Ascolta le parole di Goffin e Djokovic dopo il match
[10] D. Goffin b. [2] N. Djokovic 6-2 3-6 7-5 (da Montecarlo, Laura Guidobaldi)
Un quarto di finale al cardiopalma. Un indomito David Goffin sorprende l’ex n. 1 del mondo in un match ad alta tensione emotiva e agonistica. Tra alti e bassi, il 25enne belga è stato bravo a crederci fino in fondo, dimostrando un tennis aggressivo, solido e supportato da una grande preparazione atletica. Dopo 2 ore e 35 minuti, il n. 13 del mondo ha la meglio su un Novak Djokovic che, per ora, non riesce a ritrovare le formula di RoboNole, con lo score di 6-2 3-6 7-5. Ora lo aspetta il vincente tra Rafa Nadal e Diego Schwartzman.
Dopo Ramos-Viñolas e Pouille, che sia la grande occasione anche per David Goffin? Intanto il belga vuole far vedere a Novak Djokovic che non sarà avversario facile. In un battibaleno si impone sul servizio del serbo e il 2-0 è questione di un attimo. Il n. 2 del mondo viene da due maratone in cui si è salvato sul filo del rasoio, con Gilles Simon e Pablo Carreno Busta. Oggi, nonostante abbia sempre vinto con Goffin (5-0 i precedenti), Novak incrocia la racchetta con un tennista in continua crescita e in grande spolvero in questo inizio del 2017. David raggiunge infatti i quarti all’Australian Open, e le finali a Sofia e Rotterdam.
E lo dimostra subito. Perché in 32 minuti annichilisce uno spento Djokovic agguantando il primo set per 6-2. Il belga è impeccabile, chirurgico e aggressivo, mentre Nole appare stordito, distratto e impreciso. Cosa sta succedendo al serbo? Verrà fuori la sua proverbiale grinta? Pare proprio di sì. Djokovic si ricorda di essere Djokovic e riprende le redini dle gioco. Ora è lui a comandare. Più aggressivo e propositivo, si porta in vantaggio 5-2 nella seconda manche. David tenta il recupero, avanza 3-5 ma Djoker non fallisce e si aggiudica la seconda frazione per 6-3. Come i due precedenti incontri della giornata, anche questo deciderà il suo esito al terzo set. I colpi di Goffin non hanno più la stessa spinta, mentre quelli di Djokovic arrivano profondi e angolati tant’è che gli permettono di prendere un prezioso vantaggio sul 2-0. Ma il tennista di Liegi, zitto zitto e con una pazienza da certosino, corre e corre ancora, rimanda tutto e, appena può affonda con il dritto e il rovescio. Il game sul 3-2 per Djokovic è interminabile: per oltre 13 minuti e ben 7 volte ai vantaggi, i due continuano a martellare all’impazzata da fondo, mandandosi da un angolo all’altro del campo. Apnea, scivolate, recuperi e fendenti, questo il menu di un terzo set all’ultimo respiro. È Djoker a salvarsi nel sesto gioco e, dopo aver salvato ben 5 palle break, mantiene il break di vantaggio e si aggiudica il prezioso 4-2.
Ma Goffin non intende lasciare nulla di intentato, tanto da riuscire a colpire la palla in pieno capitombolo. Fa così un passo in avanti sul 3-4. Non solo. Accorto e con una deliziosa stop volley, si procura ben tre palle break. La seconda è quella buona e arriva il pareggio belga. Il boato del Centrale risuona fragoroso e, nonostante Djokovic sia di casa nel Principato, il pubblico è nettamente a favore di Goffin. Che non si ferma più; David avanza ancora sul 5-4, spingendo e angolando finché Novak incappa nell’errore. Il serbo pareggia ancora ma è David, con un tennis al fulmicotone, ad avanzare ancora sul 6-5. Supportato da un tifo appassionato cerca di trarre vantaggio da un Djokovic in totale confusione, che propina due palle corte di facile recupero, che consegnano due matchpoint a Goffin. Il serbo salvo il primo con una ace e il secondo viene miracolato da un rovescio sul nastro di David. Per il belga c’è una quarta palla del match…ancora inesorabilmente fallita. C’è un warning per Djokovic per poi subire il quinto matchpoint per Goffin. Dopo 2 ore e 35 minuti, una lotta titanica e all’ultimo respiro, un mai domo David Goffin batte il n. 2 del mondo e raggiunge la prima semifinale in carriera al Montecarlo Rolex Masters, la terza in un Masters 1000. Delusione per Djokovic che, nonostante abbia mostrato a sprazzi il tennis dei tempi migliori, non riesce ancora ad ssere nuovamente RoboNole. Ora Goffin attende il vincente tra Rafa Nadal e Diego Schwartzman. Per ora, le teste di serie che approdano in semifinale sono la n. 10 (Goffin), la n. 11 (Pouille), la n. 15 (Ramos-Viñolas).
[4] R. Nadal b. D. Schwartzman 6-4 6-4 (da Montecarlo, Carlo Carnevale)
La notizia della sconfitta di Djokovic sarà rimasta da qualche parte nella testa di Nadal per tutta la durata del suo quarto di finale. Dopo la prestazione perfetta contro Zverev (doppio 6-1), quella vista contro Schwartzman, avversario ben meno temibile sulla carta, non è stata una versione dello spagnolo altrettanto brillante. Il piccolo argentino (170 centimetri secondo il generosissimo sito ATP) martella da fondo senza sosta, come d’altronde è obbligato a fare per ovviare al gap di prestanza fisica. “Ci sono abituato, è da quando ho iniziato che sono il più basso” ci aveva detto in esclusiva ieri. Nadal fatica a tenere salda la concentrazione, forse distratto dalla vittoria di Goffin, che gli ha tolto dalla strada la sfida contro Nole in semifinale: ne è sintomo la catena di errori con il rovescio, spesso scentrato, e la scarsa lucidità nel leggere le traiettorie dell’avversario, bravissimo ad indovinare il contropiede con frequenza sostenuta. Il successo arriva comunque in 99 minuti, ma si sarebbe potuta concludere ben più tardi se Rafa non fosse ricorso ad un pregevolissimo serve and volley con il rovescio per annullare una palla break nel nono game. Nel gioco successivo arriva il graffio decisivo per mettere in borsa il primo parziale, e sistemare apparentemente l’incontro sui propri binari l’allungo sul 2-0 nella seconda frazione.
Positiva la nota del dritto, che funziona per buona parte del match e resta lo scoglio da abbracciare quando in difficoltà. Schwartzman dimostra enorme cuore e un tennis che non si limita all’argomento atletico, sciorinando colpi a rimbalzo vari e di buona fattura: il top e l’anticipo si alternano agilmente, e anche il servizio è incisivo sebbene quasi mai definitivo. Addirittura riesce a rimandare il verdetto, quando sale 4-2, ma è l’ultimo sussulto di un incontro giocato comunque al massimo: Rafa decide che è tempo di spegnere le luci, insolitamente accese al Country Club, e sigilla con un parziale di quattro game in fila.
Risultati:
[15] A. Ramos Vinolas b. [5] M. Cilic 6-2 6-7(5) 6-2
[11] L. Pouille b. [16] P. Cuevas 6-0 3-6 7-5
[4] R. Nadal b. D. Schwartzman 6-4 6-4
[10] D. Goffin b. [2] N. Djokovic 6-2 3-6 7-5