ostende come contro il Brasile, ma in ogni caso nelle Fiandre, visto che la federazione belga è composta in realtà da due federazioni distinte linguisticamente (francofoni e fiamminghi), e l’organizzazione della Davis viene alternata tra le due. Anche con Kyrgios in grande forma, il Belgio parte leggermente favorito, e chissà che Goffin e compagni non si riprocurino l’occasione di alzare l’insalatiera, dopo quella fallita due anni fa davanti al proprio pubblico contro la Gran Bretagna.
Per onor di cronaca riferiamo che si è giocato anche l’ultimo singolare che ha visto scendere in campo il belga Joris De Loore ed il nostro Alessandro Giannessi. Il tennista azzurro si è imposto in due set con il punteggio di 6-4 7-6(9).