E chi l’ha detto che l’affidabilità non è un talento? A 35 anni suonati, Paolo Lorenzi da Siena continua a vivere la sua splendida primavera tennistica: dopo tante annate passate a sgobbare nei Challenger di tutto il mondo, costruendosi orgogliosamente una classifica tale da garantirgli sempre il suo posto negli Slam. È ormai un anno che Paolo staziona comodamente con il braccio fuori dal finestrino nei primi 50 giocatori del mondo, togliendosi anche sfizi non banali, come la vittoria a Kitzbuhel o il fregio di miglior giocatore italiano del 2016. A Budapest Paolino porta a casa la seconda semifinale stagionale, regolando in due set Andrey Kuznetsov, giustiziere nella giornata di ieri di Fabio Fognini.
Nessun precedente tra i due nel circuito principale (si sono invece incontrati nel Challenger di Todi, nel 2012. Fu il russo ad avere la meglio, con Paolo costretto al ritiro sul punteggio di 3-6 0-2). Siamo nel quarto della parte alta di tabellone, presieduta dalla testa di serie più alta del torneo, Pouille. Il primo set ha un leitmotiv ben preciso: Lorenzi fa la lepre e Kuznetsov rincorre. Il senese brekka a 15 nel primo game, ma ricambia il favore nel gioco successivo, sempre a 15. Lorenzi sciupa un altro paio di opportunità nel quarto game, prima di spezzare di nuovo il servizio avversario sul 3-3: ma nemmeno questo è l’allungo decisivo, con il russo che controbrekka nuovamente nel game successivo, tenendo la scia azzurra. Eppure l’efficacia dei servizi sembra tenda a scarseggiare sul Campo 1 di Budapest: Lorenzi brekka di nuovo il numero 86 al mondo e la terza volta è quella buona per piazzare lo strappo decisivo, sebbene Paolo sia costretto agli straordinari anche nell’ultimo game, dove recupera da 0-40 e chiude solo al terzo set point dopo un game fiume. 6-4 Lorenzi in 48 minuti. Kuznetsov continua ad avere problemi al servizio e Lorenzi brekka in apertura di parziale. L’andamento del set è più regolare, anche se Lorenzi rischia di complicarsi la giornata. Il senese brekka di nuovo, andando a servire sul match sul 5-2, ma fallisce la prima opportunità. Sul servizio del russo, manca due match point e alla fine riesce a chiudere con un altro 6-4 solo al quarto match point complessivo, dopo poco più di un’ora e mezza di partita.
Ora per Lorenzi c’è il favorito del torneo e leader del seeding, Lucas Pouille, che ha regolato il sempre spinoso Martin Klizan con un 6-4 6-3, recuperando un parziale di 3-1 per lo slovacco nel secondo set. Paolo parte sfavorito (come testimoniato dall’ultimo confronto tra i due a Montecarlo), ma il francese non è certo un avversario insormontabile, soprattutto se in giornata no, come gli capita non troppo di rado. Lorenzi saprà giocarsi le sue carte, non ci sono dubbi.
La semifinale della parte bassa del tabellone vedrà il confronto a sorpresa tra due qualificati: ma se da una parte il successo dell’inarrestabile Bedene su Karlovic era abbastanza preventivabile, il vero upset di giornata è quello realizzato dal serbo ventunenne Laslo Djere sulla testa di serie numero 4 Fernando Verdasco. Dopo un primo set dominato dallo spagnolo e chiuso 6-2 con tre break inflitti, l’ex numero 3 al mondo juniores si rinviene nel secondo set: brekka in apertura, subisce il controbreak una manciata di game dopo e poi difende con i denti il servizio fino al tie break, con tanto di match point annullato sul 5-4. Djere vince 7 punti a 4 la lotteria del tie break e nel terzo parziale approfitta del solito black out di Verdasco: il madrileno dopo il break siglato in apertura spegne la luce, perde tre servizi su quattro e consegna il match al serbo che raggiunge la sua prima semifinale ATP.. Da lunedì mal che vada sarà numero 152 del mondo, nuovo best ranking.
Di certo domani non partirà favorito contro il sorprendente Bedene degli ultimi mesi: 22 vittorie negli ultimi 23 incontri per lo sloveno naturalizzato britannico, tra Challenger (ne ha vinti 3 di fila), qualificazioni e match ATP. L’ultimo a batterlo è stato Struff a Miami. Il suo momento on fire prosegue e si abbatte su Ivo Karlovic, testa di serie numero 2 e sempre a suo agio sulla terra come un elefante in una gioielleria. Vittoria netta 6-4 6-3 con appena cinque (cinque!) punti concessi al servizio in tutto il match. Quando tutto ti va bene, puoi anche permetterti di battere Karlovic alla Karlovic.
Risultati:
[Q] L. Djere b. [4] F. Verdasco 2-6 7-6(4) 6-2
[Q] A. Bedene b. [2] I. Karlovic 6-4 6-3
[6] P. Lorenzi b. A. Kuznetsov 6-4 6-4
[1] L. Pouille b. M. Klizan 6-4 6-3
Matteo Orlandi