P. Kohlschreiber b. [2] F. Fognini 7-5 6-3 (dal nostro inviato Michelangelo Sottili)
Ci si aspettava di più e di meglio da Fabio Fognini, soprattutto dopo che lui stesso aveva dichiarato ieri di sentirsi in forma…più in forma di Kohlschreiber, dal quale aveva perso tre volte su quattro sulla terra rossa (ma l’unica che aveva vinto era stata quella in finale a Stoccarda 2013). Questo risultato conferma i pregi e i difetti del nostro giocatore. Vincere un torneo e conquistare una semifinale sono buoni risultati per un giocatore della sua classifica. I tornei non sono di prima grandezza, e già lo sceglierli dimostra la consapevolezza dei propri limiti. Altri sarebbero andati a Washington e si sarebbero iscritti a Montreal. Vero, peraltro, che Fognini è da poco padre ed è legittimo il suo desiderio di stare vicino, o più vicino, a Flavia e al piccolo Federico, però i grandi professionisti si distinguono anche in queste piccole, grandi cose. Diventano genitori ma non affrontano programmazioni di ripiego. I top-ten non l’hanno mai fatto. Se Fognini ha la classifica che ha un motivo c’è.
Philipp Kohlschreiber supera Fabio Fognini in due set tra la delusione di chi sperava in una prestazione spumeggiante come quelle di ieri contro Bellucci. Al tedesco basta un gioco ordinato in cui spiccano per contrasto solo alcuni dritti fuori di metri, ma sono state determinanti sia la bassa resa del servizio di Fabio – forse limitato dal problema di cui ha parlato ieri – sia il suo palleggio quasi sempre troppo corto.
I due si giocano l’accesso a una finale in cui partirebbero favoriti e la tensione dei primi game è inevitabilmente palpabile. Kohlschreiber dà subito l’impressione di limitarsi al palleggio profondo e carico per capire quale “giornata” gli riservi Fognini. Il numero uno d’Italia piazza qualche vincente, ma le opportunità di sfondare il tedesco sono davvero poche. Dopo aver tenuto senza rischi i rispettivi turni di battuta fino al 3 pari, un doppio fallo e due errori di dritto costringono Fabio a risalire da 15-40; salva poi una terza palla break ma, dopo un altro doppio fallo, Kohli entra con la risposta di rovescio e si prende il game. Tre grossolani dritti tedeschi regalano il 4 pari, ma Fognini soffre ancora in battuta: un suo dritto troppo morbido su una palla da spingere riapre il game ed esce indenne da due palle break solo grazie ad altrettanti, provvidenziali errori dell’avversario. Niente da fare per Fabio sul 5 pari quando un dritto al volo giocato da troppo lontano finisce in rete e la successiva contro-smorzata vincente di Kohlschreiber permette al tedesco di servire per il set – opportunità che sfrutta senza problemi.
Dopo un massaggio all’avambraccio italiano, il gioco riprende senza sorprese: Philipp tiene con facilità il servizio, mentre quello di Fognini continua a non portargli quasi mai punti diretti; anzi, anche per l’ottima giornata in risposta di Kohli, soprattutto sulla prima, è il trentatreenne di Augsburg (che ha residenza a Kitzbuhel e gioca quindi in casa…) a tenere in mano il gioco con il palleggio del ligure che supera di poco la linea di battuta. L’incontro finisce sostanzialmente con il break al terzo game subito da un Fognini che appare scoraggiato di fronte ai suoi colpi poco efficaci e all’avversario che gli concede poco, lo costringe a un colpo in più quelle poche volte che è in difficoltà e regala anche qualche preziosismo stilistico. Finisce 6-3 con un altro break. In finale, Kohlschreiber aspetta Joao Sousa.
J. Sousa b. [WC] S. Ofner 7-6(4) 7-6(4) (dal nostro inviato Roberto Ferri)
L’austriaco Sebastian Ofner, nonostante oggi abbia perso in due set la semifinale del Generali Open contro il portoghese Joao Sousa (n. 62 ATP), è un ragazzo fortunato. Non solo perché è giovane, forte e gioca bene a tennis. Ma anche perché ha un coach come Wolfgang Thiem, uno dei bipedi più qualificati al mondo per insegnare il rovescio, visti i risultati ottenuti con il figlio Dominic.
Rileggendo gli appunti sulla partita, infatti, troviamo tanti segni “+” a fianco delle lettere S e D (rispettivamente servizio e diritto), ma tantissimi segni “-” alla R di rovescio. Ben sei sono stati quelli sbagliati nel tie-break del primo set da “Bastie” Ofner e sempre un rovescio lo ha tradito sul secondo break point che si era conquistato all’undicesimo game. Nel secondo parziale rileviamo ancora tanti segni “–” vicino alla R ma tanti “+” in relazione al carattere del ragazzo austriaco che non si abbatte per avere immediatamente perso il servizio al primo game ma, anzi, lo recupera immediatamente e giunge ad un passo dal sottrarre nuovamente la battuta al portoghese nel quarto game.
Sousa, però, oggi ha trovato una miniera d’oro nel rovescio di Ofner e da quel fondamentale incerto ha tratto punti decisivi, incluso quello con il quale ha sventato un break point al game sopra citato. La tattica adottata dal nativo di Guimaraes è stata sin dal primo punto quella di proporre all’austriaco sul lato sinistro palle basse e lente sulle quali faticava a trovare ritmo e continuità. La tattica ha funzionato anche nel tie-break del secondo set in cui Ofner è stato un po’ meno impreciso di rovescio ma è stato tradito dal diritto e dal servizio che lo ha un po’ abbandonato nel finale.
Per Ofner un torneo comunque ampiamente positivo che gli garantirà un bel balzo in avanti dall’attuale 157^ posizione nel ranking nella corsa verso le finali Next Gen di novembre a Milano. Sarà infatti 122 da lunedì. “Non ritengo irrealistico essere tra i primi cento a fine anno” ha dichiarato al termine e, ha aggiunto, “sono comunque molto contento della mia settimana qui. Ora parto per il Canada dove disputerò un Challenger a Vancouver e poi mi presenterò agli US Open. In seguito ho in programma dei Challenger in America del Sud. Spero di tornare presto a vivere sensazioni come quella di oggi”.
Sousa, che oggi ha vinto senza perdere il primo set a differenza di quanto accaduto nei tre precedenti turni, domani avrà la chance di portare a tre il suo record di vittorie ATP, dopo essere stato ad un passo dal venire eliminato agli ottavi addietro dal nostro Paolo Lorenzi per il quale probabilmente crescono i rimpianti. Per battere Kohlschreiber, contro il quale vanta un record di due vittorie contro una sconfitta, dovrà però adottare una tattica diversa rispetto a quella odierna: il rovescio tedesco infatti perdona molto meno di quello austriaco. Fognini ne è attendibile testimone.
La finale di domani sarà la quarta sfida tra Kohlschreiber e Sousa. Il portoghese è sorprendentemente in vantaggio 2-1, ma il tedesco ha vinto l’ultima recentissima sfida sull’erba di Halle. Entrambi hanno già scelto che non parteciperanno al Masters 1000 di Montreal.
Risultati:
P. Kohlschreiber b. [2] F. Fognini 7-5 6-3
J. Sousa b. [WC] S. Ofner 7-6(4) 7-6(4)