Un Fabio Fognini sereno e tranquillo come non lo si vedeva da tempo si è presentato in sala conferenze dopo la splendida vittoria contro Jiri Vesely, con il numero uno del mondo Andy Murray nel mirino. Lucido e obiettivo nel valutare le sue possibilità, è sembrato un ragazzo, prima ancora che un giocatore, soddisfatto e sicuro di sé, e dei propri mezzi. La stessa presenza di diversi colleghi della stampa inglese, che gli hanno ripetutamente chiesto del terzo turno in arrivo contro Andy, conferma quanto un Fognini in queste scintillanti condizioni di forma, ben motivato e con attitudine positiva di testa, possa far paura al campione in carica di Wimbledon.
Le ultime due partite con Murray sono state molto combattute. A Rio eri avanti, a Roma lo hai battuto. Qui conta di più il fatto di giocare sull’erba, i tre set su cinque, o il fattore casa?
Un po’ un insieme. Onestamente, sarà una partita in salita, che proverò a giocare al meglio. Queste situazioni mi sono sempre piaciute, hanno sempre tirato il meglio di me. Cercherò e proverò di dare il massimo anche venerdì. So che sarà dura, lui ha vinto lo scorso anno qui, gioca in casa. Tanti fattori sono in suo favore. Ma come ho detto, so che ho il gioco per infastidirlo; l’erba cambia qualcosa, dovrò cercare di essere aggressivo perché su questa superficie l’aggressività aiuta molto. Ci conosciamo molto e sappiamo quali sono i nostri punti deboli.
Hai idea di come stia lui veramente? C’è chi dice che non è al meglio. E un precedente così fresco come Roma, può incidere?
Ogni partita è diversa; sicuramente posso dire che non mi sottovaluta. L’ho già battuto, ci conosciamo da quando abbiamo quattordici anni. Cercherò di godere di questo che è un premio, non mi sono preparato al meglio Wimbledon ma sto giocando bene.
Raramente hai giocato così bene sull’erba. Quali sono le cose che stanno andando bene?
Oggi molto bene, sì, forse la migliore. Non saprei spiegarlo. Ho lavorato molto e sono tranquillo, nei quindici giorni a Barcellona ho fatto un bel richiamo fisico, dato che poi continuo per tre tornei sulla terra dopo Londra. Per il resto confermo che sto giocando bene e mi sento bene, sono tranquillo. La sto vivendo in maniera diversa. Ci tengo a vincere ovviamente, è il mio lavoro. Ma questa cosa di mio figlio mi aiuta ad essere più tranquillo e vedere tutto in maniera diversa, senza innervosirmi e godendomi il tennis, che è quello che amo fare.
Sei migliorato molto al servizio, oggi undici ace.
Ci ho lavorato molto. Nelle ultime settimane la parte fisica è stata predominante, ma al servizio ho lavorato molto. Dovrò continuare così, altrimenti con Murray non ho grandi chance, lui p uno dei migliori al mondo in risposta.
A Napoli giocasti moltissime smorzate, anche a Roma. Qui sull’erba è più difficile? Potrai usarle contro Murray?
Ci proverò, non è facile da rispondere. Le ho sempre fatte, e ci proverò perché è un avversario che si difende molto bene.