dal nostro inviato a Parigi
[4] G. Muguruza b. F. Schiavone 6-2 6-4
La diciassettesima campagna parigina di Francesca Schiavone si ferma al primo turno. La leonessa saluta, verosimilmente per l’ultima volta, lo Chatrier, il campo che l’ha incoronata Nostra Signora dello Slam nel 2010, cedendo il passo alla detentrice del Roland Garros che proverà a riconfermarsi, impresa riuscita nella storia solo a Court, Evert, Graf, Seles e Henin.
Schiavone e Muguruza, due delle tre vincitrici del torneo presenti in tabellone ( Kuznetsova l’altra) aprono il programma sul centrale con il caldo che sembra dare una tregua, davanti ad un pubblico già numeroso. Dopo un avvio shock nel quale la spagnola costringe Francesca a fare il tergicristallo negli enormi out dello Chatrier, per un parziale di 14 punti a 3 per il tre a zero pesante, l’azzurra riesce a entrare in partita, provando a variare il gioco per togliere ritmo alla campionessa in carica. Con un paio di pregevoli soluzioni ed un passante in cross che strappa gli applausi del pubblico, Francesca si riporta sotto 2-3 prima che il match venga interrotto per circa dieci minuti a causa di un malore che colpisce uno spettatore in tribuna.
Lo stop evidentemente manda in confusione Francesca che praticamente non fa più un punto (12-0 il terribile parziale) – in tribuna stampa si ironizza sulla presunta nazionalità spagnola della malcapitata signora colta da malore – concedendo il primo set alla spagnola senza lottare. L’emorragia purtroppo non si arresta ad inizio del secondo parziale che Francesca inizia con tre doppi falli nel game d’esordio. Il parziale negativo arriva a 19 punti a 1 per il 2-0, ma qui la leonessa è brava a non mollare e trascinata dal pubblico chiaramente schierato in suo favore, riesce a ricucire lo strappo (2-2). L’azzurra avrebbe anche due chance per il 4-2, annullate bene dalla spagnola che però inizia a concedere qualcosa. Purtroppo Francesca paga un brutto game di servizio sul 4-4 dove però Muguruza mostra di saper attaccare adeguatamente anche le palle lavorate della Schiavone. La palla del controbreak e i tre match point annullati con la grinta di sempre sono gli ultimi brividi prima che lo Chatrier le tributi la giusta e meritata ovazione.