da Madrid, il nostro inviato
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Una Francesca Schiavone rilassata e sorridente, nonostante l’arrabbiatura per la sconfitta al primo turno contro la Larsson, ci ha concesso molto gentilmente, nella Players Lounge della Caja Magica, un’intervista esclusiva a 360°, toccando temi molto interessanti.
Contro la Larsson hai giocato molto bene il primo set, poi cosa è successo?
Direi anche il secondo, nel quale la differenza è stata minima: tutti i game di quel parziale sono stati combattuti, peccato che mi sia lasciata sfuggire la manciata di occasioni che mi ero creata, finendo per farla vincere il parziale 6-3. Nel terzo purtroppo non ero al 100% e lei, molto più fresca, ha avuto la meglio.
Oggi ti ha condizionato l’aver fatto tante partite in pochi giorni, avere avuto un volo tra due partite in meno di ventiquattro ore?
Non voglio trovare scuse, ma certamente arrivare a Madrid ieri notte all’una non è l’ideale per essere al meglio della condizione fisica, che, per il gioco che ho io, è assolutamente necessaria per fare bene.
Come spieghi il tuo cambiamento di risultati nell’ultimo mese, dopo un brutto inizio di 2017?
In Australia ho avuto difficoltà anche a livello tattico, poi, andando avanti, miglioravo e mi ha molto aiutato confrontarmi col mio staff: mi confortava sul fatto che, come me, sentisse che ci ero quasi ad accendere la lampadina e che dovevo rimanere positiva. Certamente la terra mi aiuta molto nell’esprimermi, perché il mio tennis, avendo su questa superficie più tempo per arrivare sulla pallina, può più facilmente essere vario nelle scelte di gioco, mettendo in difficoltà le avversarie che non sono abituate al mio modo di giocare, particolarmente raro nel circuito.
Non è che per caso ti sta venendo in mente di cambiare idea sulla decisione di ritirarti?
Me lo stanno chiedendo in tanti, voglio godermi questi momenti senza pensare a cosa farò a fine anno: so di stare giocando un bel tennis, quasi spettacolare, come forse mai nella mia carriera, ma ora non sarebbe giusto dare una risposta definitiva, non ci riesco, voglio godermi tutto la bellezza di questi mesi, a prescindere dai risultati che arriveranno.
Come stai fisicamente?
Ho dei problemi alla schiena, venuti fuori dopo Bogotà: sono stato ferma una settimana. Quando sono arrivata a Rabat non sapevo neanche se potevo competere, poi per fortuna il mio osteopata mi ha rimesso a nuovo, ma oggi ero di nuovo un po’ bloccata.
Si discute molto della tua mancata wild card agli Internazionali d’Italia:qualcuno della federazione ti aveva quantomeno anticipato la loro decisione?
In verità l’ho letto dai giornali dopo che è stata annunciata la loro scelta, ma non fatemi commentare, mi auguro per lo sport che lo abbiate fatto voi per me.