Organizzare un torneo di tennis in un posto dove la temperatura massima prevista per la giornata è di 42° centigradi non è proprio semplicissimo, così può succedere che all’ora più calda della giornata, intorno alle 12.30, uno dei due giocatori semplicemente non ce la faccia più. Questo è successo a Marcos Baghdatis nella prima semifinale del (nuovo) torneo ATP di Antalya in Turchia contro Yuichi Sugita, quando è stato costretto addirittura a uscire dal campo in barella stremato dal caldo. Gli organizzatori avevano cercato invano di evitare l’ora di caldo massimo facendo iniziare il match molto presto alle 10 locali, ma la partita è diventata combattuta e così dopo due ore abbondanti si era ancora in lotta nel terzo set.
L’incontro era stato combattuto soprattutto nel secondo set, il primo era stato controllato da Sugita sebbene sia stato lui ad annullare palle break per primo nel terzo gioco. Dopo aver sfiorato il break a sua volta nel quarto gioco in un game lottatissimo, trova lo strappo decisivo nel sesto. A quel punto Baghdatis si disunisce e lascia andare abbastanza rapidamente i turni in risposta, ponendo fine alla prima frazione. Nel primo game del secondo il cipriota recupera da 15-30 e sarà poi lui ad avere l’unica palla break del set nel quarto game ma i servizi vengono seguiti con relativo agio e si arriva inevitabilmente a un decisivo tie-brek. Il gioco decisivo è in realtà gestito da Baghdatis che va avanti 4-1 e poi 6-4 senza però riuscire a chiudere i primi 3 set point a sua disposizione uno dei quali con il servizio. Un errore di Sugita gli regala una quarta opportunità di chiudere il parziale e stavolta dopo un lungo scambio da fondo riesce a far suo il parziale. Per sua sfortuna però c’è da giocare un terzo set e le temperature ormai sono torride. Baghdatis è in difficoltà fisica in ogni game, riesce a raccattarne miracolosamente uno ma infine si arrende ai 41 gradi e al 57% di umidità quando anche il sesto game arriva ai vantaggi.
Prima finale ATP per il solidissimo giapponese che ha mostrato una tenuta fisica e mentale straordinaria date le terribili condizioni climatiche. Diventa così il secondo del suo Paese nel ranking mondiale e sarà quantomeno a ridosso dei primi 50 del mondo lunedì prossimo. Ora attende il vincente della seconda semifinale quella tra il nostro Andreas Seppi e il francese Adrian Mannarino ma ora come ora c’è da preoccuparsi di un altro avversario ben più temibile. Difficile che alle 14 italiane le condizioni climatiche siano migliorate a tal punto da permettere di assistere a un normale match di tennis; con queste temperature e l’umidità vicina al 60% sarà più che altro una prova di sopravvivenza.
La seconda semifinale del torneo turco mette di fronte Andreas Seppi ed Adrian Mannarino. La temperatura è ormai arrivata vicino ai 45° ma stavolta c’è un vento che può dare un minimo di sollievo ma che allo stesso complica ancora di più il gioco. Il nostro giocatore è tutt’altro che ispirato e lo si capisce immediatamente visto che cede la battuta nel primo game dell’incontro, il break che alla fine risulterà decisivo per il parziale. Seppi è insofferente un po’ per il caldo mostruoso, un po’ per il vento e soprattutto per le condizioni del campo che in un momento di frustrazione definisce addirittura “di patate”.
Il diritto non lo assisterà mai per tutto il match e il primo set avrebbe potuto chiudersi molto più nettamente perché dopo aver sfruttato la prima palla break dell’incontro, il francese ne manca 6 nel resto del parziale (equamente divise tra terzo e nono gioco). L’inizio del secondo set sembra però poter cambiare le sorti dell’incontro. Andreas dopo aver tenuto a zero il primo gioco, si porta avanti di un break strappando la battuta a Mannarino alla prima occasione utile. Purtroppo è solo un momento perché l’azzurro restituisce immediatamente il vantaggio e infine cede di nuovo la battuta nel fatidico settimo gioco sul 3-3. Si tratta del break che segna l’incontro Troppo statico e contratto l’altoatesino per poter lottare fino in fondo. Ma resta la sensazione di un Seppi mai a suo agio sul campo e per questo mai davvero dentro la partita. Per Mannarino una vittoria importante che lo riporta in una finale ATP a distanza di quasi due anni quando la raggiunse a Bogotà. In ogni caso avremo un nuovo vincitore di torneo ATP dato che sia il francese che il giapponese Sugita non hanno ancora trionfato a livello di circuito maggiore.
Per Seppi una occasione persa con la consapevolezza però che giocare a tennis in queste condizioni non è propriamente l’attività più semplice del mondo, ora si vola a Wimbledon con prati più belli e almeno 20° in meno.
Risultati:
Y. Sugita b. M. Baghdatis 6-3 6-7(7) 4-1 rit.
A. Mannarino b. A. Seppi 6-4 6-4