RG: Schiavone, l’ultimo ruggito non basta. Addio a Parigi?
[Q] S. Napolitano b. [32] M. Zverev 4-6 7-5 6-2 6-2 (da Parigi, Ruggero Canevazzi)
Secondo incontro di giornata sul periferico Campo 16, situato ai confini ovest dell’impianto oltre il Suzanne Lenglen. Raggiungerlo dopo le 13, attraversando il muro umano di appassionati è impresa ardua (al ritorno in Sala Stampa a metà pomeriggio lo sarà infinitamente di più). Esordio assoluto di Stefano Napolitano, classe ’95, in uno Slam, dopo aver esordito nel circuito ATP a Roma pochi giorni fa. Dall’altra parte della rete Mischa Zverev autore quest’anno della clamorosa eliminazione agli Australian del n.1 Andy Murray. Stefano, da n. 187 del ranking, sfida il n.33: poche speranze ma non si parte mai battuti in partenza. Queste le premesse, ma è valsa la pena soffrire caldo e fila perché Stefano ha giocato un match quasi perfetto. Dopo un set col servizio trattenuto e qualche dritto affossato in rete di troppo, ma comunque ottimo alla risposta, è progressivamente salito di livello alla battuta fino a fare molto male con la prima, ma ciò che ha fatto la differenze e devastato gli equilibri e l’impostazione del match di Mascha è stato il ricorso al gioco vario: numerosissime discese a rete, belle volèe, rovesci in back e continua solidità da fondo campo, dove di fatto non c’è stata partita. Alla fine la frustrazione del fratello maggiore del nuovo Re di Roma (Totti permettendo) ha reso ancor più facile una vittoria che dopo il parziale di 5-0 dal 2-1 Zverev nel terzo set sembrava inevitabile, per quanto inattesa all’inizio.
Napolitano parte un po’ emozionato e perde nel game d’apertura i punti già fatti e cede la battuta, ma subito dopo sciogli il braccio e gioca come sa. Trova 3 palle del contro-break, la seconda annullata con la complicità di un nastro teutonico, ma sotto 2-0 l’azzurro infila tre magnifici giochi consecutivi, centrando il contro break con un’ottima risposta (bene sia in lettura sia nel tempo di reazione). Sul 3 pari, però, arriva un improvviso passaggio a vuoto che purtroppo sarà decisivo. Efficace il serve&volley di Zverev, sul 5-4 e servizio Napolitano salva un break-point con un dritto steccato dell’avversario, che però poi chiude al decimo game dopo 41 minuti. Il ventiduenne di Biella commette parecchi errori ma è molto positivo l’atteggiamento di non limitarsi al gioco da fondo ma anzi prendere la rete ogni volta che è possibile. Nel secondo parziale sale il livello di entrambi, meno errori e più vincenti e il match diventa davvero bello. Andamento fotocopia del primo, con l’italiano che recupera da 0-2 a 3-2 (sullo 0-2 richiede l’intervento del fisioterapista, in conferenza stampa dirà che “mi ha dato una bella mano, faceva caldo e mi girava un po’ la testa, poi sono ripartito, è stato fondamentale fare il game del 2-1 per restare in scia, poi sono sempre stato meglio e il match è girato“), ma poi il set segue i servizi, anche se è l’allievo di Cristian Brandi che si avvicina di più al colpaccio (l’unica palla break è sul 4 pari), infine centrato al 12° game con 3 vincenti, tra cui una gran risposta e un favoloso passante di dritto che chiude il set dopo 1 ora e 32 minuti. A questo punto Mischa esce dal campo e rientra dopo una decina di minuti.
Nel terzo set Napolitano è formidabile. Comincia sempre maluccio, dopo tre break-point non sfruttati nel 2° game, sull’1 pari 40 pari inanella 3 errori tra cui uno smash facilissimo sparacchiato in rete che grida vendetta. Mischa ringrazia ma ancora una volta il contro break è immediato, stavolta più per merito del biellese, bravissimo sia a rete che dal fondo. Zverev emette un grido di chiara frustrazione, infatti poi sprofonda anche a causa di numerosi errori e l’azzurro dopo 2 ore e 13 minuti è avanti due set a uno, senza essere troppo bello per essere vero. Il pubblico, che riempie la tribunetta del Campo 16 in ogni ordine di posto, è in netta maggioranza tedesco, ma accanto a noi fa un tifo acceso per l’italiano un ragazzino francese. Gli chiediamo perché e ci risponde così: “Adoro Napolitano, l’ho visto in TV nelle qualificazioni e gioca molto bene, sia al servizio che in risposta”. Il tifo sincero da un cugino d’Oltralpe è merce rara, speriamo che crescendo non viri verso il classico sciovinismo… Nel quarto set, quando Zverev fallisce il break in apertura lancia la racchetta a terra: un altro gesto verso la resa, Stefano lo sta mandando ai matti con le sue discese a rete alternate a ottimi colpi e risposte e sul 3-2 arriva il break che ammazza il match con un doppio fallo finale del tedesco. Due game più tardi Napolitano vince e quasi non esulta (poi in conferenza stampa preciserà che il suo torneo non è finito qui), ma ha vinto il suo primo match Slam e affronterà Schwartzman al secondo turno.
[28] F. Fognini b. F. Tiafoe 6-4 6-3 3-6 1-6 6-0 (da Parigi, Laura Guidobaldi)
Un vero e proprio match de folie – per dirla alla francese – quello tra Fabio Fognini e Frances Tiafoe. Nello scontro generazionale tra il 30enne ligure e il 19enne americano, Fabio, dopo essere stato in perfetto controllo nei primi due parziali, spegne la luce e si fa rimontare. Ma poi ritrova se stesso e si assicura il secondo turno a Porte d’Auteuil con un 6-0 al quinto. La stellina statunitense, nonché aspirante concorrente alle NextGen Finals, dopo una rimonta di carattere, si scioglie sul più bello, mostrando di non avere ancora l’esperienza per gestire al meglio un incontro slam al quinto set. E spicca un dato curioso: nonostante il 6-0 del set decisivo, entrambi conquistano 125 punti.
In una Ville Lumière assolata e caldissima, un concentrato e attento Fabio Fognini – che onora i French Open indossando i colori della bandiera d’Oltralpe – stordisce d’amblé il n. 68 Frances Tiafoe imponendosi rapidamente e con autorevolezza nei primi due set. Nel primo parziale i due mantengono un certo equilibrio fino al 4-4; dopodiché, Fabio mette il piede sull’acceleratore. Dopo aver fallito il primo setpoint, in 38 minuti fa suo il primo set per 6-4. Nonostante un tennis potente e “massiccio”, lo statunitense non riesce a mettere in difficoltà Fognini e, discontinuo e falloso, incappa in tanti errori banali. Tantissimi i tifosi sugli spalti dell’affollatissimo court 16 venuti ad acclamare il tennista azzurro, molto popolare in Francia. Delusi invece i fan americani che vedono inesorabilmente soccombere il loro giovane beniamino. Il neopapà di Arma di Taggia, preciso e determinato, impiega ancora 38 minuti per intascare il secondo set con un perentorio 6-3. Ma ecco che, sul 2-0 al terzo per Fabio, qualcosa cambia. Innanzitutto le condizioni meteo. Il sole cocente e il caldo soffocante lasciano spazio ad un vento fresco e sferzante. E cambia anche l’inerzia del match. Fognini subisce un netto calo dell’attenzione e della tensione, un vero e proprio blackout, permettendo così all’avversario di salire in cattedra e mettere a segno due break a zero e aggiudicarsi cinque game di fila. Ora a Frances entra tutto, ace e proiettili da fondo e, in 29 minuti, si impone per 6-3 su un Fognini che è l’ombra del giocatore dominante dei primi due parziali. Comincia a piovigginare, seppure il sole non voglia abbandonare del tutto il Bois de Boulogne. Frances continua a cavalcare l’onda del terzo set per portarsi in vantaggio anche al quarto sul 4-1. Niente da fare per Fognini che non trova più il bandolo della matassa, subendo un inesorabile 6-1, con soli 14 punti vinti, a fronte dei 30 di Tiafoe.
Ed ora la prova del nove, per entrambi. La supera Fognini, forte della propria esperienza e del saper ritrovare il filo di Arianna. Che Tiafoe sia in preda alla paura di vincere? In ogni caso ora è lui a subire l’ennesimo tracollo. Ma soprattutto Fabio ritrova le misure e la spinta... insomma torna ad essere il tennista attento e in controllo dei primi due parziali. Rientrato in campo, inanella sei giochi in 25 minuti, annichilendo l’avversario, ormai spento. Dopo 2 ore e 45 minuti, il ligure approda così al secondo round a Parigi con lo score di 6-4 6-3 3-6 1-6 6-0. Onore a Frances per aver saputo approfittare di una improvvisa defaillance dell’azzurro, ma soprattutto onore a Fabio per aver saputo risollevare le sorti di un match cominciato alla grande e che rischiava di lasciargli un grande amaro in bocca. Ora lo attende il derby complicato con Andreas Seppi.
[Q] S. Errani b. M. Doi 7-6(7) 6-1 (da Parigi, Carlo Carnevale)
Vittoria di carattere per Sara Errani; alla sua maniera, combattendo per un set prima di dilagare nel secondo, approfittando anche della condizione non ottimale dell’avversaria. Un buon livello mantenuto per più di un’ora, fatto di palleggi sostenuti e cambi in lungolinea, tipici del suo repertorio. A farne le spese la giapponese Misaki Doi, mancina dagli schemi ordinati e arrotati, semplicemente meno efficaci di quelli dell’azzurra. Sara denota un servizio come sempre non incisivo, ma mette in mostra una gran voglia e un atteggiamento positivo, sottolineato dai continui pugnetti e dalle poderose rincorse con cui copre il campo agilmente. Nel secondo set Doi richiede l’intervento del fisioterapista per un trattamento all’addome, dolorante a causa di un movimento falso: è il preludio ad una discesa agevole per Sarita, che già aveva portato a casa il primo strappandolo al tie-break. Bello vederla cattiva e concentrata come quando al top, soprattutto dopo la deludente accoppiata Madrid-Roma in cui non ha vinto un match: non è guardando al passato che deve galvanizzarsi, ma il ricordo della finale 2012 può aiutarla a ripartire verso il suo livello migliore. Ora al secondo turno Kiki Mladenovic, padrona di casa che ha superato con difficoltà Jennifer Brady: i precedenti dicono 1-3 per la francese, servirà metterci il cuore ancora una volta.
[Q] S. Bolelli b. N. Mahut 6-4 6-2 6-2 (Chiara Nardi)
Dopo un anno Simone Bolelli torna in un main draw di uno slam. Lo sfortunato tennista, scivolato al n. 536 del ranking, affronta per la seconda volta in carriera Nicolas Mahut, n. 45 del mondo, contro cui perse a Valencia nel 2011. L’inizio del primo set è caratterizzato da scambi molto brevi. Bolelli gestisce molto bene i suoi primi turni di servizio e con la risposta mette in difficoltà Mahut quando tenta il serve&volley. L’azzurro spinge bene con il dritto e nel quinto game arriva la prima palla break in suo favore grazie ad un dritto in rete in uscita dal servizio di Mahut, che cede la battuta commettendo un altro errore con il medesimo fondamentale. Sulla parità del gioco successivo una risposta profonda del francese porta all’errore Bolelli, che perde immediatamente il break di vantaggio mandando fuori un rovescio. Il transalpino non è molto ispirato e con una volée bassa uscita in corridoio concede a Simone la possibilità di avere nuovamente un servizio di vantaggio, su cui Mahut sbaglia con il rovescio. Questa volta Bolelli conferma il break e nel decimo game si procura due set point grazie all’ennesimo errore dell’avversario; non riesce, però, a convertirli, ma due errori di rovescio di Mahut consegnano all’azzurro il primo set. Il bolognese continua a giocare bene anche nel secondo parziale e nel terzo game si procura tre palle break consecutive con un vincente di dritto incrociato, che Mahut annulla giocando con aggressività; Bolelli si guadagna un’altra palla break con un passante di rovescio lungo linea, ma la spreca. L’italiano non si lascia abbattere dalle occasioni mancate e con la risposta trova un angolo molto stretto su cui Mahut non può arrivare; questa volta il break arriva grazie ad un errore di dritto del francese. Nel gioco successivo Bolelli concede una palla dell’immediato contro break, ma si salva e sale 3-1. Nel settimo gioco il transalpino conferma le difficoltà odierne con il serve&volley e offre una palla del doppio break all’azzurro e perde il servizio mandando in rete la smorzata. Con personalità Simone si procura tre set point e con un’ottima prima vincente centrale conquista con merito anche la seconda partita.
Bolelli richiede l’intervento del fisioterapista per farsi trattare il ginocchio operato, ma fortunatamente non è niente di preoccupante. Nel secondo game del terzo parziale Nicolas si guadagna una palla break con un bel pallonetto, ma sbaglia poi la risposta e Bolelli riesce a tenere la battuta. L’azzurro non mostra segni di cedimento, costringe spesso Mahut a difendersi e si procura tre palle break consecutive, convertendo la terza grazie ad un altro errore con il serve&volley del tennista di casa. Bolelli strappa la battuta all’avversario anche nel quinto gioco con un vincente di dritto. Ha la possibilità di chiudere l’incontro già in risposta, però Mahut riesce a cancellare due match point non consecutivi grazie a due errori con la risposta dell’azzurro. La personalità mostrata oggi da Bolelli non viene meno nel momento in cui è chiamato a servire per il match, che chiude con un ace tenendo a zero il game. Per Simone è una vittoria importante contro un avversario non predilige la terra, ma è pur sempre tra i primi 50 del mondo. La strada verso una classifica più consona al talento di Bolelli può essere in discesa se continuerà a mantenere il rendimento mostrato contro Mahut.
A. Seppi b. S. Giraldo 4-6 6-1 6-2 6-2 (Andrea Lavagnini)
Sul campo 8 Andreas Seppi supera in quattro set il qualificato Santiago Giraldo, numero 107 del mondo dopo 2h e 10’. L’azzurro pone così fine a una striscia negativa nello slam parigino, dove non superava il primo turno dal 2014, anno in cui nel match d’esordio sconfisse proprio Giraldo (perse al terzo turno con Ferrer). Solito inizio “alla Seppi” nel primo set: l’altoatesino subisce il break in apertura a causa di una partenza un po’ a rilento; come spesso avviene però Seppi ripara al danno prontamente e rimonta fino al 3-3. Quello del primo set è il Seppi che abbiamo visto anche a Roma contro Almagro, contro cui a volte è mancata la zampata finale nello scambio. Giraldo, che aveva già il motore caldo dalle qualificazioni superate brillantemente, rimanda ogni palla sebbene sia costantemente al di fuori della visuale delle telecamere. Nel settimo game l’azzurro si fa prendere dalla furia, subisce il break e non riesce più a rientrare nel set: 6-4 Giraldo. Nel secondo il gioco riprende dopo una pausa di oltre 10 di minuti per consentire a Seppi di andare al bagno. Lo stop fa bene ad Andreas che si guadagna subito il break nel primo game, cosa che gli consente di giocare un po’ più sciolto e muovere meglio il gioco con colpi più penetranti. Il miglioramento però parte dalla prima di servizio con cui Seppi perde solo tre punti in tutto il parziale che termina 6-1 in un attimo.
La striscia positiva continua anche sul nascere del terzo set con Seppi che si guadagna il doppio break di vantaggio. Il colombiano, impotente di fronte all’ottimo momento del suo avversario, prova a uscire spesso dallo scambio con lungolinea improbabili: il risultato è 3-0 e servizio Seppi e racchetta frantumata al secondo break subito. Il colombiano sembra scuotersi e grazie a qualche variazione conquista due game consecutivi; l’altoatesino supera il suo momento relax e lo ricaccia subito lontano sia nello scambio che nel punteggio togliendogli altre due volte il servizio e mettendo in cascina anche il terzo set con il punteggio di 6-2. Il copione del terzo set di ripete anche nel quarto quando il numero 3 d’Italia scava un altro profondo solco strappando due volte la battuta al colombiano a inizio parziale. Ancora una volta Seppi prova a far rientrare il suo avversario concedendo un altro break, ma ormai Giraldo non sa più come far punto e così perde la testa e tre dei successivi quattro giochi per il 6-2 finale. Nel complesso Andreas può essere contento di questo primo turno e fiducioso per il secondo (che potrebbe essere un derby contro Fabio Fognini) nonostante un primo set un po’ confusionario.
Risultati:
[4] G. Muguruza b. F. Schiavone 6-2 6-4
[Q] S. Bolelli b. N. Mahut 6-4 6-2 6-2
A. Seppi b. S. Giraldo 4-6 6-1 6-2 6-2
[Q] S. Napolitano b. [32] M. Zverev 4-6 7-5 6-2 6-2
[Q] S. Errani b. M. Doi 7-6(7) 6-1
[28] F. Fognini b. F. Tiafoe 6-4 6-3 3-6 1-6 6-0