dal nostro inviato a Roma
[16] A. Zverev b. F. Fognini 6-3 6-3
Tutto sommato ce lo si aspettava. Lo strepitoso successo su Murray di due giorni fa, ottenuto con un tennis di livello altissimo, poteva essere preludio di un torneo da protagonista. Ma stavolta non si può parlare di prova del nove mancata: le condizioni mentali in cui Fognini è sceso in campo oggi erano visibilmente precarie, i pensieri erano altrove. Giustamente. La programmazione con il match dell’azzurro come primo match sul Centrale, lasciava trasparire l’intenzione di Fabio di lasciarsi una finestra di tempo quanto più ampia possibile, per poter volare a Barcellona e assistere alla nascita del figlio: la “data di scadenza”, come l’aveva definita lui in conferenza stampa, è prevista per domani, ed è giusto che Fognini stia accanto a Flavia Pennetta in questo momento. In conferenza post partita il ligure attacca però il torneo: “A Roma se chiedi qualcosa fanno il contrario. Ero l’unico italiano in gara, avrei preferito la sera“. Certo avrebbe potuto ottenere ben altro risultato, contro un Sascha Zverev per nulla inarrivabile e che si limita anzi per gran parte del match al compitino: impressionante la reazione psicologica del giovane tedesco, che dopo la sonora stesa subita da Nadal a Montecarlo (doppio 6-1) ha risposto con un titolo a Monaco e un ottimo piazzamento a Madrid, sulla superficie in teoria a lui meno adatta.
Due doppi falli nel quarto game consegnano a Zverev il primo parziale, giocato ad un tenore non entusiasmante, per quanto pregevoli alcune accelerazioni con il dritto e i frequenti scambi sul lato sinistro: Fognini, supportato dal team e da Bobo Vieri, resta attendista, non cambia abbastanza in lungolinea e finisce per il subire l’iniziativa dell’avversario, pur mostrando anche oggi un dritto deluxe. Sascha chiude senza concedere opportunità di replica, prima di involarsi sul 4-0 nel secondo parziale, approfittando di un atteggiamento visibilmente, e comprensibilmente, distratto di Fognini: il ligure litiga con l’arbitro Lahyani per una chiamata controversa su una palla break, beccandosi anche il veemente “stop talking”, “smetti di parlare” del giudice di sedia. Non serve un tentativo di reazione che permette a Fabio di accorciare le distanze sul 5-4, caricandosi grazie al pubblico del Centrale, oggi ben lontano dal tutto esaurito a causa dell’orario infelice e caldissimo. C’è anche Rod Laver: Zverev resiste e si incita girandosi verso il proprio angolo ad ogni 15, fino all’ultimo gratuito in rete di Fognini. Per il biondissimo di Amburgo adesso il vincente tra Berdych e Raonic. Per Fognini, “il primo volo per Barcellona”.