da Francavilla al Mare, la nostra inviata
P. Sousa b. [2] A. Giannessi 6-3 7-6(3)
Si è conclusa oggi la prima edizione del Challenger di Francavilla al Mare e con grande rammarico il vincitore non è un tennista italiano, nonostante la presenza di ben 13 azzurri nel main draw.
Alle ore 15 sono scesi in campo Alessandro Giannessi e Pedro Sousa. L’italiano è arrivato in finale disputando un ottimo torneo, avendo battuto la giovane promessa del tennis Stefanos Tsitsipas, Lorenzo Sonego, Ramirez (per ritiro) e Stefano Travaglia in semifinale, alla fine della quale ci ha anche rilasciato una breve intervista. Il tennista ligure è arrivato a Francavilla da 121 del mondo e ne uscirà da 112esimo. Anche Pedro Sousa ha giocato un buon torneo, senza dare troppo nell’occhio ha battuto Grigelis, Mesaros e i nostri Donati e Cecchinato. Il portoghese, in tutte le partite che ha giocato, ha diviso il pubblico tra chi lo sosteneva, affibbiandogli l’appellativo di genio e sregolatezza e chi lo reputava antipatico e spocchioso.
Fin dal primo set Sousa comincia da subito ad attaccare, in particolare con le sue potenti accelerazioni di rovescio e così riesce a breakkare Giannessi già nel terzo game. Senza azioni entusiasmanti il primo set scorre via fino al nono gioco, in cui Alessandro cede nuovamente il servizio all’avversario, che alla prima palla utile si porta in vantaggio. Nel secondo set, invece, Giannessi sembra recuperare fiducia e, nel secondo game sul 40 pari, fa una smorzata e Sousa, costretto a scendere a rete, lancia la racchetta nel tentativo di colpire la palla, ma fallisce. Subito dopo Giannessi vanifica tutto con un doppio fallo, ma, grazie ai suoi rapidi spostamenti e a due colpi a rete dell’avversario riesce a tenere il servizio. Nel terzo game Sousa gioca tutte le palle sulle righe e chiude il gioco con una smorzata, lasciando Alessandro a zero punti. Nei due game successivi, Sousa ha un passaggio a vuoto, che consente a Giannessi di conquistare un break, dopo una palla in corridoio e un rovescio a rete da parte del portoghese.
Nel gioco seguente l’italiano mantiene il turno di battuta e si porta 4-2, ma la favola dura per poco: Sousa sfodera due palle corte irraggiungibili e tiene la battuta. 4-3 e servizio a Giannessi, che è costretto ad arrivare ai vantaggi dopo due dritti di Pedro piazzati sulle righe, di cui uno in salto. Sul terzo 40 pari Giannessi commette doppio fallo e nel punto seguente mette fuori un rovescio che gli costerà il turno di battuta. Una volta recuperato il break di svantaggio, Sousa mantiene i suoi turni di battuta e sul 6-5 Giannessi chiama MTO per un dolore al fianco. Dopo l’intervento del fisioterapista, Alessandro riesce a tenere il servizio, mentre Sousa, come successo in altri incontri, non riesce a chiudere l’incontro pur avendo avuto l’opportunità di andare 30-40. Si arriva al tiebreak, ma Pedro prende il largo sul 4-1. Giannessi tenta il recupero, ma Sousa questa volta non concede niente e, sul 6-3, fa una smorzata, inseguita dall’italiano che lascia scoperta una zona del campo, permettendo così a Sousa di appoggiare sulla diagonale di rovescio e chiudere la partita al primo match point utile. Il tennista portoghese conquista così il suo primo Challenger e si porta alla 172esima posizione dalla 219esima da cui era partito all’inizio del torneo.
Il resoconto del torneo
Il Challenger di Francavilla al Mare ha riscosso grande successo, non solo da parte del pubblico, ma anche da parte dei giocatori, che hanno speso tutti belle parole per l’organizzazione del torneo e per gli spettatori particolarmente calorosi. Lo stesso Giannessi, a fine partita, ha ringraziato per l’impegno profuso da parte di tutto lo staff e ha sottolineato l’impeccabile organizzazione del torneo, dichiarando che tornerà molto volentieri anche l’anno prossimo.
Le parole di Giannessi non possono che essere condivise e si può sottolineare la bellezza nel vedere da vicino tennisti professionisti, giovani emergenti o giocatori che in passato sono stati competitivi anche nei tornei maggiori. Ha favorevolmente sorpreso la grande affluenza di pubblico, che fin dal primo giorno è stato caloroso con tutti i giocatori. Partecipare ad eventi di questo tipo è sempre un’esperienza formante sia per i piccoli appassionati di tennis (molti di loro erano impegnati a fare i ballboys) sia per i più grandi, i quali hanno l’oppotunità di osservare i tennisti non solo durante le partite, ma anche negli allenamenti e nei loro momenti di relax. Vedere i giocatori vivere il circolo come se fossero soci abitudinari, scambiare due parole con loro, captare le loro strategie, i loro timori prima di scendere in campo, le loro frustrazioni e le loro gioie dopo una vittoria è un qualcosa che solo questi tornei “minori” possono regalare.
Per l’Abruzzo è stato un evento fondamentale sia per far conoscere la bellezza di questa terra divisa tra mare e monti, sia per divulgare la passione per questo sport che seduce chiunque lo guardi e nel vederlo dal vivo risulta ancora più coinvolgente. Ci auguriamo che la prima edizione possa essere stimolante per migliorarsi di anno in anno e chissà, che magari da questo torneo un domani possa uscire un futuro campione.