[WC] F. Schiavone b. [4] L. Arruabarrena-Vecino 6-4 7-5
Vince Francesca Schiavone a Bogotà, battuta in due set Lara Arruabarrena. Portato a casa il torneo senza mai perdere un set. Schiavone è la quarta finalista italiana a Bogotà dopo Vinci, Garbin e Pennetta, ed è il terzo titolo azzurro. Primo incontro tre le due giocatrici. Schiavone che era numero 164 del mondo all’inizio della settimana, e 118 prima della finale, diventa 104 dopo la vittoria. Si consola con il numero 52 in WTA Lara Arruabarrena, suo best ranking. Inizia bene Schiavone che brekka l’incredula iberica nel secondo game, perso a zero dalla Arruabarrena. Si arriva quindi al quinto game quando Schiavone è costretta ad affrontare due palle break, con successo. Non molla nemmeno un quindici Francesca, pare del tutto frastornata Arruabarrena, che però riesce a tenere il servizio. Prima esterna e dritto lungo linea, questo lo schema in questa fase di Francesca. Nel sesto game butta Arruabarrena via altre due palle break, battaglia sul quaranta pari, con Francesca in calo con la prima palla, ma coraggiosa ad annullare la terza palla break con il serve and volley. Ora è Arruabarrena a guadagnarsi una quarta palla break sotto rete. Annullata anche questa, dalla difesa all’attacco per l’azzurra, e con un colpo al volo lungolinea Schiavone si riprende la parità. Subito dopo servizio vincente di Francesca, e 5-2 meritatissimo. Ma è a un passo dal traguardo che Schiavone cede il servizio, sulla palla break nel nono game, zavorrato anche da un doppio fallo dell’azzurra. Decimo game invece perfetto di Francesca, che approfitta di tre palle break, attacca di rovescio e con la palla corta, e porta a casa il primo set.
Intervengono i rispettivi coach, e si riparte. Si arriva subito nel terzo game con un break iberico, con Arruabarrena che pare giocare con più convinzione. Subito dopo “medical timeout” per l’iberica, a cui viene applicata una vistosa fasciatura sul quadricipite della gamba sinistra. Ma a stare peggio sembra Francesca, che non riesce mai a impensierire al servizio la spagnola. Entra di nuovo Alejo Mancisidor, coach dell’iberica ed ex allenatore di Muguruza, che pare catechizzare Lara: non è questione di tennis, è una finale. Queste le parole del coach di Arruabarrena, che sembrano funzionare perché la spagnola tiene facilmente il servizio. Fino al nono game, dove Schiavone ribatte ben tre set point col servizio, per poi, nel game successivo, andare a prendere il break, dopo aver cancellato l’ennesimo set point. E nel dodicesimo game, break nonché match point per Francesca, subito centrato. Ottavo titolo per Schiavone. 28 vincenti a 16 per l’azzurra, eppure Francesca definisce subito dopo il suo match “disastroso”. Forse, ma vale il tabellone principale di Parigi.