Altro che “la colazione dei campioni”: i cereali rischiano di rimanere sullo stomaco al povero Thanasi Kokkinakis, che di altre sfortune di certo non ha bisogno. Una manciata di giorni dopo il suo rientro sui campi (all’Open di Lione ha giocato e perso il primo match ATP dopo quasi un anno e mezzo) l’australiano è stato citato in giudizio da Kellogg’s, la multinazionale statunitense celebre per i suoi corn flakes. La ragione del contendere è il tentativo di Kokkinakis e della sua famiglia di registrare il suo soprannome “Special K” come marchio commerciale, allo scopo di utilizzarlo per promuovere prodotti con la sua immagine, tra cui una linea di abbigliamento sportivo.
Una mossa ingenua: il marchio “Special K” è storicamente associato ai cereali Kellogg’s a basso contenuto calorico, tant’è vero che l’azienda lo ha registrato addirittura 59 anni fa, e non è escluso anzi che il soprannome del ventunenne tennista derivi proprio da esso. Una udienza preliminare ha avuto luogo lo scorso martedì, ma il giudice ha rinviato il processo per dar modo ad accusa e difesa di organizzarsi. La corte federale riprenderà in esame il caso il 31 di agosto. Se Kokkinakis vuole proseguire nella sua avventura commerciale, quindi, farà meglio a considerare un altro nickname . Sempre che anche “4K”, ovvero il nomignolo con cui lo chiama Brad Gilbert non sia già registrato (è un formato di risoluzione video).