Ernests Gulbis ricorderà il 1° giugno 2014 come il giorno della più importante vittoria della sua carriera. In quella nuvolosa e umida giornata di inizio giugno il lettone sfoderò una prestazione magistrale e dopo 3h e 42’ ebbe la meglio sullo svizzero che non usciva così presto dallo slam parigino dal 2004, anno in cui, dopo essere diventato numero 1 al mondo per la prima volta, perse al terzo turno da Guga Kuerten.
In conferenza stampa Federer espresse tutto il suo rammarico dovuto soprattutto alle occasioni sprecate nel secondo parziale quando servì sul 5-3 per portarsi in vantaggio di due set, ma sul 40-15 sbagliò la direzione di un comodo smash sul quale Gulbis riuscì a giocare un bel passante lungolinea; da quel momento la partita cambiò. Per Gulbis si trattò della seconda vittoria su Federer dopo quella al Foro Italico del 2010. Quella di Parigi però ebbe una sapore diverso poiché contribuì a fargli raggiungere il miglior risultato in uno slam (nei quarti poi trovò Berdych al quale lasciò le briciole) e la top10.
Adesso Gulbis, al quale sono stati attribuiti una serie infiniti di aggettivi nel tentativo di decifrare il personaggio che è, naviga attorno alla 200esima posizione del ranking ATP; quest’anno ha vinto appena una partita su sei, nel primo turno di qualificazione a Rotterdam, ma nonostante ciò non vuole abbassarsi a giocare nel circuito challenger.
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