La sgradevolezza degli atteggiamenti e delle affermazioni dell’ex capitano di Fed Cup della Romania Ilie Nastase, e due volte finalista qui a Wimbledon (1972 e 1976, sconfitto da Stan Smith e Bjorn Borg), non è in discussione. Fa comunque effetto vedere il modo in cui gli organizzatori londinesi hanno voluto assicurarsi di non correre il minimo rischio di ritrovarselo tra i campi di SW19.
Dopo avergli concesso, per anni, l’ambitissimo accesso nel Royal Box, sono arrivati a distribuire alla security di tutti i cancelli di Church Road la foto di Ilie, con la raccomandazione assoluta di impedirgli l’ingresso anche come semplice spettatore pagante! Praticamente, nei gabbiotti delle gentilissime guardie degli ingressi, insieme alle foto segnaletiche dei ricercati più pericolosi, e dei potenziali terroristi, quest’anno c’è quella di Nastase. Ora, d’accordissimo con il ban dalle aree VIP e da quelle riservate ai membri dell’AELTC, perchè non è proprio il caso di onorare un personaggio che si permette sparate tanto retrograde e infelici. Ma arrivare all’equivalente dei manifesti del vecchio West, con il muso del bandito di turno e la scritta “Wanted”, sembra francamente eccessivo. Però Wimbledon, come già detto, è anche questo.