“Voglio raggiungere la perfezione assoluta. E penso di poterlo fare”
22 titoli del Grande Slam, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Seoul. Meravigliosa atleta prima ancora che straordinaria tennista, come testimoniano i bicipiti che le consentivano di mantenere il controllo del dritto, il colpo sul quale ha costruito le sue vittorie. Fraulein Forehand, il nomignolo che Bud Collins le aveva affibbiato. Grazie al quale si può commettere l’errore di sottovalutare il suo rovescio, colpo forse meno appariscente ma estremamente duttile ed efficace.
Nella vita di Steffi le imprese sportive sono così tante che sarebbe fuori luogo tentare di riassumerle qui. Più di tutto possono fare i ricordi di alcune sue vittorie, soprattutto quelle più schiaccianti, come la finale del Roland Garros 1988 quando la povera Zvereva fu costretta a rendere onore alla sua avversaria senza neanche la soddisfazione di vincere un game. Quel doppio 6-0 è l’istantanea perfetta di una campionessa che ha più spesso dominato che semplicemente vinto. Il matrimonio con Andre Agassi ha formato la coppia indiscutibilmente più vincente della storia del tennis, tanto che i due figli Jaden e Jiz sono già accerchiati dall’opinione pubblica in attesa che manifestino un talento che geneticamente appare impossibile aver smarrito.
Oggi Steffi Graf compie 48 anni e nessun encomio può essere abbastanza centrato da coglierne la grandezza. Non resta che augurarle buon compleanno, e sperare che i campi del circuito WTA possano presto offrirci una campionessa in grado di regalare qualcosa di paragonabile alle emozioni da lei distribuite. Sempre con la solita, austera, eleganza.