dalla nostra inviata a Roma
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Matteo Berrettini ha giocato le prequalificazioni agli Internazionali di Roma ed è riuscito ad approdare al tabellone principale grazie ad una Wild Card, dopo aver battuto Andrea Arnaboldi. Il tennista romano, classe 96, ha avuto un giusto premio, dal momento che si sta facendo strada nel circuito minore ed ha margini di miglioramento molto interessanti. Attualmente è numero 250 del mondo e ha esordito al centrale del Foro Italico contro il connazionale Fabio Fognini. Nonostante la sconfitta al primo turno, il 21enne, oltre ad aver conquistato 15.000 €, si ritiene piuttosto soddisfatto del suo ingresso nel main draw del torneo. Ecco le sue parole durante la conferenza stampa, nella quale si è affacciato anche Fognini, che, scherzando con Matteo, ha detto: “Mi raccomando parla poco e bene di me”.
Al di là della sconfitta, come pensi sia andato il tuo esordio al Foro Italico?
Penso bene. Ho cercato di godermi l’esperienza, ho lottato fino alla fine. Mentre ero nel tunnel, prima di entrare in campo, ero molto emozionato e sentivo il calore del pubblico. Spero che questa non sia l’ultima volta che io giochi al centrale.
Fognini ha detto che devi migliorare il rovescio…
È importante saper ascoltare i consigli dei grandi campioni e Fabio ha ragione. Devo perfezionare tante cose: il rovescio, gli spostamenti, anche il dritto in alcune circostanze. Sono comunque contentissimo di aver giocato qui.
Quanto ti sei sentito lontano dal livello di gioco dei Master 1000?
Abbastanza. Nel primo set Fabio sembrava di un’altra galassia rispetto a me, anche se io non stavo giocando bene. Comunque Fognini è molto più forte di me, spero di giocarmela alla pari tra 3/4 anni.
Hai annullato tre set point con grande personalità…
Sì, cerco sempre di fare il mio gioco. Non sono un giocatore di attesa, cerco di fare punto io.
Quanto ti sono servite le prequalificazioni?
Sicuramente mi sono state utili: ho giocato tre partite al Pietrangeli, di cui una al terzo set, ovviamente non è la stessa cosa di giocare al centrale nel main draw, ma mi hanno preparato abbastanza.
Fognini è un punto di riferimento per te?
È un giocatore diverso da me, oltre ad essere più completo, infatti si muove molto meglio di me. L’ho sempre guardato con ammirazione. È un giocatore estroso, ammiro come riesce ad uscire dalle situazioni difficili. Mi piace come giocatore.
Ti senti di lottare con i tuoi giovani compagni (Donati, Cecchinato ecc) per raggiungere la Coppa Davis?
Siamo amici e per ora non mi sento di lottare per raggiungere quest’obiettivo. Attualmente le mie priorità sono altre, inoltre la squadra italiana è forte e quindi non penso di rientrarci.