Che Jerzy Janowicz sia un tipo fumantino si sa; che più di un tennista abbia un rapporto non idilliaco con la propria federazione nazionale, specialmente in Paesi non troppo legati alla pallina gialla, anche. È sufficiente mettere insieme i due ingredienti e il risultato è la frittata in cui adesso si trova immersa la Polonia. Nel corso del Challenger casalingo di Poznan, tenutosi la scorsa settimana, Janowicz ha esternato una profonda insofferenza nei confronti della Federtennis polacca. “Al momento non ho più intenzione di partecipare alla Coppa Davis” ha detto il ventiseienne numero 105 del ranking ATP. “Sono disgustato da diverse situazioni capitate negli ultimi due anni, delle quali non voglio parlare. Avrò dei colloqui con l’attuale presidente, ma allo stato attuale delle cose non faccio più parte del team nazionale”.
Non che negli ultimi anni ci sia stata una gara per partecipare alla Coppa Davis, anzi. Le ragioni dietro la drastica decisione di Janowicz sembrano però riconducibili ad un recente taglio ai fondi per i tennisti da parte della federazione, nonché alle scarse cure ricevute durante il suo lungo stop, causato dall’infortunio al ginocchio che lo ha tenuto lontano dai campi per la maggior parte del 2016. Nonostante la partecipazione al matrimonio della connazionale Agnieszka Radwanska qualche giorno fa, il numero 1 nazionale sembra inoltre intenzionato a “fare armi e bagagli” e lasciare del tutto la Polonia. Negli ultimi mesi il suo lavoro è stato seguito da vicino da Gunter Bresnik, l’attuale coach di Dominic Thiem. I due fanno base nei dintorni di Vienna, ed è proprio lì che Janowicz vorrebbe andare.
“Il mio allenatore è e sarà lui, non è cambiato nulla” ha rimarcato con decisione, nonostante il rapporto tra i due sembrasse poco stabile e nulla più che saltuario (tanto è vero che la pagina del sito ufficiale ATP dedicata al tennista di Lodz alla voce Coach risulta vuota). “Sto seriamente pianificando di trasferirmi in Austria in modo permanente, cosa che dimostra come la nostra partnership stia funzionando bene”. Janowicz non sarebbe l’unico polacco sotto l’ala di Bresnik: sebbene le sue attenzioni siano dedicate per la maggior parte a Thiem, l’allenatore viennese si occupa anche del 33enne Michal Przysiezny, numero 4 nazionale. Bresnik ha dato modo di intendere che per lui il vero talento sono la dedizione e l’applicazione al lavoro, non esattamente le specialità di casa Janowicz. Sarà un caso alla “cambio casa, cambio vita”? Funzionerà? Staremo a vedere.