Madison Keys fatica a ritrovare la sua forma migliore. Eliminata all’esordio a Madrid da Misaki Doi, appena quattro vittorie in stagione prima di questa, la statunitense non sembra per adesso in grado di mantenere i suoi propositi di consacrazione dopo l’operazione al polso che l’ha costretta a ritardare il suo ingresso in campo nel 2017. Nel Premier spagnolo Madison difendeva gli ottavi di finale della scorsa edizione, infatti a causa della sconfitta perderà il suo posto in top 10: quando la graduatoria verrà aggiornata con i punti di Madrid sarà almeno numero 13.
Per provare a invertire la tendenza Madison aggiungerà un nuovo membro nel suo staff, già parecchio soggetto a cambiamenti negli ultimi mesi. Si tratta di Dieter Kindlmann, ex sparring partner di Maria Sharapova. Non è però una bocciatura per Lindsay Davenport, con cui Keys aveva ricominciato a collaborare a fine 2016. L’ex n.1 del mondo continuerà ad affiancare la sua allieva negli Slam e in tutti i tornei statunitensi, dove per lei è più semplice conciliare la sua intensa vita familiare – ben quattro figli – con la professione di allenatrice.
A Kindlmann toccherebbe il lavoro più ingente, seguire Keys giorno per giorno che sembrerebbe essere la vera esigenza della statunitense in questo momento. “Ho bisogno di qualcuno che sia con me al 100%, tutto il tempo. Ho conosciuto Dieter per un paio d’anni, non nei dettagli ma apprezzo molto il suo lavoro. Il mio manager Max (Eisenbud, lo stesso di Sharapova ndr) lo conosce molto bene. Dopo i primi due allenamenti avevamo già un ottimo feeling. Lui è molto bravo a scuotermi quando mi manca intensità, sono queste le piccole cose a cui devo dare importanza”.
“Credo che non mi abbia fatto bene rientrare a Indian Wells con una buona prestazione (ottavi di finale, sconfitta da Wozniacki) perché ho pensato di essere tornata al 100%, di aver ripreso da dove avevo lasciato. Sfortunatamente non è stato così. Forse sono rientrata troppo presto, ero stanca di allenarmi tutto il tempo e avevo bisogno di ritornare in campo. Probabilmente mi serviva un altro po’ di tempo“.
Anche se non si tratta di un vero e proprio avvicendamento – come detto Kindlmann non sostituirà nessuno – va aggiornata la lunga lista di coloro che hanno preso post nel box di Madison Keys negli ultimi due anni. Dopo aver mollato Davenport a fine 2015 non sono stati affatto fruttuosi tentativi con Jesse Levine prima e Mats Wilander poi, prima di affidarsi al più esperto coach svedese Thomas Hogstedt la cui collaborazione, conclusa a fine 2016, aveva favorito il ritorno della stessa Davenport. Adesso Kindlmann, con Davenport ancora in sella. Durerà?