Roger Federer ha partecipato a tutte le edizioni di Wimbledon a partire dal 1999 perdendo solamente 11 partite a fronte di ben 84 vittorie. Di queste sconfitte quella contro il giocatore con la classifica più bassa è arrivata il 25 giugno del 2002.
Un anno dopo aver scioccato il mondo con il successo su Pete Sampras e in seguito ad una positiva prima metà di stagione, a 21 anni Federer si presenta a Londra come uno dei pretendenti al titolo. Non a caso gli viene attribuita dagli organizzatori la testa di serie n.7. Al primo turno lo attende una sfida sulla carta piuttosto agevole contro il 18enne qualificato croato Mario Ancic, n.154 del ranking ATP. Il match va in scena sul centrale con il pubblico che si aspetta delle conferme dal talentuoso ragazzo svizzero che promette di diventare il nuovo padrone di Wimbledon. Ma Ancic, tennista dal servizio potente e dall’eccellente giocatore di volo, si rende protagonista di una grande performance, conquistando in tre set il suo primo incontro nel tabellone principale dei Championships per 6-3 7-6 6-3 in un’ora e 40 di gioco.
“Ero venuto qua a Wimbledon e mi hanno subito messo sul centrale. Mi sono qualificato, ero in fiducia e non avevo nulla da perdere. Ho creduto in me stesso e fatto il massimo. Non avevo nessuna tattica. Ho semplicemente provato a divertirmi”, dirà il tennista balcanico a fine partita. Ma l’appuntamento di Federer con il destino fu solo rimandato di un anno. A partire dal 2003 infatti il fenomeno di Basilea a Church Road conquisterà 5 titoli consecutivi con una striscia di 41 match interrotta solo in finale nel 2008 contro Rafa Nadal. Insomma quella contro Ancic fu l’ultima débacle prima di entrare nella leggenda.