[15] G. Monfils b. [24] R. Gasquet 7-6(5) 5-7 4-3 rit. (da Parigi, Laura Guidobaldi)
Derby d’Oltralpe e dell’amicizia il match tra Gaël Monfils e Richard Gasquet. “Peccato che sia arrivato così presto” aveva detto Richard in una dichiarazione alla vigilia dell’incontro. Sì, un vero peccato, se consideriamo che entrambi hanno da sempre una gran sete di vittoria a Porte d’Auteuil. Gaël ha raggiunto una sola volta la semifinale nell’ormai “lontano” 2008, mentre Richard si è issato per la prima volta ai quarti di finale l’anno scorso. Il parigino è in vantaggio 7 vittorie a 6 negli scontri diretti ma Gasquet ha vinto le ultime due partite, a Montpellier (2015) e a Marsiglia (2017).
La partita
I due cominciano con lo studiarsi a vicenda a suon di rovesci. Lunghi scambi sulla diagonale di rovescio scandiscono i primi giochi del match. Per il momento, giocano praticamente a specchio, non particolarmente aggressivi, con Gasquet che, come da copione, resta ben piantato due metri oltre la linea di fondo. È Monfils a movimentare un po’ gli scambi con i suoi celebri balzi ed elevazioni sugli smash. Gaël cerca più spesso il colpo risolutore mentre Richard preferisce attendere con soluzioni interlocutorie. Dopo un lungo e perfetto equilibrio, ecco che il parigino ha un set point sul 5-4 che però spreca malamente.
Il tifo del pubblico si alterna tra un “Allez Gaël!” e un “Allez Richard!” ma ovviamente è un pubblico complessivamente sereno – e forse anche un po’ “ipnotizzato” dal ritmo monocorde impostato dai due francesi. Dopo una seconda palla del set gettata nuovamente alle ortiche, ne arriva una terza per Monfils; ma neanche questa viene trasformata e, alla fine, il tennista di Béziers scampa il pericolo e raggiunge Gaël sul 5-5. L’incontro viene interrotto per pioggia sul 6-5 per il parigino e verrà ripreso il giorno dopo.
La temperatura è più fresca questa mattina ma sul campo splende il sole. Si va al tie-break e, alla fine, è Monfils ad intascare il primo parziale per 7 punti a 5. Continua il testa a testa nella seconda frazione e i due mantengono un perfetto equilibrio fino al 5-5; equilibrio che viene spezzato da Gasquet sul 6-5, in cui riesce a convertire il set point, grazie ad un rovescio maldestro di Monfils. Il 30enne di Béziers pareggia i conti, dunque. A questo punto entra in campo il fisioterapista, richiesto da Gasquet che avverte un fastidio alla coscia.
Sul 3-3 Richie perde totalmente il controllo dei colpi, sparacchia fuori misura e concede così tre palle break. Il parigino interrompe dunque l’andamento di crociera del set e sale 4-3 e servizio. Ed è la fine per Gasquet. L’ex pupillo di Piatti decide di interrompere il match a causa del dolore alla gamba. Gaël Monfils raggiunge gli ottavi di finale e dovrà affrontare la prima vera prova del nove del torneo, il campione di Parigi 2015.
[8] K. Nishikori b. H. Chung 7-5 6-4 6-7(4) 0-6 6-4 (Giacomo Capra e Matteo Parini)
Derby asiatico tra Kei Nishikori e il next gen sudcoreano Hyeon Chung, classe ’96 e numero 67 ATP. Sfida inedita tra i due giocatori. Nel primo set è sul 5-5 30-30 che avviene la svolta, con il numero 7 del mondo che vince uno scambio lungo con cui propizia il break che otterrà subito dopo. Nell’ultimo gioco dovrà annullare due palle del controbreak prima di chiudere ai vantaggi per 7-5. Andamento simile nel secondo parziale con il nipponico che strappa la battuta sul 4 pari alla prima occasione grazie a una volée sbagliata del coreano e chiude tenendo il servizio a 15 nel game successivo. Dopo i primi due set lottati e vinti entrambi dal giapponese si poteva pensare che il giocatore sfavorito avrebbe potuto cedere nel terzo parziale. Invece, nonostante Nishikori non conceda quasi nulla nei suoi turni di battuta, Chung riesce a rimanere attaccato al match annullando anche due palle break e a portare il parziale al tie-break. Qui, avanti 5-4 e in risposta, trova un gran vincente di rovescio lungolinea con cui si guadagna due set point e chiude subito alla prima occasione. A questo punto il giapponese, che pensava probabilmente di avere il match ormai quasi in pugno, perde la testa e cede due break consecutivi ad inizio quarto set. A salvarlo per ora dal momento critico ci pensa la pioggia, che costringe l’arbitro a interrompere l’incontro sul 3-0.
Dopo le quasi tre ore di match disputati nella giornata di ieri, Nishikori e Chung sono tornati in campo quest’oggi con il coreano sotto nel punteggio per due set a uno ma con un rassicurante vantaggio di due break nel quarto. A spuntarla alla fine è stato il nipponico che al prossimo turno dovrà vedersela con un redivivo Verdasco. L’avvio è però tutto per il ventunenne di Suwon, più lesto ad uscire dai blocchi e bravo a incamerare un turno complicato al servizio, prima di strappare di nuovo la battuta ad un avversario oltremodo falloso. Preludio al bagel che rimanda il verdetto al quinto e decisivo parziale. Troppo brutto per essere vero, Kei fa il suo ingresso nella partita. Le occasioni per l’allungo non si contano, da una parte e dall’altra, ma è proprio il giapponese, grazie ad una risposta di diritto, ad operare il primo strappo, con la conferma del break che vale il 4 a 1. Interessante lo spettacolo offerto da due giocatori che si affrontano quasi allo specchio, tra colpi anticipati e piedi che cercano la riga di fondo. Tre giochi interlocutori spediscono Nishikori a servire per il match ma un Chung coraggioso è bravo a rimettersi in scia. Nel gioco successivo, quello che potrebbe voler dire l’aggancio, è però la maggior esperienza di Nishikori a fare la differenza, con un doppio fallo beffardo di Chung sul primo match point a scrivere la parola fine.
K. Khachanov b. [21] J. Isner 7-6(1) 6-3 6-7(5) 7-6(3) (Paolo Di Lorito e Lorenzo Colle)
In due fanno più di 4 metri: Karen Khachanov e John Isner, che oggi si sono sfidati per la prima volta. Per il giovane russo, numero 53 del mondo, già questo terzo turno corrisponde al suo miglior risultato Slam, ma per come si stavano mettendo le cose una sua vittoria domani è tutt’altro che improbabile. I game dell’unico set giocato vanno via rapidissimi con entrambi i tennisti che non concedono praticamente nulla al servizio (due soli game finiti ai vantaggi) e in 35 minuti è già tie-break. L’americano numero 22 del ranking parte con tre gratuiti di dritto: una volée, un colpo da fondo e una risposta, e ben presto il 3-0 diventa 7-1. Isner è scoraggiato dall’andamento del tredicesimo gioco, tanto che l’ultimo punto è praticamente un regalo, col la pallina scagliata fuori di metri. La pioggia che interrompe la contesa non è mai stata così provvidenziale per lui.
Si riprendono i lavori sul campo 2, dopo che la pioggia aveva interrotto Karen Kachanov e John Isner, subito dopo la conquista del primo set da parte del russo. Entrambi i giocatori iniziano molto centrati e implacabili al servizio. Lo statunitense cerca di impensierire l’avversario, entrando in campo e anticipando la risposta, ma spesso e volentieri i tentativi si stampano sulla rete. Alla fine è Khachanov il primo ad affacciarsi a palla break nel sesto gioco. Isner annulla la prima chance con una bella smorzata, la seconda col serve&volley e poi chiude il gioco con un ace. Il russo però è in stato di grazia, non concede nulla al servizio e, nell’ottavo gioco, approfitta di due back larghi e di un doppio fallo di Isner per salire 5-3. Il braccio non trema e dopo 34 minuti, Khachanov è a un solo set dagli ottavi di finale. In apertura di terzo parziale, il bombardiere di Greensboro appare visibilmente demoralizzato, mentre il giovane talento moscovita è galvanizzato ed estremamente concentrato. Già nel terzo gioco, Isner si ritrova sotto 0-40, ma in tutte e tre le occasioni non lascia all’avversario la possibilità di entrare nello scambio. Passato questo scossone, la partita torna a seguire pedissequamente i game di servizio. Si arriva al tiebreak, storicamente feudo di John Isner: un minibreak permette a Khachanov di salire 5-2 e di portarsi a due punti dalla vittoria. Qui però Isner trova una reazione d’orgoglio, prima col servizio e poi con la risposta, e trova un’insperata serie di cinque punti consecutivi che riaprono la contesa. Le scorie del set perso si fanno sentire e il russo è costretto a salvare tre palle break nel primo gioco e una nel terzo. Da qui in poi i servizi tornano a dominare e si approda nuovamente al jeu decisif. Khachanov punisce due tentativi di serve&volley dell’americano e vola 5-1. Poco più tardi, l’ennesimo servizio seguito a rete è fatale a Isner, che è costretto a capitolare in 3 ore complessive di gioco. Il 21enne di Mosca approda dunque agli ottavi di finale ( miglior risultato in un torneo dello Slam) e affronterà per la prima volta in carriera Andy Murray.
(in aggiornamento)
Risultati:
[8] K. Nishikori b. H. Chung 7-5 6-4 6-7(4) 0-6 6-4
K. Khachanov b. [21] J. Isner 7-6(1) 6-3 6-7(5) 7-6(3)
[15] G. Monfils b. [24] R. Gasquet 7-6(5) 5-7 4-3 rit.