[2] N. Djokovic b. D. Schwartzman 5-7 6-3 3-6 6-1 6-1 (da Parigi, Antonio Garofalo)
Novak Djokovic è per l’ottava volta di seguito agli ottavi del Roland Garros ma se questo è Nole, Rafa Nadal può serenamente pensare a chi dovrà affrontare domenica 11 per aggiudicarsi la Decima. Se la tanto attesa semifinale della parte bassa del tabellone dovesse infatti giocarsi domani, non ce la sentiremmo di dare molte chance al serbo, ma gli Slam sono tornei particolari ed in una settimana possono succedere tante cose. Certo, la versione del campione uscente vista oggi contro un sì splendido Schwartzman, ma che è pur sempre numero 41 del mondo ed alla prima apparizione in un terzo turno di un major, lascia molto perplessi. Falloso, confuso e nervoso, alla fine se l’è cavata solo grazie alla maggiore esperienza rispetto al suo avversario, pur dovendo sudare per oltre tre ore e cinque set.
Non c’è Andre Agassi in tribuna, impegnato in eventi dei suoi tanti sponsor, e forse è meglio così, altrimenti si chiederebbe davvero chi glielo ha fatto fare di lasciare Las Vegas per provare a curare i mali di Nole. È infatti un primo set agghiacciante quello che gioca Djokovic, avanti 4-1 e apparentemente in controllo contro uno Schwartzman forse intimidito dal palcoscenico dello Chatrier, prima di inabissarsi in una serie di errori e di scelte tattiche completamente folli. L’accanita ricerca del drop-shot vincente di fatto gli costa il parziale – ne sbaglierà due che a stento arrivano a toccare la rete nello scellerato undicesimo gioco in cui perde a 0 la battuta – che l’incredulo argentino ha il merito di portare a casa se non altro per il coraggio e la pazienza con cui attende il quinto set point: due li annulla per la verità Nole con dei vincenti, gli altri due sono errori per troppa fretta di Dieguito. Esulta giustamente l’argentino bravo a tenere il palleggio profondo e ad azzardare di tanto in tanto con il rovescio lungolinea, mentre il numero 2 del mondo fa una smorfia di disgusto che è l’unico commento possibile ad un set condito da 21 dicasi 21 errori gratuiti di cui ben quindici di rovescio. Inizia a piovigginare e Novak quanto meno diminuisce il numero di errori, anche se si gioca ad un ritmo non proprio forsennato nel quale Schwartzman si trova alla perfezione. Arriva Agassi e nell’ottavo gioco Nole riesce a sperperare in modo incredibile cinque palle break prima di sfruttare uno dei rari errori dell’argentino e instradarsi per il 6-3 che impatta la situazione dopo un’ora e trentaquattro minuti. Un cronista (?) serbo che ha esposta sul desk la maglietta della Stella Rossa di Belgrado e mangia patatine in modo rumoroso in tribuna stampa, esulta con urlaccio agitando il pugno: per fortuna Gianni Clerici è in sala stampa… Il set vinto non tranquillizza il serbo (quello in campo, quello in tribuna dubitiamo possa mai accadere) che anzi dopo l’ennesima risposta di rovescio sbagliata, scaglia la racchetta al suolo prendendosi i fischi dello Chatrier ma non il warning, d’altra parte mica si chiama Fognini? Se i demeriti di Nole sono indubbi, Diego ci mette tanto di suo per aggiudicarsi il terzo set, non tanto per come strappa il servizio al suo generoso avversario nell’ottavo gioco, ma per come risale da 0-40 nel successivo annullando da campione le quattro palle del contro break – due diritti vincenti e una palla corta meravigliosa – e mettendo spalle al muro Djokovic dopo due ore e venti di partita con il pubblico che intona “Diego! Diego!” di maradoniana memoria. D’altra parte è argentino, si chiama ed è più o meno alto come il Pibe de Oro e mostra allo Chatrier anche un elegantissimo e prolungato palleggio con i piedi con la pallina da tennis…
Come ampiamente prevedibile però, l’aver giocato a ritmi e livelli superiori alle sue attuali capacità svuota l’argentino di energie più mentali che fisiche ad inizio quarto set e Djokovic, pur senza entusiasmare ma quantomeno giocando con un minimo di lucidità in più, porta a casa il parziale. Non senza aver litigato prima con l’arbitro a causa di un warning per time-violation e susseguenti insulti che scatenano gli ululati dello Chatrier. L’allievo di Juan Ignacio Chela cerca ristoro in un toilette-break, il pubblico inscena una ola ma il break arriva subito e la sensazione è che solo la pioggia che riprende a scendere con una certa intensità possa salvare l’argentino dal suo ineluttabile destino. Non accadrà, la schiena di Schwartzman ha bisogno di un trattamento ma il quinto set non ha storia e Nole può tirare un sospiro di sollievo. Un boato accompagna l’uscita dal campo di Diego, mentre il solito teatrino di Djokovic con i raccattapalle è un po’ più mogio. Il maxischermo inquadra Andre Agassi, il pubblico gli regala un’ovazione e lui ricambia con un bacio. Pare che domani ritorni in America, eppure la sensazione è che qui ci sia molto da lavorare.
[6] D. Thiem b. [25] S. Johnson 6-1 7-6(4) 6-3 (da Parigi, Ruggero Canevazzi)
Dominic Thiem continua imperterrito la sua marcia, giocando una partita di grande solidità e alcune palle corti per palati fini, superando in tre set la resistenza non indifferente di un Johnson impalpabile nel primo set ma poi molto convincente fino alla fine, ottimo servizio, bel rovescio in back e dritto solido.
Secondo incontro di giornata sul campo 1 coperto da un cielo plumbeo. Dominic Thiem deve superare l’ostacolo Steve Johnson, n.27 ATP, per proseguire la sua corsa verso la finale del torneo. Un solo precedente, vinto dal giovane campione austriaco nel 2014 sulla terra di Nizza ma in tre set sofferti. Nel primo set Thiem scappa subito sul 3-0, che diventa 6-1 nel giro di 25 minuti. Troppo evidente la superiorità nello scambio dell’austriaco mentre Steve, che dopo la vittoria con Coric ha commosso il pubblico, avrebbe bisogno del servizio di Isner per provare a fare qualcosa. Nel secondo parziale, però, mentre il cadono le prime gocce di pioggia, il barbuto yankee dimostra una maggiore solidità e c’è molta più partita. Quando con un bel dritto vincente sigla il 3-2, il pubblico applaude entusiasta. Successivamente, la Bastiglia sopra le nostre teste sembra sul punto di cedere alla cannonata di Giove Pluvio: un rombo dal cielo squarcia la quiete, Thiem e Johnson si guardano chiedendosi che fare, come fossero due amici al circolo vicino casa, poi continuano con gli spettatori esaltati. Ora il back di rovescio con cui il ventisettenne di Orange si difende dal dritto arrotato dell’avversario è eccellente. Anche il servizio è molto affidabile e gli permette di annullare due break-point non consecutivi sul 4 pari. Intanto il sole è tornato a baciare il Campo 1: niente male questa Bastiglia Celeste. Sul 5-4 Johnson, una stecca di dritto e un inopinato doppio fallo di Thiem consegnano al californiano due imprevedibili set-point, non seguiti da due risposte adeguate all’occasione. Lo stesso avviene a parti invertite nel lunghissimo game successivo, poi servizio sicuro del ventitreenne austriaco e tie-break. Il n.7 del mondo recupera da 0-2 a 5-2 con un gran dritto che costringe all’errore l’avversario e poi un punto concluso a rete, poi chiude sul 7-4 dopo 1 ora e 28 minuti. Nel terzo set, sul 2-1 Thiem, la tds n.6 indovina una risposta di rovescio fulminante e sale 15-40, Johnson annulla le palle break col servizio ma ai vantaggi, al quarto break-point, capitola con un dritto lungo. Steve non ci sta e indovina l’immediato contro break, ma subito dopo Dominic dimostra perché è un top ten e torna di nuovo avanti chiudendo il sesto gioco con un gran passante di dritto (4-2), poi chiude il match con una volèe bassa da cineteca su passante dell’avversario. Ai quarti affronterà Horacio Zeballos, che ha beneficiato del ritiro di David Goffin.
[19] A. Ramos Vinolas b. [16] L. Pouille 6-2 3-6 5-7 6-2 6-1 (Giovanni Vianello)
Partita dal difficile pronostico, almeno sulla carta, tra Lucas Pouille, t.d.s. 16, e Albert Ramos Vinolas, t.d.s. 19, match valevole per il terzo turno. Il francese ha un miglior ranking e ha dalla dalla sua il supporto del pubblico di casa, lo spagnolo vanta una finale a Montecarlo quest’anno. A conferma del difficile pronostico della partita, il match si è deciso solo al quinto set ed è terminato nelle mani di Ramos Vinolas, forse anche a causa di un infortunio del transalpino. Nel primo set, le cose si mettono subito male per Pouille, che parte con un bruttissimo game di servizio, in cui concede lo 0-40, recupera fino al deuce ma concede altre due palle break (complice anche un paio di doppi falli), subendo il break ai vantaggi. Ramos poi tiene bene i propri turni di battuta e nel settimo gioco opera un altro break, aggiudicandosi poi il set 6-2 tenendo il servizio nell’ottavo e conclusivo game. Il secondo parziale vede invece vincere Pouille per 6-3. Il transalpino sfrutta un passaggio a vuoto di Ramos nel secondo game, strappandogli la battuta e ha anche diverse chance di doppio break di vantaggio sul 4-1, ma non le sfrutta. Nel complesso, Pouille sembra più centrato, Ramos un po’ meno brillante che nel primo set. Da segnalare, nella seconda frazione, una brutta scivolata di Pouille, che rischia di infortunarsi alla caviglia destra. Nel terzo set, dal 2-1 per lo spagnolo in poi, si vedono 4 break consecutivi, poi Pouille è costretto a salvare un set point sul 5-4 (lo annulla con servizio e dritto), ma infine la spunta il francese per 7-5, dopo che Ramos, mancato il set-point, subisce un break e Pouille nel dodicesimo gioco tiene il servizio in un game molto lottato.
Nel quarto set Pouille cala di tono e Ramos ne approfitta, togliendogli il servizio nel quarto e nell’ottavo gioco ed infliggendogli, come nel quarto set, un pesante 6-2. Tra quarto e quinto set Pouille chiama il fisioterapista.
Forse proprio a causa di quest’infortunio, Pouille cala drasticamente di rendimento nel quinto set, subendo, dall’uno pari, cinque giochi consecutivi e perdendo così 6-2 3-6 5-7 6-2 6-1, servendo sempre più piano e tentando la via della rete con approcci sempre più frequenti ma troppo poco incisivi. Si interrompe così a 5 la striscia di vittorie consecutive al quinto set di Pouille, che oggi ha avuto anche un po’ di sfortuna tra l’infortunio sfiorato alla caviglia e quello reale accusato al termine del quarto set. Ramos Vinolas batte di nuovo il transalpino, dopo averlo sconfitto in semifinale a Montecarlo, e per il secondo anno consecutivo raggiunge almeno gli ottavi a Parigi (l’anno scorso arrivò ai quarti di finale). Al prossimo turno per Ramos ci sarà Djokovic. Vi ricordiamo la nostra intervista esclusiva a Ramos Vinolas, che potete leggere qui.
H. Zeballos b. [10] D. Goffin 4-5 rit. (Michelangelo Sottili)
Sesto giocatore della Race con ottimi risultati nei tre Masters 1000 su terra, i quarti di finale della scorsa edizione parigina e in vantaggio 3-1 nei precedenti: David Goffin si presenta così all’appuntamento con Horacio Zeballos, n. 65 ATP, per la prima volta al terzo turno in un major a testimonianza di una stagione finora rispettabile. Si rivelerà purtroppo una sfida molto sfortunata per Goffin. L’argentino in avvio rischia e sbaglia di più, soffre gli spostamenti laterali e, dopo la quarta parità del quinto game, cede la battuta con un errore di dritto a campo aperto; nel gioco successivo, spreca prima l’occasione per andare 15-40, poi una palla break concessa da un doppio fallo belga. Il set sembra ormai deciso quando “La Goff” serve sul 5-4 e 40-0 ma, dal nulla, Horacio si ritrova a giocare una palla break: due gran rovesci costringono il belga a un disperato recupero verso il fondo del campo che gli darà il punto, ma la sua scivolata si blocca sul telone di copertura antipioggia con conseguente danno alla caviglia che non gli permette di proseguire l’incontro. Accompagnato fuori dal campo, per fortuna sulle sue gambe, viene omaggiato dagli applausi scroscianti del pubblico. Il Roland Garros del Belgio maschile si conclude così, con il suo alfiere di punta costretto al ritiro prima di potersi giocare le sue carte contro Dominic Thiem. Dai primi esami sembrano scongiurati danni seri, ma a sfidare Thiem agli ottavi sarà comunque Horacio Zeballos.
Zeballos a octavos de final, Goffin tuvo que retirarse después de este golpazo en el tobillo (4-5 en el 1º). pic.twitter.com/sBmsSlw7CE
— FueBuena (@FueBuena) June 2, 2017
Risultati:
[4] R. Nadal b. N. Basilashvili 6-0 6-1 6-0
[2] N. Djokovic b. D. Schwartzman 5-7 6-3 3-6 6-1 6-1
H. Zeballos b. [10] D. Goffin 4-5 rit.
[19] A. Ramos-Vinolas b. [16] L. Pouille 6-2 3-6 5-7 6-2 6-1
[20] P. Carreno Busta b. [11] G. Dimitrov 7-5 6-3 6-4
[6] D. Thiem b. [25] S. Johnson 6-1 7-6(4) 6-3
[5] M. Raonic b. G. Garcia-Lopez 6-1 1-0 rit.
[17] R. Bautista Agut b. J. Vesely 6-3 6-4 6-3