dalla nostra inviata a Londra
J. Donaldson b. [32] P. Lorenzi 6-4 7-6(0) 6-7(0) 6-2
Termina al secondo turno l’avventura londinese di Paolo Lorenzi. Il senese viene fermato dalla NextGen Jared Donaldson, ragazzone americano di 20 anni, tutto servizio e bum bum. Comunque, ancora una volta Roger Federer ci aveva visto giusto – e come potrebbe essere il contrario? – nel selezionare i suoi sparring partner poiché lo statunitense ha avuto il privilegio di condividere le sessioni di allenamento del fuoriclasse svizzero a Dubai. Ma al di là di questo, quest’oggi purtroppo il nostro Paolino non è riuscito a spingere ancora oltre il proprio tennis, martellato a tappeto dal bombardiere di Rhode Island, nonostante le variazioni e i ben 26 serve & volley! Vince il terzo set ma non basta. Nonostante un dolore al linguine, per il quale chiede un MTO, Donaldson alla fine spiazza ulteriormente l’azzurro e chiude per 6-4 7-6(0) 6-7(0) 6-2 in 3 ore e 5 minuti. Ora un terzo turno arduo per Jared. Dall’altra parte della rete ci sarà l’espertissimo “veterano” David Ferrer che, però, lo sappiamo, non ama particolarmente la superficie erbosa mentre il tennis di Donaldson si adatta a meraviglia all’erba di Church Road.
Picchia forte Jared Donaldson. Sull’erba del court n. 14, proprio di fronte all’area della sala stampa, il 20enne americano bombarda fin dall’inizio Paolo Lorenzi senza esclusioni di colpi. Paolo paga caro il break subito all’inizio di set e, pur tallonandolo, Jared intasca il parziale per 6-4. Ancora una volta il senese spinge il proprio gioco oltre i suoi standard, cercando di adattarsi all’erba di Church Road e si cimenta in 26 serve & volley di cui vince 15 punti. Smorzate, variazioni e le numerose discese a rete (51 con 28 punti vinti!) non bastano a fermare il martellamento dell’americano che, consolidatosi con il break iniziale, chiude il primo parziale per 6-4 in 39 minuti. Tanta umidità e un caldo soffocante oggi a Wimbledon, che registra ben 38° sul Centre Court “on grass” a mezzogiorno e 31° per la temperatura standard verso le tre del pomeriggio.
È impaziente Donaldson; continua a sparacchiare imperterrito, tra un vincente e colpi fuori giri. Ancora lo stesso break per lui all’inizio del set successivo che però questa volta non riesce a mantenere e viene raggiunto da Lorenzi che passa a condurre le danze sul 6-5. A causa del caldo afoso e dalla mancanza di posti disponibili sulle tribunette del court n. 14, decidiamo di seguire il match dall’alto della terrazza del bar della stampa. Vista mozzafiato sui campi 14, 15, la Murray Mound in fondo a sinistra e la struttura del bel Campo 1, sullo sfondo di fronte. Sarà il tie-break a decidere l’esito del secondo parziale. Un tie-break doloroso perché Paolino Lorenzi non riesce a mettere a segno neanche un punto e, per 7 punti a 0, il tennista di Rhode Island è lanciatissimo verso un 3° turno ai Championships.
Nella terza frazione entrambi avanzano tenendo i rispettivi servizi fino al 4- 4. Nel frattempo si alza un vento rinfrescante che allontana la calura pomeridiana. Donaldson continua con il suo tennis monocorde e, spesso, è Paolo a fare la differenza con maliziose smorzate. Ma ecco che l’inerzia del match cambia improvvisamente. Donaldson soffre di un dolore all’inguine e, approdato al tie-break, questa volta è lui a soccombere per 0 punti a 7. Il fastidio continua a farsi sentire eppure Jared imperversa nel macinare fendenti, tant’è che sorprende ancora Paolo strappandogli la battuta al quarto parziale per salire 2-1 e servizio. Lo statunitense continua a cavalcare l’onda e, alla fine, è lui a regalarsi il terzo turno con David Ferrer con lo score di 6-4 7-6(0) 6-7(0) 6-2. Comunque chapeau a Paolo Lorenzi che ci ha provato sempre, mettendo in campo soluzioni egregie e alternative nonché il suo grande cuore.
“Gli sono sempre rimasto attaccato però non sono riuscito a superarlo” ha dichiarato Paolo ai giornalisti. “Nel primo set ho giocato peggio, peccato per il secondo. Nel terzo ho continuato a giocare bene, mi dispiace per l’inizio del quarto ma lui ha messo in campo un ottimo tennis. Ho giocato male sul 4-2 del quarto parziale. All’inizio ho provato a stare più vicino alla linea di fondo“. I tanti serve & volley? “Sì, ho visto che facendo così gli davo fastidio e quindi ho cercato di farlo“. I programmi dopo Wimbledon? “Ora vado un po’ a casa e poi comincio i tornei sulla terra: andrò a Umago, Gstaad e Kitzbühel“.
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