[3] R. Nadal b. [4] D. Thiem 6-4 6-1
Rafa Nadal batte Dominic Thiem in due set con lo score finale di 6-4 6-1 dopo un’ora e mezza di partita e, dopo il trionfo nel Principato, si conferma il dominatore della terra battuta. Rafa Nadal era alla caccia del 71esimo titolo della sua carriera, il 51esimo sul rosso e il decimo a Barcellona. Dall’altra parte, Thiem era alla ricerca del nono trofeo (12 finali in totale, 9 sul mattone tritato), il secondo dell’anno dopo quello conquistato a Rio de Janeiro due mesi fa. I precedenti vedevano lo spagnolo avanti 2-1 e forte della vittoria nell’ultimo scontro diretto, disputatosi 12 mesi fa a Montecarlo a livello di ottavi di finale.
La partita inizia subito a ritmi alti, con un errore in uscita dal servizio di Nadal che regala un break point a Thiem, sul quale però Rafa è molto bravo a comandare e a chiudere con la stop volley di rovescio. Poco dopo segue uno scambio mozzafiato, sul quale l’austriaco riesce a guadagnare campo e ad accelerare, arrivando però all’errore dopo una difesa surreale dell’avversario. Nadal mette in campo circa il 70% di prime, riuscendo anche a chiudere qualche punto subito dopo il servizio, mentre Thiem si prende molti rischi con il dritto da sinistra. Nel sesto game il numero 9 ATP sbaglia due dritti che concedono altrettante chance di break a Nadal, il quale però non può fare nulla, visto che Dominic spara tre vincenti con il medesimo fondamentale che sistemano tutto: 3 pari. L’iberico non regala nulla, a differenza del ragazzo di Vienna, che non viene mai a chiudere un punto a rete, peraltro non riuscendo ad utilizzare con efficacia né il back né il drop shot. Si procede senza sussulti fino al 5-4, quando Nadal si porta ai vantaggi grazie a un paio di splendide difese, la seconda chiusa con un bel rovescio in diagonale; sul 40 pari Thiem sbaglia un rovescio in larghezza su una risposta di rovescio carica di top spin; un altro errore di rovescio, stavolta in rete, chiude il set con il punteggio di 6-4 dopo 51 minuti di gioco.
All’inizio del secondo Thiem non riesce a sfondare Nadal, né riesce a prendere campo, viste anche le ampie aperture. Un drop-shot scriteriato consegna a Nadal due break point nel secondo game: sulla prima Rafa sbaglia con il dritto, mentre sull’altra lo spagnolo attacca Thiem in maniera morbida sul suo rovescio, venendo trafitto: 40 pari. Un dritto lungolinea che termina in rete regala un’altra opportunità al padrone di casa, il quale tuttavia sbaglia una palla corta. Un ace e uno smash danno ossigeno a Thiem: 1 pari. Due game più tardi lo spagnolo si procura un’altra palla break grazie a una volée di dritto non chiusa dall’avversario, che poi sbaglia una veronica molto complicata. Nel punto successivo Rafa gioca un punto fantastico, il migliore della sua partita, riuscendo a invertire l’inerzia dello scambio dopo una splendida accelerazione col rovescio in diagonale di Thiem, che però alla fine subisce il dritto inside-out vincente da parte del numero tre del seeding: 3-1.
L’austriaco dimostra di non essere cresciuto dal punto di vista tattico, non riuscendo a guadagnare campo o a fare qualcosa di diverso per creare problemi a Nadal, peraltro finendo in più di una circostanza per sbagliare in maniera clamorosa da fondocampo, ora perdendo aderenza con il terreno, ora perdendo completamente il controllo dei propri colpi. Thiem sembra essere uscito dalla partita sotto il profilo mentale e i quattro gratuiti – tre particolarmente gravi – che regalano a Nadal il 5-1 sono la naturale conseguenza di tutto ciò. Poco dopo Rafa può alzare le braccia al cielo per l’ennesimo trionfo sulla terra battuta, che ormai per lui più che un feudo è un regno in cui tutti gli avversari sono stati eliminati senza possibilità di replica. A Madrid e Roma l’occasione per provare a invertire quella che ormai è molto più che una tendenza.