“Colui che fece per onestade il gran rifiuto“. Non Celestino V, il pontefice cui pare – ché con Dante non si può stare mai certi – si riferisse il poeta fiorentino nel III canto dell’Interno della Commedia, e che il rifiuto del soglio pontificio lo fece “per viltade“. Bensì Rafael Nadal, che ha declinato l’invito dell’ATP 500 di Amburgo al via il prossimo lunedì. Un pacchetto composto di una wild card, ovviamente della testa di serie n.1 del seeding e di un assegno che, secondo indiscrezioni, sarebbe arrivato fino a 500.000 €. Niente da fare per Michael Stich, direttore del torneo, che ha archiviato il no di Rafa (“Mi ha detto che preferisce continuare a riposarsi“) e dovrà accontentarsi di un altro mancino spagnolo a guidare il seeding, Albert Ramos-Vinolas.
Il maiorchino ha invece scelto di non intervallare con un evento sul rosso la sua preparazione su cemento in visto dei 1000 statunitensi. L’ultima volta l’aveva fatto nel 2015, vincendo proprio il torneo di Amburgo in finale contro Fognini. Già in quella edizione del torneo sembra che la presenza di Nadal fosse costata a Stich un bel po’ di soldini. Prima di quella stagione Rafa era rimasto lontano dai campi tedeschi per sei anni; la penultima partecipazione risale infatti al 2008, quando però la kermesse di Amburgo si fregiava ancora del titolo di Masters 1000.
Certo questa per Nadal è una stagione di tutt’altro spessore rispetto al 2015. Assoluto dominatore su terra battuta, competitivo anche nei primi tre grandi eventi su cemento (sconfitto sempre da Federer, due volte in finale) è stato eliminato a Wimbledon soltanto da un Muller stoico. E adesso si appresta a disputare la seconda metà di 2017 con la concret(issim)a possibilità di ritrovare quel n.1 che manca da luglio 2014. Dovrà difendere appena 370 punti, tranquillamente assorbibili con una semifinale tra Montreal e Cincinnati. L’unico vero rivale per la vetta del ranking sembra essere proprio Federer, che non deve difendere alcun punto di qui alle Finals a differenza di Djokovic (3760) e soprattutto Murray (5460), così pieno di cambiali da ricordare il ragioniere più famoso d’Italia.
Nadal attualmente dista appena 285 punti dal n.1 Murray. Una finale ad Amburgo gli avrebbe consegnato 300 punti e la certezza di essere testa di serie n.1 al Masters 1000 di Montreal. Lo spagnolo ha (saggiamente) scelto la lungimiranza e approfitterà di queste altre due settimane per riabituare testa e gambe alle insidie del cemento. La leadership se la giocherà quindi sui campi della Rogers Cup, dove potrebbe anche non trovare Roger Federer. Nadal è già il favorito n.1 per sedere sul trono ATP il giorno di Ferragosto. Amburgo davvero non gli serviva. Assegno corposo e pantaloncini sporchi di terra battuta compresi.