da Roma, la nostra inviata
[16] A. Zverev b. J. Isner 6-4 6-7(5) 6-1
La prima semifinale maschile è un inedito per il Foro Italico: sia per Isner che per Zverev si tratta della prima semifinale nella Capitale. John approda in semifinale dopo aver battuto Ramos, Mayer, Wawrinka (complice Stan che ha giocato una partita molto nervosa) e Cilic, diventando così il primo americano a raggiungere la semifinale di Roma da Roddick nel 2008. Gli scontri diretti vedono in vantaggio il giovane tedesco 2-0.
Il numero 17 del mondo, che negli incontri precedenti ha battuto Anderson, Troicki, Fognini e Raonic, mette da subito il turbo, imponendo il suo ritmo allo statunitense, che perde il servizio già sul 2 pari. Sembra uno Zverev più convinto di quello che ha giocato contro Raonic. Infatti il next gen non si risparmia: accelerazioni di dritto che lasciano Isner inerte, palle profonde piazzate sulle righe, rovesci in recupero pregevoli, per non parlare del servizio sempre carico e preciso. Tra gli spalti riecheggiano solo commenti positivi nei confronti del fratellino di Mischa, che pare proprio in stato di grazia fin dalle prime battute, tant’è che in meno di mezz’ora si arriva al 5-3. Reazione d’orgoglio dell’americano che tiene il turno di battuta invano: sembra quasi che Zverev voglia superare Isner anche nel suo colpo di punta, il servizio. Infatti nel nono game Sascha serve sempre oltre i 200km/h e porta a casa il primo parziale di gioco per 6-4.
Nel secondo set Isner sfodera di nuovo la sua arma letale, che lo ha portato ad essere il miglior battitore del torneo con 93 ace e lascia a zero il tennista Next Gen nel terzo gioco (prima di ogni servizio John fa passare la pallina tra le gambe da perfetto cestista). 2-1 per il numero 24 del ranking. Ma il biondino di Amburgo non si lascia certo intimorire dal gigante buono targato Fila e preserva i propri turni di battuta con una difesa solida e impenetrabile. Isner comincia ad attaccare, scendendo a rete diverse volte, di cui due su tre fallimentari per merito di Zverev e dei suoi passanti millimetrici. I padroni di casa, Nicola Pietrangeli e Lea Pericoli, si compiacciono del 20enne, sempre pronto per riprendere la posizione di gioco prima dell’avversario e a non esitare a chiamare in causa il giudice di sedia se un segno di palla non lo convince. Isner, che era partito un po’ in sordina, dopo l’intuizione di andare più spesso a rete per mettere pressione all’avversario, crea diverse difficoltà a Zverev che non riesce a infilare l’americano. Il secondo set si decide al tiebreak, tutto a favore dello statunitense che non consente a Sascha di recuperare i due mini break, riportando il match in parità al terzo set point, 7-6 (5).
L’ultimo parziale di gioco inizia a vantaio di Alexander che breakka subito l’americano con uno passante di dritto nell’angolo del rettangolo di battuta. 2-0 Zverev, che si carica tantissimo prima di andare a servire per il 3-0. Nel quinto gioco Sascha dimostra di avere anche una grande solidità mentale: da 0-40 fa una remuntada memorabile, annullando tre palle break e tenendo così il proprio turno di battuta. Per Isner non c’è più speranza: 6-1 Zverev che, con uno smash in salto di prepotenza, raggiunge la sua prima finale in un Master 1000. Questa finale è speciale per Alexander Zverev non solo perché è la prima in un torneo così prestigioso, ma anche perché è il più giovane finalista di un Mater 1000 dai tempi di Novak Djokovic (19 anni) a Mami nel 2007, torneo che fu vinto proprio da Nole… È l’inizio di una nuova era?