Questo Roland Garros ha avuto un solo padrone dall’inizio alla fine del torneo. Qualche tentennamento l’abbiamo avuto soltanto dopo la bella semifinale tra Murray e Wawrinka, quasi persuasi che lo svizzero potesse ripetere la lezione impartita a Djokovic nel 2015. Sono bastati pochi game della finale per dissipare ogni dubbio su quella che presto sarebbe diventata la Décima di Nadal. Attesa, preparata, stra-meritata. Una delle più grandi imprese sportive, senza timore di travalicare i confini del tennis. Ecco dieci istantanee numeriche che la fotografano alla perfezione.
- Nadal ha vinto il torneo senza perdere un set. Ci era già riuscito due volte, nel 2008 e nel 2010. Nel primo caso perdendo 41 game, nel secondo ben 71. In questa edizione ne ha persi appena 35, una media di 5 a partita. È quindi un record personale ma non è un record assoluto: Borg nel 1978 concesse solo 32 game ai suoi sette avversari. In quel caso lo svedese vinse 21 set su 21, mentre Nadal non ha completato i due set conclusivi del quarto di finale per via del ritiro di Carreno Busta. L’avversario più ostico? Robin Haase, che gli ha strappato 8 game. Lo dicevano che sarebbe stata una finale anticipata…
- Il 15esimo sigillo Slam del maiorchino arriva all’età di 31 anni e 8 giorni, a 1099 giorni dall’ultimo Major vinto (era il RG 2014) e alla 22esima finale complessiva. Il 15esimo di Roger Federer giungeva invece a Wimbledon 2009, con lo svizzero a cui mancava ancora un mese per compiere 28 anni. Rafa è il più vecchio di sempre a raggiungere quota 15 Slam, includendo anche le donne. Serena Williams aveva 30 anni a Wimbledon 2012.
- Nadal aggiorna il suo record al Roland Garros: 79-2 (in 12 partecipazioni). Le due sconfitte sono arrivate nel 2009 contro Soderling e nel 2015 contro Djokovic, mai quindi chi l’ha battuto ha poi sollevato il trofeo. L’unico score paragonabile è quello di Federer a Wimbledon: 84-11 (in 18 partecipazioni). Più vittorie complessive per Roger ma meno titoli (7 contro 10) e più sconfitte. E delle 11 sconfitte, 3 sono arrivate contro i campioni del torneo (Nadal e due volte Djokovic, sempre in finale). Chi ha più chance di raggiungere le 100 vittorie in un singolo Slam, traguardo mai raggiunto da nessuno? Per entrambi non sarebbero sufficienti altri due titoli ma ci riuscirebbero con tre. Allo svizzero “basterebbero” anche due allori e un terzo turno, o un alloro e due semifinali, o per chi lo immagina così longevo una vittoria e… nove secondi turni; lo spagnolo potrebbe affiancare due vittorie a due quarti di finale o una vittoria a tre semifinali. Molto dura per entrambi.
- Le due sconfitte di Nadal sono arrivate sul Philippe Chatrier, dove il suo record è di 58-2. Lo spagnolo è imbattuto negli altri campi in cui gli organizzatori l’hanno “costretto” a scendere in campo. Sul Suzanne Lenglen – quest’anno ci ha giocato due volte, contro Paire e Bautista – ha colto 18 vittorie su 18, mentre sul Court 1 ha dovuto giocare una sola partita. Non era una partita qualsiasi, ma il suo esordio assoluto al Roland Garros: 2005, sconfisse in tre set Lars Burgsmuller. Di lì sarebbe iniziato tutto.
- Quanto è dovuto stare in campo Rafa Nadal per alzare dieci volte il trofeo sul Philippe Chatrier? 182 ore e 44 minuti: una settimana abbondante (e pensare che negli Slam il limite tra un servizio e l’altro è di 20 secondi…). Ha sfidato 56 avversari diversi, solo due di questi potranno raccontare ai nipoti di averlo battuto. Da tutta la faccenda parigina ha guadagnato ben 16.916.000$ di montepremi: soltanto 19 giocatori hanno vinto altrettanto in TUTTA la carriera. Challenger polverosi compresi.
- Soltanto in due occasioni ha vinto il torneo da testa di serie n.4: la prima volta (2005) e l’ultima (2017). La testa di serie che gli ha portato più fortuna è la numero 2, anche la posizione in classifica che più spesso ha occupato in carriera (per 233 settimane) e che si è appena riconquistato. Cinque dei dieci Roland Garros li ha vinti da secondo favorito del seeding, una volta ci è riuscito da n.3 (2013) e due volte da n.1 (2011 e 2014). Con il “peso” del n.1 sulle spalle è stato però sconfitto da Soderling nel 2009, mentre nel 2015 era il sesto favorito del tabellone (n.7 ATP).
- Il decimo Roland Garros è anche il titolo n.53 sulla terra battuta (in 61 finali). È già un puntino sullo specchietto Guillermo Vilas, superato a Montecarlo e fermo a quota 49. Lo Slam parigino incide per quasi 1/5 sul palmares rosso del maiorchino: il dato è impressionante. Nadal è (e rimarrà per diverso tempo) il più titolato su questa superficie, ma per numero di vittorie complessive non è ancora riuscito a guadagnarsi il podio. Con il titolo parigino sale a 389, a 33 lunghezze dal terzo posto di Thomas Muster (422). Se il secondo posto di Orantes (501) sembra già una chimera, le 659 vittorie di Guillermo Vilas appaiono quasi trascendenti. Rafa rimane il meno battuto sul rosso con sole 35 sconfitte (Borg “insegue” con 41) ma il dato che lo consacra è il rapporto vittorie/partite giocate: con il 91,74% che si delinea dal suo score (389V/35S) sbaraglia tutta la concorrenza.
- “Confronto tra Décime”. Il Roland Garros è il terzo torneo stagionale in cui Nadal tocca quota 10 titoli dopo Montecarlo e Barcellona, tutti conquistati nell’arco delle stagioni 2005-2017. Il torneo in cui ha perso più set è il Roland Garros (24), ma stupisce quanto risicato sia il margine con Montecarlo (20) in cui ha giocato solo match 2/3 ad eccezione delle prime due finali vinte. In entrambi i tornei è stato Novak Djokovic a togliergli più set: 7 a Parigi (battendolo una volta) e 5 a Montecarlo (battendolo due volte) A Barcellona appena 8 set persi per raggiungere i dieci titoli. L’unico in grado di strappargli un set in tutti e tre i tornei? David Ferrer. Il prossimo candidato per la doppia cifra è Roma (7 titoli). Per “decimare” tutti i Masters sul rosso Rafa dovrebbe giocare almeno fino al 2022 (a Madrid lo spagnolo vanta “solo” cinque titoli). Una passeggiata di salute insomma.
- Il 2017 sarà la quarta stagione in carriera per Nadal con una sola sconfitta (24-1) sulla terra battuta (Thiem, a Roma). Con quattro titoli conquistati è uno score simile a quello del 2012 (23-1) in cui Rafa disputò gli stessi cinque tornei (Montecarlo, Barcellona, Madrid, Roma e Parigi) e identico al 2008, quando la sconfitta all’esordio a Roma fu compensata dalle due vittorie in Davis contro gli USA. Meglio ancora nel 2007: 31 vittorie e 1 sola sconfitta (finale Amburgo contro Federer), anno in cui Nadal disputò e vinse un torneo in più (Stoccarda). In due occasioni ha chiuso l’anno senza sconfitte sul rosso: 2010 e 2006, in entrambi i casi vincendo quattro tornei su quattro. Nel 2010 vinse sia Montecarlo che Parigi senza perdere set (!).
- Rafael Nadal torna n.2 del ranking ATP dopo due anni e mezzo (ottobre 2014). In questi 32 mesi non è mai uscito dalla top 10, sebbene ci sia andato vicino nell’estate 2015 (sette settimane da n.10). Ma soprattutto con i 4680 punti conquistati sul rosso fa il vuoto nella Race to London, diventando anche il primo a qualificarsi per le Finals 2017. 6915 i punti messi in cascina in questo primo semestre di stagione, quasi 3000 in più dei 4045 di Federer che occupa la seconda piazza e a sua volta stacca di quasi 1000 lunghezze Thiem (3165). Per quanto adesso cominci la parte di stagione a lui più sfavorevole, la candidatura di Nadal a n.1 di fine stagione va presa molto, molto sul serio.
Ha collaborato Raoul Ruberti