[LL] B. Coric b. [1] A. Murray 6-3 6-3 (Giovanni Vianello)
Si conferma un avvio di stagione molto sottotono per i primi due giocatori del mondo. Negli ottavi di finale del Master 1000 di Madrid, infatti, esce di scena Andy Murray, n.1 del mondo. In questi primi quattro mesi e mezzo del 2017, i primi due del mondo (Murray e Djokovic) si sono aggiudicati appena un torneo a testa. Dopo un esordio comodo con Copil (ricordiamo il curioso episodio dello smash del rumeno su Manolo Santana), il n.1 del mondo Andy Murray è atteso oggi in ottavi di finale da un test più probante. Gli contende un posto nei quarti, infatti, il NextGen (classe 1996) Borna Coric, n. 59 del ranking, che è entrato in tabellone da lucky loser e recentemente ha conquistato il primo titolo sul circuito maggiore della sua carriera, a Marrakech (torneo di categoria 250), peraltro proprio sulla terra rossa, la superficie odierna. La terra è finora stata la superficie migliore per Coric, almeno in termini di risultati, considerato che al Roland Garros ha ottenuto due terzi turni, suoi migliori risultati Slam.
Nei primi tre game non accade nulla di particolare, nel quarto game il croato si trova in svantaggio 15-40 ma, grazie anche ad un colpo da fondo atterrato nei pressi della riga che lo porta 30-40, si porta 2-2. Come spesso accade nel tennis, ad un break mancato segue un break subito. Nel quinto gioco Andy Murray scaglia un paio di dritti lunghi e si trova sotto 15-40, subendo un break a 30. Nel sesto gioco, il britannico sembra rimettere le cose a posto, strappando con un game molto convincente la battuta a Coric (a 0), ma nel settimo game prima concede il 30-30 e poi la parità, subendo infine il secondo break consecutivo, questa volta ai vantaggi. Il croato poi tiene il servizio e nel nono game, con Murray al servizio, si porta 0-40, concretizzando con un po’ di fortuna la terza chance di break (sul 30-40 si è dovuto rigiocare il punto, un colpo di Murray che aveva colpito una piccola parte della riga di fondo è stato chiamato out e l’umpire è stato costretto all’over-rule, con Murray che poi ha sbagliato un rovescio).
Il secondo parziale comincia con Murray che rischia di trovarsi in guai seri; lo scozzese, infatti salva una palla break nel secondo game. Nel terzo game è Borna a dover salvare due palle break (due, una sul 30-40 e l’altra ai vantaggi), ma oggi il croato dà ancora una volta prova di solidità mentale e le annulla entrambe, continuando a fare corsa di testa nella frazione. Nel quarto game Murray può finalmente tirare un po’ il fiato al servizio, tenendo la battuta a 0 con Coric che gioca un po’ più fallosamente rispetto al primo set. Nel quinto game da segnalare un dritto inside-in in chop con finta di smorzata da parte del croato, colpo (utilizzato alle volte anche da Roger Federer) che lo porta 40-15. Coric poi si porta 3-2. Seguono due game interlocutori, il punteggio recita dunque 4-3 per Coric. L’ottavo gioco rischia di rivelarsi quello decisivo, Murray accumula molti gratuiti e concede il break a 0 per Coric. Nel nono game Coric si porta 40-15, al primo match-point manda lungo un dritto ma nel secondo gioca un’ottima palla corta su cui Murray arriva ma colpisce largo il rovescio in back, così il croato si aggiudica il match con un doppio 6-3.
Ottima prova del giovane croato, che ha giocato con costanza e tenacia, attanagliando Murray con il suo pressing da fondo. D’altro canto, non si può non sottolineare la scarsa performance del n.1 del mondo, che perde circa 500 punti in classifica (difendeva 600 punti per via della finale ottenuta lo scorso anno) e che ha messo in campo un atteggiamento troppo attendista, nonché un numero enorme di gratuiti.
A. Zverev b. [11] T. Berdych 6-4 6-4 (Michele Trabace)
Interessante il confronto in questo ottavo di finale del Mutua Madrid Open tra Tomas Berdych, numero 11 del seeding, opposto ad Alexander Zverev, numero 19 del ranking mondiale ed esponente di spicco della Next Gen con i suoi 20 anni da poco compiuti. I due si sono già affrontati 5 volte, con il tennista ceco in vantaggio 4 a 1, ma l’ultimo confronto ha visto la vittoria di Zverev a San Pietroburgo nella semifinale del torneo che gli ha portato il suo primo titolo ATP nella passata stagione. É solo un break a fare la differenza nel primo set: se lo prende Sascha nel terzo game alla quarta chance con un efficace drop shot; Berdych gioca bene nei suoi turni di battuta ma Zverev non concede alcuna possibilità, chiudendo 6-4 con un servizio vincente un set in cui è riuscito a giocare decisamente in maniera solida. Zverev migliora addirittura nel secondo parziale, strappa due volte il servizio al suo avversario grazie ad una maggiore consistenza dei colpi da fondocampo, mentre al servizio continua a martellare senza dare punti di riferimento. Sul 4 a 1 con un doppio break di vantaggio, dando una sensazione di grande forza, il match sembra avviato verso la conclusione e invece cambia tutto: parziale di 11 punti a 2 in favore di Berdych e aggancio sul 4 pari. L’inerzia dell’incontro sembra spostarsi dalla parte ceca, ma nel nono gioco sul 30-30 è un doppio nastro parecchio fortunato a dare palla break a Zverev, il quale riesce a trasformarla e ad andare a servire per il match; non trema il ragazzo di Amburgo, che vince anche il secondo set per 6-4 con un game a zero dopo un’ora e quindici minuti di match. A parte quel passaggio a vuoto nella seconda partita che avrebbe potuto costargli caro, il tedesco ha per lunghi tratti dominato un avversario come Berdych che qui a Madrid ha sempre giocato piuttosto bene. Dopo la vittoria sulla tera rossa di Monaco di Baviera, Zverev continua la striscia di vittorie e approda ai quarti di finale.
[8] D. Thiem b. [12] G. Dimitrov 4-6 6-4 7-6(9) (da Madrid, Paolo Di Lorito)
Il bulgaro si trova ad affrontare, per la terza volta consecutiva a Madrid, un giocatore dal rovescio a una mano, e dopo la vittoria su Kohlschreiber e Karlovic, è arrivata la sconfitta con Thiem. Tra i due si contano due precedenti (con vittorie equamente distribuite) e il più recente è avvenuto proprio quest’anno a Brisbane. Neanche per un tennista spagnolo avevamo assistito a tanto tifo da parte del pubblico e il fortunato a ricevere gli applausi è Dimitrov: parecchie sono le bandiere bulgare a sventolare sull’Arantxa Sanchez Stadium. Thiem, dopo esser passato subito in vantaggio, inizia a perdere un po’ di campo e Dimitrov, galvanizzato, recupera il break chiudendo spesso lo scambio a rete. Dal 2-2 in poi i due servitori tornano a sfruttare al massimo il loro potenziale alla battuta, fino all’ottavo game quando Grigor torna a mettere pressione all’austriaco: un pallonetto millimetrico gli vale una palla break, prontamente annullata da una seconda vincente. Un altro pericolo, questa volta con conseguenza più gravi, Thiem lo passa quando si trova a servire sotto 4-5; dopo aver steccato due rovesci che gli impediscono di chiudere il game non riuscirà più a scrollarselo di dosso e Dimitrov andrà ripetutamente a set point. I primi tre vengono annullati, ma ad una nuova parità Thiem sballa con il rovescio e lo fa seguire da un dritto a sventaglio largo: dopo 47 minuti è sotto 6-4.
Nel secondo set la testa di serie numero 8 si trova a giocare in condizioni di estrema difficoltà: dall’altra parte della rete c’è un giocatore in fiducia al quale va bene ogni colpo, e come se non bastasse il pubblico esulta ad ogni suo punto come ad un gol di Stoichkov. Quando Dimitrov passa avanti di un break 3-1 giocando meravigliosamente, si teme davvero che Dominic possa cedere di schianto e invece è Grigor a peccare di imprecisione e vanifica il vantaggio ottenuto. Il completo ribaltamento nel punteggio si ha quando Thiem, con qualche riga di troppo e qualche colpo fortunato, anche lui col punteggio di 6-4 vince in secondo set. Con l’iniziare del terzo parziale il tennista più in forma sembra essere proprio lui, variando maggiormente il gioco e tentando le soluzioni più complicate. Tuttavia Thiem è anche quello a cadere più spesso in errore e la sua posizione in risposta è davvero troppo remissiva. La testa di serie numero 12 passa in vantaggio andando a condurre 3-0 ma non ne approfitta fino in fondo, e senza che l’avversario faccia qualcosa di particolare, lui torna a sbagliare da fondo, e soprattutto alla battuta: con un doppio fallo regala un break nel settimo game che riequilibria il punteggio. Per due volte consecutive Thiem si trova a servire per restare nel torneo ed in entrambi i casi la prima di servizio gli da un grosso aiuto; il tie-break è la conclusione degna dell’incontro.
Proprio prima del cambio campo il bulgaro piazza una risposta imprendibile che gli vale il primo mini-break sul 4-2. Gli scambi si fanno durissimi e Dmitrov è quello che inizialmente pare vincerne di più, portandosi fino al 6-3. Sui primi due match point a favore Thiem può contare sul suo servizio, mentre sul terzo fa affidamento al dritto largo dell’avversario. A questo punto il clima è diventato da Coppa Davis, con gran parte degli spalti che supportano il più giovane dei contendenti, il quale mette in mostra grande coraggio e solidità mentale. Dopo il quarto match point salvato con una prima in kick, tocca all’austriaco avere la sua chance allo scoccare delle due ore e mezza. Il punto è uno dei più lunghi, con tanto di rovescio steccato rimasto in campo di Dominic il quale poi sbaglia da fondo. Dopo aver trovato anche il tempo di annullare il quinto match point, Thiem trova ancora il coraggio di andare a rete e chiudere una volée di rovescio elegantissima. L’incontro si conclude con un colpo visto davvero svariate volte oggi, il rovescio steccato, questa volta compiuto da Dimitrov che conclude così la sua esperienza madrilena. Per Thiem invece si tratta del primo quarto di finale nella capitale spagnola, il secondo in un torneo 1000 quest’anno dopo Indian Wells, e domani ha un’ottima chance con Coric.
P. Cuevas b. B. Paire 7-5 0-6 6-1 (Michelangelo Sottili)
Pablo Cuevas e Benoit Paire si giocano l’accesso ai quarti. I precedenti sono 3-0 per l’incostante francese sull’affidabile uruguaiano: o Pablo è stato sfortunato nel pescarlo sempre in giornata o lo soffre davvero. Nel primo set, troppi punti diretti con il servizio e risposte imprecise non consentono strappi né particolari emozioni. Il previsto tie-break, tuttavia, non arriva perché sul 5-5 Paire si ritrova 0-40: piazza subito un vincente con il suo dritto un po’ storto e tre ace consecutivi; un doppio fallo riapre però il game che Cuevas finisce per conquistare dominando lo scambio sulla palla break per poi chiudere 7-5. L’uruguaiano si distrae all’inizio del secondo set e, non sfruttate 5 palle del contro-break al terzo gioco, sparisce dal campo subendo l’inevitabile bagel. Paire tiene il servizio in apertura di terzo set regalando una delle sue smorzate irriverenti e sembra padrone del match con Cuevas che serve 15-30 pronto a cedere l’ottavo game di fila; invece, una brutta risposta francese risveglia di colpo Pablo che non sbaglia più nulla, con Benoit improvvisamente incapace di tenere una palla in campo. Sei giochi consecutivi e Cuevas raggiunge il suo primo quarto a Madrid per un’inedita sfida con Sascha Zverev.
Risultati:
[6] K. Nishikori b. D. Ferrer 6-4 6-3
[2] N. Djokovic b. F. Lopez 6-4 7-5
[9] D. Goffin b. [5] M. Raonic 6-4 6-2
[LL] B. Coric b. [1] A. Murray 6-3 6-3
A. Zverev b. [11] T. Berdych 6-4 6-4
[8] D. Thiem b. [12] G. Dimitrov 4-6 6-4 7-6(9)
P. Cuevas b. B. Paire 7-5 0-6 6-1
[4] R. Nadal b. [16] N. Kyrgios 6-3 6-1
ATP Madrid: Nadal passeggia, sfiderà Goffin. Ai quarti Djokovic-Nishikori