Nei giorni scorsi era circolata la voce che il torneo ATP 250 di Chennai fosse in procinto di cambiare casa ed ora è arrivata l’ufficialità. È stato interrotto il contratto che sarebbe scaduto tra due anni tra l’ATP e la città di Chennai. È già nota la città che prenderà il suo posto, Pune che si trova nell’India dell’ovest. I match verranno giocati presso il Balewadi Complex e sono numerose le accademia che stanno nascendo in quella zona negli ultimi anni. L’organizzatore del torneo, Devendra Fadnavis, ha commentato dicendo che “siamo contenti di ospitare il Maharashtra Open (questo il nome del nuovo torneo) e siamo sicuri che innalzeremo il livello anno dopo anno, e diamo il benvenuto alla ATP nel nostro stato.”
Anche il vice-presidente dell’ormai defunto torneo di Chennai ha parlato e ha spiegato come non foss più possibile sostenere i costi per organizzare l’evento. “Lo sponsor Aircel essendosi fuso con la compagnia Reliance Communications, non esiste più. La maggior parte dei tornei nel mondo hanno introiti che provengono dai diritti televisivi, biglietti e attività interne. Noi abbiamo dovuto far andare avanti l’intero torneo solo con ricavi derivanti dalla sponsorizzazione. Siamo molto grati al governo di Tamil Nadu per il sostegno nel corso degli anni ed è stato un viaggio fantastico durato 21 anni, ma senza sponsor è diventato difficile”.
È davvero dura dire addio al torneo inaugurale del calendario ATP che vanta nell’albo d’oro nomi di grande rilevanza quali Nadal, Cilic, Wawrinka, Moya, Rafter e Becker. Inoltre c’è qualcuno che a questo evento deve molto di più. L’ex tennista indiano Somdev Devvarman, ritiratosi lo scorso anno, si è lasciato andare affermando che “è stata una cosa davvero importante durante la mia crescita. Ero emotivamente connesso e non mi perdevo un giorno. Posso dire di essere diventato professionista grazie a questo torneo e mi ha spinto a fare meglio.” L’ex-numero 62 del mondo raggiunse qui la sua prima finale ATP nel 2009, e ha aggiunto: “faceva parte della nostra cultura e dell’ecosistema del tennis a Chennai. La gente apprezzava l’intero gruppo di grandi stelle internazionali che venivano a giocare qui. Ogni giocatore in erba guardava e imparava. Era anche divertente, non era solo un evento sportivo. Era qualcosa di sociale, ma comunque è un bene che sia rimasto in India. A Pune ci sono molti appassionati di tennis”.
Lo stesso concetto è stato ribadito da altre personalità di spicco del tennis indiano: “la cosa buona è che almeno non è uscito dal paese”, ha affermato Anand Amritraj, ex capitano della India Davis Cup. “Se esce dall’India, non tornerà mai più.” La vittoria di quest’anno di Bautista Agut dunque sarà destinata a rimanere l’ultimo trofeo sollevato nella capitale dello stato di Tamil Nadu, ma per il momento non l’ultima sollevata in India.