Se lo si volesse inserire nella categoria, quella resa famosa in particolare dall’ultimo triennio di tennis, Mario Ancic sarebbe il più giovane dei cosiddetti “Super Coach”. Il quotidiano serbo Sportske Novosti ha reso noto nelle ultime ore che l’ex tennista croato seguirà Novak Djokovic almeno per il torneo di Wimbledon (al via lunedì 3 luglio). Appena trentatreenne, ma ritiratosi nel 2011 a soli 26 anni per una infinità di guai fisici, Ancic svolge da alcuni anni il ruolo di consigliere finanziario negli Stati Uniti, dopo essersi laureato in Giurisprudenza all’Università di Spalato con una tesi sulla fondazione dell’ATP quando era ancora in attività nel tour. Dopo Harvard, il dottorato alla Columbia University, un’esperienza a Wall Street e addirittura una in NBA, per lui è tempo di tornare temporaneamente al tennis.
A prescindere del potenziale apporto di Ancic, per la “DjokoFam” si tratta di una buona notizia: smantellata la squadra che lo aveva portato al dominio del circuito, prima tagliando con Boris Becker durante l’off season, poi con l’addio allo storico allenatore Marian Vajda, al preparatore atletico Gebhard Phil Gritsch e al fisioterapista Miljan Amanovic in maggio, Djokovic si era ritrovato in sostanza solo con il misterioso Pepe Imaz. “Sprofondato” alla posizione numero 4 del ranking – il sogno di molti, certo non certo il suo, dopo oltre 6 anni consecutivi sul podio ATP – e con appena un titolo vinto in stagione, il 250 di Doha, il serbo sembra adesso intenzionato a ricostruire un team vincente attorno a sé. Così, dopo essersi unito ad Andre Agassi al Roland Garros, adesso raddoppia (anche se entrambi gli ex tennisti hanno specificato che si tratterà di un impegno part-time).
A differenza dello statunitense, mai troppo a suo agio sul tappeto verde, Ancic ha ottenuto su erba i migliori risultati della sua breve carriera, quelli che gli valsero il soprannome di “Baby Goran” e l’annessa speranza di ripetere le imprese del connazionale Ivanisevic: due titoli su tre, entrambi a ‘s-Hertogenbosch, e il miglior risultato Slam, una semifinale a Wimbledon nel 2004 (a questi si aggiunge la Coppa Davis conquistata con la sua Croazia nel 2005). Proprio dai Championships ripartirà per la sua prima avventura da coach, al fianco di Djokovic che lo definisce “uno degli amici più stretti che io abbia mai avuto nel circuito”. Un impegno illustre ma impegnativo, prima di tornare al suo lavoro in borsa, al quale ha chiarito da subito di non voler rinunciare.