dal nostro inviato a Madrid
[4] R. Nadal b. F. Fognini 7-6(3) 3-6 6-4
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Questa edizione del Mutua Madrdi Open passerà alla storia del nostro tennis come il festival delle occasioni mancate: dopo l’amarezza di ieri per la Vinci, arrivata a due punti dal match con la Halep, arriva oggi la frustrazione per aver visto Fognini competere per quasi tre ore con un Nadal reduce dalle vittorie di Montecarlo e Barcellona, ma apparso oggi piuttosto opaco nel servizio e nel dritto, senza che questo limiti i meriti dell’azzurro, in alcune fasi del match davvero ispirato nel mostrare il suo talento. I più grossi rimpianti per Fognini sono soprattutto in due situazioni: per come si è lasciato incredibilmente sfuggire il primo set, nel quale ha sperperato una miriade di occasioni. E nel decimo gioco del terzo, quando ha sprecato la palla per il 5-5 con un maledetto doppio fallo. Del resto, per creare un risultato a sorpresa nel tennis, come nello sport in generale, occorre la concomitante giornata non al meglio del più forte ed una prova perfetta dell’outsider: non ce ne vorrà Fabio Fognini se lo consideravamo anche noi tale contro il nove volte campione del Roland Garros ed attuale quinto giocatore al mondo.
In effetti erano due le incognite che hanno accompagnato l’ingresso in campo di Rafael Nadal e del numero 1 azzurro, 29 ATP, sul Manolo Santana. La prima riguardava le condizioni fisiche del maiorchino, allenatosi intensamente in questi giorni, (domenica con Marc Lopez, lunedì con Thiem, martedì con Garcia Lopez), tra la folla adorante e gli occhi attenti di noi inviati, ma parzialmente debilitato da una fastidiosa otite. “Mi genera dolore di testa e senso di nausea, è scomoda”, aveva detto nella conferenza stampa di lunedì, un fastidio che aveva spinto gli organizzatori a tutelarlo e a spostare di un giorno il suo esordio nel torneo. La seconda dipendeva dal capire da quale parte del letto fosse sceso oggi Fognini: da quella che quest’anno gli ha fatto battere due top ten (Tsonga ad Indian Wells e Nishikori a Miami) e domenica gli ha consentito di vincere nettamente contro il portoghese Joao Sousa o quella che, nelle ultime settimane, l’ha fatto perdere malamente nella partita d’esordio a Budapest contro Kuznetsov, 87 ATP e a Monaco di Baviera da Pella, 158 ATP. Gli undici precedenti tra i due parlavano chiaro: Fabio ne aveva vinti solo 3, ma incoraggiava il ligure lo stretto divario esistente -3 a 2 per Rafa- se si consideravano esclusivamente le partite giocate dai due sulla terra.
Nel primo pomeriggio non caldo di questa edizione del Mutua Open, con un cielo che faceva cadere qualche saltuaria goccia di pioggia ed un vento fresco ad abbassare le temperature, – le previsioni meteo indicavano sino a ieri sera temporali per la giornata odierna a Madrid- il pubblico ha accolto con un boato il maiorchino, quattro volte campione del torneo, al quale partecipava per la quindicesima volta. Nadal e Fognini sono scesi in campo per chiudere il programma pomeridiano sul Manolo Santana, prima che le attenzioni degli sportivi locali si potessero spostare sul derby tra Atletico e Real Madrid, valevole per la semifinale di Champions League. In hotel, arrivando all’impianto ed all’interno della stessa Caja Magica: sono state innumerevoli le volte che oggi abbiamo sentito parlare di questa partita di calcio. Quando alle 16.36 locali prende il via la sfida, le nuvole scompaiono e danno spazio ad un bel sole, ma il vento rimane permane: condizioni ideali per giocare ed assistere ad una bella partita.
Risulta difficilissimo raccontare il primo set, durato la bellezza di 81 minuti, per i continui ribaltamenti di punteggi e situazioni che ha offerto. Resta l’amaro in bocca per come l’azzurro lo abbia smarrito nonostante sia riuscito ad avere palle break in ogni turno di servizio di Nadal (per un totale di 12, di cui il set point avuto nel decimo gioco), ad eccezione del primo. Già dal terzo gioco dell’incontro, di 14 punti, si capisce che oggi Fabio legge il servizio di Nadal, molto meno incisivo di quanto stesse accadendo quest’anno. Fognini, grazie ad una splendida volee di rovescio, converte la seconda palla break e si porta sul 2-1. Forse è nel quinto gioco, nuovamente di 14 punti, che si condensano i maggiori rimpianti per il ligure, che si guadagna la prima palla del doppio break con un meraviglioso lob. Questa ed una seconda sono annullate da suoi due errori, ma Fabio, con un grande rovescio che centra l’ incrocio delle righe, si erge ad una terza occasione per andare sul 4-1 “pesante”, questa volta annullata da un servizio vincente del maiorchino, che finisce per conservare il servizio , portandosi sul 2-3, dopo 31 minuti di partita. Due nastri sfortunati per l’azzurro ed un paio di errori rimettono il punteggio in equilibrio. Fognini rimedia nel gioco successivo, recuperando da 40-15 guadagna e spreca due palle break: a seguito della seconda lancia per la prima volta racchetta per terra, attirandosi i primi fischi della giornata. La terza è però quella buona e così, mantenendo il servizio nel gioco successivo, si trova sul 5-3.
Nel nono gioco un dritto in rete di Rafa, l’ennesimo della sua partita, regala set point a Fognini, ma il maiorchino con il servizio si salva e manda l’italiano a servire per il primo parziale, situazione che il ligure non riesce a gestire, commettendo errori che ristabiliscono la parità nel punteggio: è 5-5 dopo 58 minuti. Nell’undicesimo gioco, arriva l’ennesima occasione sprecata da Fabio, che grazie a due doppi falli di Nadal, arriva sullo 0-40: una gran veronica di Nadal e due errori dell’azzurro vanificano però tutto, accendendo l’entusiasmo assordante del Manolo Santana, quando il maiorchino va sul 6-5. Il nove volte campione del Roland Garros ha dalla sua l’entusiasmo di chi si è salvato da momenti molto difficili e così recupera da 40-15 sul servizio Fognini e guadagna il suo primo set-point, vanificato però da un ace del ligure.Il tie-break è una formalità per Nadal, che pure parte male, trovandosi 0-2 per un doppio fallo ed una discesa chiusa a rete con smash dal ligure, che però da quel punto sbaglierà tutto il possibile consegnando gioco decisivo e parziale al maiorchino. La partita poteva prendere definitivamente la direzione di Nadal nel primo gioco del secondo set, quando lo spagnolo è arrivato ad una pesante, specie per il momento della partita, palla break: è stato bravo il ligure ad annullarla scendendo a rete e chiudendo con una bella volèe.
Fabio, anzi, ci crede ancora e nel quarto gioco trasforma la seconda palla break che gli concede un falloso Nadal: con una splendida palla corta di rovescio si porta sul 3-1. Il pericolo per l’azzurro è ancora dietro l’angolo: nel quinto gioco, due palle break sono fronteggiate e salvate dal ligure, entrambe col servizio, che si porta sul 4-1 quando sono già passate le due ore di gioco. Non vi saranno più sussulti in questo parziale: Fabio, grazie ad un nastro che si tinge d’azzurro, porta il match al terzo set. Nei primi cinque giochi dell’ultimo parziale i giocatori sembrano prendere fiato: mantengono facilmente i loro turni di servizio, sin quando, nel sesto Fabio si irrigidisce, sbaglia prima un facile dritto e poi commette un esiziale doppio fallo che manda Rafa sullo 0-40. I campioni non si fanno ripetere due volte occasioni del genere e così, in un battito d’ali si vola sul 5-2 per Rafa e la partita sembra finita: vediamo tanti colleghi correre in sala stampa a preparare i loro pezzi.
Dopo due ore e 43 minuti di partita, nel nono gioco Rafa è chiamato a servire per il match, ma commette diversi gratuiti e rimette in gara il ligure che può così andare a servire per rimanere in partita. Sul 30-30 del decimo gioco un’imperdonabile esecuzione nella palla corta da parte di Fognini, concede il primo match-point a Nadal: parte un “Rafa Rafa” degno dei cori che si sentiranno stasera al Vicente Calderon, lo stadio dell’Atletico Madrid. Neanche il pubblico può arrivare a fermare il coraggio che sfiora la follia di Fabio, che con un gran dritto a sventaglio nell’incrocio delle linee, annulla il match point. Con un rovescio passante da applausi, Fognini si merita la palla del 5-5, ma poi fa harakiri con un clamoroso doppio fallo: la partita finisce lì e due rovesci fuori di misura consegnano, dopo 2 0re e 57 minuti, l’accesso agli ottavi a Nadal. Sarà Nick Kyrgios, che ha sconfitto Harrison, il suo prossimo avversario: un ostacolo più che ostico, per l’ex numero 1 del mondo, anche considerando i due precedenti, uno vinto dall’aussie negli ottavi di Wimbledon 2014, l’altro conquistato dallo spagnolo l’anno scorso a Roma, in tre set tiratissimi.
[16] N. Kyrgios b. R. Harrison 6-3 6-3 (Chiara Nardi)
Nick Kyrgios, testa di serie n. 16, affronta per la seconda volta in carriera l’ex promessa statunitense Ryan Harrison, n. 47 del ranking. Il body language dell’australiano non trasmette convinzione, ma nonostante l’atteggiamento insofferente domina il primo set in 23 minuti. Nick perde un solo punto al servizio e nei turni di risposta mette pressione a Harrison, che non tiene il ritmo dell’avversario e sbaglia molto. Lo statunitense non è aiutato dal servizio e Kyrgios conquista il primo break nel quinto gioco, approfittando delle difficoltà di Harrison anche sul set point, in cui va a segno con una risposta vincente. Il secondo parziale sembra più equilibrato, le percentuali al servizio di Kyrgios calano un po’ e Harrison si procura una palla break nel quinto game, che non sfrutta. Nel game successivo è l’australiano ad avere una chance per strappare il servizio all’avversario, che concretizza. Nick sale 5-2 e conquista due match point con una smorzata accompagnata da un salto, ma lo statunitense è bravo ad annullarle e a tenere la battuta dopo aver salvato un’altra palla match. Kyrgios non si deconcentra e sfrutta la prima occasione del game successivo grazie ad un rovescio in rete di Ryan. Adesso sfiderà Rafael Nadal, che ha superato Fabio Fognini.
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