Ken Rosewall è nato nel 1934 come Rino Tommasi e si ricorda bene di lui così come di Gianni Clerici… (che vuole andare a salutare, dopo aver saputo che è qui a Wimbledon). Ha una straordinaria lucidità e mi è parso in condizioni di salute migliori di Rod Laver che era seduto al suo stesso tavolo e che non ho voluto disturbare stavolta… Con Laver ho avuto una volta il grande privilegio di giocarci due set di doppio, uno al suo fianco, uno da avversario (e al fianco di Vijay Amritraj), un’esperienza memorabile. “Ricordo molto bene Rino Tommasi, era come un computer per i risultati di tennis, sapeva chi aveva battuto chi, chi aveva perso con chi, poi ha scritto anche dei bei libri… e ricordo Gianni Clerici che ha smesso di giocare per scrivere, ottimo amico”.
Ken, il tuo match con Rod Laver nella finale WCT del ’72 a Dallas viene ricordato come uno dei più bei match della storia del tennis, ne sei orgoglioso?
Beh sì, io e Rod abbiamo giocato tanti grandi match, in tanti posti. Quel giorno avrebbe potuto vincere chiunque, ma credo che forse meritai di vincere un po’ più io, perché giocai meglio durante quasi tutta la partita. Roddy era un giocatore molto aggressivo quindi il suo tennis era più fluttuante, meno costante… sono stato fortunato ad aver vinto alla fine e sono contento di aver vinto.
Senti Ken molti dicono che Rod Laver è stato il più grande tennista di tutti i tempi, altri dicono che anche Roger Federer dovrebbe essere considerato il Greatest of All Time, ma qualcun altro dice che non bisognerebbe dimenticare che quando Laver passò al professionismo dopo aver realizzato il Grande Slam nel 1962, vi incontraste tantissime volte nei vostri incontri da professionisti e vincesti quasi sempre tu… è vero?
Beh sì, è abbastanza vero. Quando Rod è diventato “pro” giocammo prima tante volte in Australia, poi in USA e in Canada nella stagione invernale indoor, e poi andammo in Europa, insomma giocammo davvero tantissime volte dappertutto. Per lui fu una grande esperienza, c’erano tanti campioni Lew Hoad, Butch Buchholz.
Ma mi dici quale fu il segreto per battere Rod Laver, lui così mancino e con quel grande rovescio?
Beh certo dovevi giocare molto bene per battere Rod. Dovevi individuare le minime debolezze del suo tennis, davvero minime. Lui ha sviluppato il suo tennis a livelli altissimi… io penso che ero bravo a farlo lavorare per conquistare un punto (giocarono non meno di 65 volte nel 1963, e poi tutti gli anni fino al ’68 quando il tennis diventò Open, e Rosewall il primo anno non perse più di 3 o 4 volte, ndA).
Quando guardi Federer, Nadal, Djokovic e Murray che cosa pensi, qual è il giocatore che ti piace di più?
Beh, come milioni di altri appassionati sono un Roger Federer fan perché lui è stato fantastico per il tennis, per quello che fa dentro e anche fuori dal campo, e anche per molte cose che la gente non sa e… sono tutte buone… Ma anche tutti gli altri che hai ricordato sono top-player… il tennis è cambiato enormemente, i materiali, la forza fisica. Roger ha gareggiato per più di dieci anni ad altissimi livelli e non vedo perché non possa continuare ancora per un bel po’ se continua a fare una programmazione attenta, se sta attento al proprio fisico, se la famiglia lo supporta.
Tu hai vinto l’Australian Open a 37 anni e hai giocato la finale di Wimbledon ’74 (persa con Connors) a 39 anni, pensi che Roger possa andare avanti per ancora 3 o 4 anni come te e arrivare a 40? Il tennis è cambiato…
Io non vedo perché no se sta attento, se ha la salute, ha la famiglia, se non si fa male, se ha il desiderio di continuare. Non sarà facile continuare a viaggiare con la famiglia, quando i bambini dovranno andare a scuola. Nei prossimi 3 o 4 anni dovrà fare attenzione, io non credo ad esempio che gli abbia fatto male fermarsi lo scorso anno per i sei mesi che è stato fermo. Ma io credo che possa arrivare ad essere competitivo fino a 40 anni.
Bene grazie Ken, per me sei un maestro, non ho mai sentito nessuno nel mondo del tennis parlare male di te, dire una cosa cattiva, fare un apprezzamento negativo… siamo tutti sempre stati pieni di ammirazione per te…
Beh, grazie, sarà perché ho imparato molto dai miei amici italiani!
Davvero un grande con un solo piccolo rimpianto che aveva esternato parlando con un comune amico, quello di aver giocato quattro finali di Wimbledon, a 20 anni di distanza l’ultima (perduta con Connors nel ’74 a 39 anni…“Un brutto ricordo, mi uccise, feci sei game!”) dalla prima (1954, lui diciannovennne e sconfitto da Jaroslav Drobny). Ha vinto 8 Slam, ma per 12 anni (1957-1967 compresi) non ha potuto giocare gli Slam: ne ha saltati 49. Quanti ne avrebbe vinti nessuno può saperlo, ma quando pensate ai 18 di Federer che ne ha potuti giocare uno dopo l’altro anno dopo anno, beh rifletteteci un po’ su.
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