[3] S. Halep b. [5] E. Svitolina 3-6 7-6(6) 6-0 (da Parigi, Antonio Garofalo)
Incredibile vittoria di Simona Halep che sotto 6-3 5-1, rimonta Elina Svitolina, annullando anche un match point nel tie-break del secondo set, e centra per la seconda volta in carriera le semifinali al Roland Garros, dove domani affronterà Karolina Pliskova contro la quale ha vinto tre precedenti su quattro. Davvero infiniti però i rimpianti per l’ucraina, capace di dominare la sua avversaria per un’ora di gioco, prima di cedere mentalmente nel terzo set. Da segnalare che prima del match point sul 6-5 del tiebreak – annullato alla grandissima dalla Halep – Svitolina si era trovata per ben cinque volte a due punti dal match (una sul 5-2 e quattro sul 5-3). Con questa vittoria Simona Halep resta in corsa anche per il numero uno del ranking, ma sarà necessario che sabato alzi la coppa.
La partita
È un quarto di finale di un torneo dello slam, in campo c’è quanto di meglio si possa pretendere in questo momento sulla terra rossa con la numero uno in pectore Halep e la leader della race Svitolina, c’è il sole e non fa nemmeno tanto freddo, eppure il Lenglen presenta enormi spazi vuoti, per non parlare della tribuna stampa nella quale siamo praticamente soli. Svitolina e Halep hanno entrambe vinto questo torneo da juniores e si ritrovano ai quarti quindici giorni dopo la finale di Roma, quando l’ucraina la spuntò anche complice una distorsione alla caviglia di Simona che ne ha tenuto in dubbio la partecipazione qui al Roland Garros.
Nel primo set la rumena dimostra di soffrire tremendamente la pressione del pronostico di favorita per la vittoria finale, di fatto mandando in campo la gemella scarsa: errori in serie in ogni parte del campo e soprattutto una totale incapacità di fronteggiare il ritmo sì sostenuto ma non irresistibile della Svitolina. Che sentitamente ringrazia e si invola 5-0 in 25 minuti con un set point comodo per confezionare il bagel. E lì invece Elina si blocca cominciando a sbagliare i colpi più elementari, mentre Simona inizia a carburare con il pressing da fondocampo, specialmente con il rovescio. Quando comincia a sentirsi profumo di psicodramma però l’ucraina riesce a serrare le fila e ad arginare la rimonta della Halep (5-3): aggrappandosi al servizio porta a casa il set con un “Come on!” liberatorio urlato verso il proprio angolo.
Nel secondo set ci si aspetta la riscossa della rumena e invece è Svitolina a prendere sempre più coraggio ed a martellare l’avversaria con il precisissimo diritto lungo linea e con pregevoli cross di rovescio. La Halep sembra priva di energie, affossa in rete diritti da metà campo senza senso e l’ucraina si ritrova in vantaggio di due break e ad un passo dalla vittoria (5-1). Ma è il tennis femminile, bellezza e It’s not over until is over. L’ucraina arriva 5 volte a due punti dal match (una sul 5-2 e quattro sul 5-3) ma sull’orlo del baratro Simona trova energie e coraggio e risale la china fino all’insperato sorpasso del 6-5. Il Lenglen vuole il “sangue” alias il terzo set e quando Svitolina va a servire al cambio di campo con il fardello sulle spalle, sono in pochi a pensare che possa reggere la delusione delle occasioni perse. Lo 0-40 ne è la conferma, ma non avevamo fatto i conti con la Halep che ha la bella idea di sprecare quattro set point (almeno due a campo aperto) e portarci tutti al tie-break. Che diventa il dramma nel dramma con le due che errore dopo errore arrivano sul 5-5. Simona è straordinaria nell’annullare il match point per la sua avversaria con un rovescio incrociato che pizzica la riga cui segue un perfetto lungo linea di diritto, ma poi deve ringraziare Sant’Andrea – patrono della Romania – che soffia sul nastro e le regala il secondo set (8-6). Un ultras rumeno travestito da giornalista esulta in maniera scomposta e per poco non ci scappa la rissa con gli ucraini. La Svitolina affranta abbandona il campo per un toilette-break che le schiarisca le idee. Purtroppo per lei non succederà e c’è da capirla: non sarà facile dimenticare il 5-1, il match point e soprattutto quel nastro beffardo. Come è ovvio che sia, il terzo set non si gioca. Simona sorride incredula, Elina verserà lacrime amare: è il tennis femminile, bellezza.
[2] K. Pliskova b. [28] C. Garcia 7-6(3) 6-4 (da Parigi, Laura Guidobaldi)
Per la prima volta in carriera, la 25enne Karolina Pliskova accede alla semifinale dello slam parigino. Bella performance della ceca che mette in campo un tennis solido, potente e martellante, soprattutto nei momenti chiave del match. Merito comunque a Caroline Garcia che le tiene testa con autorevolezza per tutto il corso della partita. La francese si è disunita ed è stata troppo frettolosa nei momenti cruciali del match, martellata dai bombardamenti piatti e fulminanti della Pliskova. Momento magico per Karolina che giovedì, in semifinale, si giocherà la prima posizione mondiale nel match con Simona Halep. Alla Pliskova basterà vincere la prossima partita, mentre la Halep dovrà conquistare il titolo parigino per impugnare anche lo scettro del ranking.
La partita
La Francia può ancora sognare grazie a Caroline Garcia. La 23enne di Lione disputa il suo primo quarto slam in carriera. Dall’altra parte della rete c’è la n. 3 del mondo, Karolina Pliskova, avversaria tanto potente quanto incostante. Nei loro quattro precedenti c’è perfetta parità (2-2) e la ceca, seppur favorita sulla carta, non sempre esprime il suo miglior tennis sulla terra. Nel loro unico incontro sul rosso, nel 2015 a Madrid, fu proprio la Garcia ad imporsi al terzo set. La francese comincia in modo ordinato e preciso, aggiudicandosi il gioco d’apertura; ma la Pliskova aumenta progressivamente il ritmo, pressando la francese che, presa dalla fretta e dal voler prendere il controllo degli scambi, commette sanguinosi gratuiti. I sospiri del pubblico suggellano il 3-1 della Pliskova, mentre altri spettatori continuano a far risuonare sullo Chatrier il loro “Allez Caro!”. Micidiali le fucilate di Karolina che inducono spesso la francese in errore. Tuttavia, la transalpina continua a cercare le righe del campo e a far muovere l’avversaria, fiduciosa e propositiva, accorciando le distanze sul 2-3. Si avvicina ancora sul 3-4 ma manca un vero e proprio calcio di rigore per pareggiare i conti, affossando a rete un dritto al volo. C’è tensione per Caroline poiché, a soluzioni egrege si aternano errori inaspettati, dovuti spesso alla fretta. Arriva un setpoint ceco, sprecato malamente da Karolina. Caroline riduce ancora il gap sul 4-5 per poi disputare un gioco pressoché perfetto: strappa infatti il servizio alla “gigantesca” Pliskova rispondendo proiettili di dritto e raggiungendola così sul 5-5.
Interminabile l’undicesimo gioco, con la Garcia che, ogniqualvolta sta per cedere il servizio, si procura con classe e autorevolezza il punto. Alla fine, il servizio l’aiuta ulteriormente e, con una prima vincente, il dritto della Pliskova finisce malamente in corridoio, regalando così alla Francia il vantaggio del 6-5. Poteva mancare l’esultanza del pubblico parigino? CeIl pubblico parigino è alle stelle e accompagna con un boato infinito il nuovo vantaggio di “Caro”. Si giunge al tie-break. Ancora fallosa Caroline nei punti decisivi, tant’è che la ceca allunga il passo sul 3-1. Ora la francese è in confusione, “regalando” il 4-1 a Pliskova con un doppio fallo. La n. 3 del mondo continua a bombardare la tennista di Lione con i suoi missili piatti da fondo. Due distrazioni della ceca, permettono alla Garcia di ridurre le distanze sul 3-4. Ora la francese va del tutto fuori giri e consegna così tre setpoint all’avversaria. Alla 25enne ceca basta il primo e, dopo 1 ora e 14 minuti di gioco, conquista la prima frazione per 7 punti a 3. Un tie-break gestito in modo alquanto scellerato dalla transalpina che, frettolosa e disunita, commette troppi errori contro un’avversaria che, nonostante alcuni momenti di disattenzione, si impone con costanza e potenza contenendo il numero dei falli.
Nel secondo parziale dettano legge i servizi e le due ragazze mantengono l’equilibrio fino al 4-4. A spezzarlo è ancora una volta Karolina Pliskova. La ceca alla fine si aggiudica il match per 7-6(3) 6-4, intascando in tutto 85 punti, a fronte dei 75 per la Garcia. La francese paga i troppi errori, 31 quelli diretti, rispetto ai 13 di Karolina. Realizza però 29 vincenti, contro i 25 della n. 3 del mondo. È un momento cruciale nella carriera della n. 3 del mondo che giovedì, contro Simona Halep, non si batterà solo per raggiungere la sua seconda finale major ma, in caso di vittoria, da lunedì prossima, sarà la nuova regna del ranking.
Risultati:
[3] S. Halep b. [5] E. Svitolina 3-6 7-6(6) 6-0
[2] K. Pliskova b. [28] C. Garcia 7-6(3) 6-4