Una vicenda che ha del caotico e dell’incredibile, non c’è dubbio, quella che sta vedendo protagonisti il mito del tennis indiano Leander Paes e il capitano non giocatore della selezione di Davis nazionale Mahesh Bhupathi. Un pasticcio che l’ego ipertrofico dei due contendenti ha impedito rimanesse chiuso negli spogliatoi, e che anzi è stato spiattellato al pubblico per espressa volontà di Bhupathi. Ma proviamo a fare un po’ d’ordine in una controversia per molti aspetti paradossale.
La nazionale indiana era attesa allo spareggio contro l’Uzbekistan a Bangalore, valido per accedere ai play off con vista sul World Group, in programma il prossimo settembre, sfida che in effetti la rappresentativa di casa ha vinto con un perentorio 4-1 senza l’ausilio di Paes. Il buon Leander, un tizio che difficilmente omette di dire ciò che pensa e altrettanto raramente sfoggia le doti tipiche del diplomatico, ha dichiarato alla stampa che Bhupathi, sfruttando il proprio preminente ruolo, lo avrebbe deliberatamente escluso a causa dei dissapori che rendono problematico il loro rapporto sin dagli anni ’90.
Per tutta risposta, quest’ultimo ha pensato bene di pubblicare su Facebook gli screenshot della conversazione avvenuta tra i due su Whatsapp con l’intento di provare la propria integerrima condotta: in sostanza, Paes avrebbe chiesto rassicurazioni circa il suo inserimento nel quartetto titolare, mentre Bhupathi gli ha risposto che si sarebbe preso qualche giorno extra per decidere, facendo capire, nemmeno troppo tra le righe, che, qualora Leander avesse deciso di volare a Bangalore prima delle convocazioni ufficiali, lo avrebbe fatto a suo rischio e pericolo, mettendo in conto la possibilità di sobbarcarsi un viaggio inutile.
Secondo Paes, il capitano aveva già deciso di escluderlo al momento dello scambio di pareri a mezzo social e lo ha accusato di comportamento irrispettoso; il fondatore dell’IPTL, dal canto suo, ha optato per la clamorosa messa sulla pubblica piazza del dialogo per evidenziare come in realtà il permaloso ex compagno abbia tratto le proprie conclusioni prima che una qualsiasi decisione circa le convocazioni venisse presa.
Essendo la questione ampiamente sfuggita di mano ai protagonisti, è intervenuta la federazione, che con un duro comunicato ha rimbrottato i due, auspicando un deciso cambio di registro nelle relazioni con i media e un comportamento confacente alla loro veneranda età, per poi comunque prendere – anche se, va detto, con un certo distacco – la parte di Bhupathi, il quale avrebbe comunicato tempestivamente ogni decisione all’organo di governo del tennis indiano.
Un discreto garbuglio, insomma, che non ha comunque impedito all’India di superare l’insidioso ostacolo schierando Ramkumar Ramanathan e il debuttante Prajnesh Gunneswaran in singolare e Rohan Bopanna insieme all’altro esordiente Sriram Balaji in doppio. Il sorteggio, tenutosi oggi a Londra, ha deciso che la selezione guidata da Bhupathi affronterà il Canada nei playoff settembrini per una sfida inedita in Davis: precedendo gli avversari nel ranking ITF, la nazionale della foglia d’acero avrà il diritto di giocare in casa.