Sembra che giochi sempre meglio di lui, eppure in cinque precedenti non lo hai mai battuto.
Oggi sono soddisfatto. Ho giocato una gran partita contro un tennista che è nei primi dieci della Race. Sono molto contento del mio attuale livello di tennis, che mi porto da Miami.
Un momento chiave è sembrato essere il tie-break del primo set.
Sì, ho avuto un po’ di sfortuna. Se non ricordo male ho tirato due dritti sbagliandoli di poco, la scelta era giusta. Poi ace, e mi sono ritrovato 0-4. Ripeto, penso di aver giocato una partita che mi rende consapevole di aver ritrovato un buon livello. Ho ancora il doppio da giocare, poi vedrò cosa fare.
Otto doppi falli. Per sorprenderlo, o la giornata era semplicemente storta?
Senza dubbio non sono Karlovic. Dipende anche dal momento, quello fatto sullo 0-6 del tie-break magari ha meno importanza. Mi ha sorpreso il fatto che non abbia aggredito sulla seconda, di solito cerca di approfittarne di più mentre oggi era più attendista. Non ho perso la partita per il servizio, non faccio mai molti punti diretti.
Qual è stato il momento di svolta?
Non ricordo ce ne siano stati, abbiamo giocato benissimo al servizio entrambi. Posso recriminarmi di non aver insistito o di non aver concretizzato situazioni in cui magari ero 0-15 o 15-30, avrei potuto essere più aggressivo. Ripeto però che sono molto tranquillo, sono contento del livello che sono tornato a mostrare e so che i risultati arriveranno. Spero presto.
Sulla programmazione: se Flavia dovesse partorire nei giorni prima di Roma?
Non giocherò.
E se partorisse a torneo in corso?
Mi ritirerei.
Quindi la tua programmazione dipende da quello: Barcellona era già previsto o ci vai perché vuoi starle vicino?
Non era previsto, ho chiesto wild card dopo Miami. Se non dovessero darmela andrò a Budapest, perché finché Flavia non chiama voglio giocare il più possibile.
Che opinione ti sei fatto della mancata wild card a Schiavone, a Roma?
Non commento. Non perché non mi interessi, ma perché ci sono persone che decidono in merito. Sono molto contento per lei, l’ho sentita dopo Bogotà. È tutto quello che posso dire.
Perché secondo te i giovani italiani, dietro il vostro nucleo storico, faticano a emergere?
Non lo so, sinceramente conosco alcuni nomi, ma non li ho visti giocare con continuità, quindi non è facile farsi un’opinione. Conosco meglio Giannessi perché ci siamo allenati insieme. Dovrebbero prendere esempio da Lorenzi, che con un tennis non brillantissimo, ma con una grandissima volgia e acrificio adesso è un top 50 stabile. Se poi dovessero fare risultati migliori di tutti noi, sarei contento.