In ognuno dei quattro quarti di finale in programma al BB&T Atlanta Open era presente un tennista americano e sono stati in due ad ottenere una vittoria. Spesso si sottolinea come, anno dopo anno, i tornei in questa fase della stagione tendano ad essere di bassa qualità con pochissimi giocatori di rilievo. Un’altro modo di vedere la cosa è quella di cogliere l’occasione per scovare volti nuovi – o semplicemente dimenticati – che sfruttano l’opportunità in un tabellone meno competitivo.
Ad aprire il programma c’è il qualificato ventenne Tommy Paul il quale, nonostante la sconfitta di oggi patita per mano di Gilles Muller, il suo torneo l’ha già vinto. “Sto provando delle belle sensazioni. Il mese scorso stavo giocando un evento ITF Futures e adesso ho raggiunto i quarti qui, è da pazzi” ha commentato il nativo di New Jersey. Il lussemburghese, quest’anno particolarmente a suo agio sull’erba, non ha trovato difficoltà neanche ad adattarsi al cemento americano e grazie a 4 break ha vinto 6-3 6-1 in 71 minuti. Nel primo set ha sofferto le risposte fulminee di Paul, tanto da dover salvarsi da un possibile svantaggio, ma dall’ottavo game in poi Muller ha preso il largo senza più guardarsi indietro. Per la testa di serie numero 3, alla sua quinta semifinale dell’anno, adesso ci sarà Isner.
Il gigante della Florida ha impiegato qualche minuto in più per battere lo slovacco Lacko al loro terzo faccia a faccia in carriera (tutti vinti da John). La testa di serie n. 2 per riuscirci si è fatto bastare due palle break, una a set, mentre ne ha concessa una sola sul 4-3, ovviamente salvata con un servizio vincente. Nel primo set la svolta è avvenuta sul 5-5 quanto Isner è stato capace di vincere quattro scambi cosecutivi giocati da fondo campo, tenendo sempre il controllo del gioco grazie al suo dritto, ma soprattutto grazie alla sua inaspettata pazienza. Pazienza che è mancata al numero 105 nel mondo nel secondo set quando commette due doppi falli nel nono game e poi Isner lo punisce definitivamente con il dritto prima di andare a chiudere 7-5 6-4.
L’ultimo match del programma diurno è un derby a stelle e strisce con la presenza di un volto nuovo: Christopher Eubanks, 21 anni n. 461, studente dell’ultimo anno al College Georga Tech, che ha passato una settimana da sogno nel torneo della sua città natale. Entrato come wild card, ha conquistato le sue prime vittorie a livello ATP battendo i due NextGen connazionali Fritz e Donaldson, mentre oggi si è arreso a un’ex-giovane promessa, Ryan Harrison. La testa di serie n. 4 ha impiegato 56 minuti per battere Eubanks e gli ha lasciato appena tre game. Il tennista afro-americano, forse accusando un po’ di pressione, ha commesso tanti errori soprattutto nei pressi della rete e Harrison ha centrato la vittoria n. 17 dell’anno.
La pioggia, che si era già palesata ad inizio di giornata, è tornata durante l’ultimo match in programma, quello tra Jack Sock e Kyle Edmund. I due, per la prima volta uno contro l’altro, sono stati costretti a fermarsi per qualche minuto sul 2-2 e quando il gioco è ripreso è stato il n. 19 del mondo a passare in vantaggio con un ottimo game di risposta culminato con un rovescio lungolinea vincente che gli è valso un break. Dopo una successiva interruzione di 20 minuti per permettere i soccorsi ad un signore sugli spalti colto da un malore per l’eccessivo caldo (avvenuta in concomitanza ad un medical time-out chiamato dal britannico per un problema alla spalla destra), Jack Sock sembra come esser sparito dal campo e i suoi colpi mancano di precisione. La testa di serie n. 1 perde nove degli ultimi dieci game, e in un’ora e 29 minuti viene spazzato via da Edmund il quale, grazie ad un ritrovato dritto, non si lascia scappare l’occasione per raggiungere la seconda semifinale in carriera in un torneo ATP 250.
Risultati:
[3] G. Muller b. [Q] T. Paul 6-3 6-1
[2] J. Isner b. L. Lacko 7-5 6-4
[4] R. Harrison b. [WC] C. Eubanks 6-1 6-2
[5] K. Edmund b. [1] J. Sock 6-4 6-1