Dobbiamo mettere indietro l’orologio, visto che è la prima volta dal 2011 che i Fab Four sono tutti negli ottavi di finale, e solo Murray ha perso un set? Come lo spieghi?
Penso sia grandioso. Non sono sorpreso, immaginavo che durante la settimana ognuno avrebbe trovato la sua forma migliore, specialmente Andy e Novak. Per quanto riguarda me, avevo buone speranze di esserci. E con la sicurezza in se stesso che ha Rafa, sapevo che sarebbe stato ancora in gara anche lui. Sapete, è difficile che si arrivi tutti e quattro alla seconda settimana, se io non gioco (risate).
Sei arrivato al “middle monday”, il lunedì quando giocheranno tutti quelli rimasti, uomini e donne. È una giornata speciale per gli appassionati, sei felice di farne parte?
Davvero giochiamo tutti, uomini e donne? Beh, sarà una gran giornata per giocare, mi piacerebbe essere un fan, e mi godrò io stesso alcuni dei match, alla televisione, di sicuro!
Avevi un po’ di raffreddore, stavi prendendo paracetamolo? Come va?
Quante volte mi devo soffiare il naso, beh, non sono dettagli che volete sapere (risate). Comunque sto almeno il 50% meglio dell’altro ieri, e per lunedì sono sicuro di essere al 100%.
Per la prima volta, 7 degli ultimi 16 in tabellone sono over 30. È diventata una faccenda per vecchi?
Anche Novak e Andy hanno fatto 30 anni? Ah sì, mi ricordo di avergli fatto gli auguri. Ma comunque ci sono moltissimi giocatori ancora in giro della mia generazione, penso a Lopez che vince il Queen’s, Youzhny che ha reso la vita difficile a Milos. Ho fatto la carriera da junior con quei ragazzi, è bello vederli ancora forti nel tour, giocare bene, e rendere la vita difficile ai giovani. E poi c’è un gruppo di giocatori molto molto forti intorno all’età di Rafa, Andy e Novak.
Quanto è importante il servizio? Tu non hai la botta a 225 come Raonic, è importante piazzare bene?
Piazzare bene il servizio è fondamentale, se la metti bene, se sei concentrato basta tirare sui 195. Oggi ero molto concentrato su questo, e sui primo colpo dopo il servizio, sull’erba è importantissimo.
Come descriveresti lo stile di gioco del tuo prossimo avversario (Grigor Dimitrov, n.d.r.)?
Gioca benissimo, in particolare il rovescio a una mano, con l’opzione di tirare lo slice, è difficile da leggere. Come colpirà? Che tipo di palla mi arriverà? Ha sempre due opzioni. Non che i bimani non le abbiano, ma di solito spingono sempre e tagliano solo in difesa e per variare raramente, non usano tanto lo slice in manovra. Lui è nel momento migliore della carriera, migliora ogni volta che lo incontro, mi aspetto di vederlo ancora migliorato lunedì.
Come ti senti rispetto all’Australia?
Mi sento meglio fisicamente, l’erba fa fare meno fatica al corpo rispetto ai campi duri, poi non ho avuto match in 5 set come a Melbourne, là è stata dura trovare Kei Nishikori presto nel torneo, agli ottavi avevo già avuto una partita durissima.
Quanto è importante Mirka a questo punto della tua carriera?
Semplicemente, se lei dicesse “Non me la sento più di viaggiare”, ok, la mia carriera sarebbe finita, non potrei mai fare tutto questo senza di lei. Ecco quanto è importante.