Anomalo e alquanto curioso aneddoto dal Challenger di Notthingham: il britannico Brydan Klein punito per essersi dato dello stupido. Ma forse è meglio procedere con ordine. In campo ci sono Sam Groth e, appunto, Klein, siamo al secondo set e l’australiano serve per il match ma deve affrontare una palla break. Il suo servizio è incisivo tanto da non permettere a Klein di spedire dall’altro lato la pallina. Dopo il colpo cresce il disappunto di Klein che impreca: “Stupid, stupid. Idiot!”. Per Layhani, non uno qualsiasi, ci sono tutti i presupposti per punire il tennista ed ecco che arriva il game penalty che regala la vittoria a Groth. Game Penalty arrivato dopo i canonici warning e penalty point, Klein era già da un po’ che sparava palline in ogni dove.
Mo Layhani awarded a game penalty to Brydan Klein who called himself a “stupid person”, handed Sam Groth the match (Klein’s plea went on). pic.twitter.com/agUifsPunf
— Roland-Garrostapenko (@yelnats_eel) 15 giugno 2017
Chiaramente la decisione non va giù a Klein ma Layhani è fermo sulla sua decisione giustificandosi dicendo che le sue offese potrebbero essere state rivolte a chiunque. Chi ha ragione? Probabilmente il tennista che nonostante qualche urla di troppo sembrava palesemente rivolgersi a se stesso. C’è da dire comunque che, soprattutto nel secondo set, il suo atteggiamento non è stato dei migliori a causa di un nervosismo davvero eccessivo.
Il povero australiano, naturalizzato britannico, avrebbe potuto prendere esempio dal grande Roger Federer che, nel 2008, a Montecarlo scandì prima il suo nome e poi l’offesa non dando adito a incomprensioni. Ma, dopotutto, non tutti nascono Roger Federer.
L’episodio nel match tra Groth e Klein non è l’unico curioso caso di penalità di questa settimana. Jerzy Janowicz si è infatti beccato un penalty point per… è persino difficile da spiegare.