ATP Montreal: Federer senza brillare, fuori Grigor e Monfils [AUDIO]
Alla scoperta di Denis Shapovalov: l’analisi tecnica di Luca Baldissera (AO 2017)
[WC] D. Shapovalov b. [1] R. Nadal 3-6 6-4 7-6(4) (da Montreal, Vanni Gibertini)
Nonostante la prematura sconfitta di un malconcio Raonic, giovedì sera il pubblico canadese ha avuto la possibilità di assistere ad un match-clou con un giocatore biancorosso impegnato contro uno dei primi della classe, che tra un paio di giorni sarebbe potuto diventare il primo della classe. Nadal-Shapovalov si è disputata in una serata perfetta, davanti al pubblico perfetto ed in un’atmosfera da grande evento.
Ed è stato un grande evento fino alla fine, con una vittoria totalmente fuori pronostico dell’eroe di casa, che ha tenuto sulle spine e sulle tribune per quasi tre ore le migliaia di spettatori all’Uniprix Stadium e i milioni davanti al televisore.
Inizio a viso aperto di Shapovalov, che, consapevole di dover giocare vicino ai suoi limiti per tener testa al più titolato avversario, lascia andare il braccio e fa partire colpi sfavillanti, sia di diritto sia di rovescio. Già al quarto game, in un turno di servizio da 14 punti, si trova a dover annullare due palle break, ma giocando con coraggio riesce a rimanere in linea di galleggiamento. Gli “ooh” e gli “aah” si sprecano sulle tribune quando un paio di rovesci lungolinea sibilano per il campo lasciando Nadal ad almeno tre metri dalla palla, ma basta un minimo calo del giovane Denis che il parziale gira immediatamente: sul 3-4 Shapovalov manda fuori due diritti di pochi centimetri, commette un doppio fallo, e il parziale prende subito la strada del maiorchino.
Il canto “Denis, Denis” apre il secondo set, e Shapovalov risponde all’urlo della folla da vero gladiatore: con grande reattività mette sotto pressione Nadal già con la risposta alla sua prima di servizio, e battagliando da fondo campo si conquista il primo break dell’incontro per il 2-0, facendo andare in visibilio gli oltre 12.000 connazionali che assiepano l’Uniprix Stadium. Nadal non fa una piega, tiene alto il ritmo, ma Shapovalov è pervaso dal sacro fuoco del tennis e con grande carattere tiene i due successivi turni di battuta con grande autorità fino ad arrivare addirittura a procurarsi due opportunità del 5-1, entrambe giocate con grande attenzione da Nadal. E come nella più classica delle repliche del “contrappasso tennistico”, uno smash alle ortiche e due errori da fondocampo lo inguaiano sulla propria battuta e lo costringono a concedere il controbreak. Quando sul 4-4 Shapovalov va 0-30 sul proprio servizio qualcuno inizia a pensare di riguadagnare il parcheggio, ma il nativo di Redmond Hill in Ontario strappa la pagina del copione che tutti stiamo leggendo e non solo torna avanti sul 5-4, ma approfittando di due gratuiti di Nadal arriva al set point e conquista il parziale con una risposta un po’ fortunata di rovescio su cui lo spagnolo manca un facile diritto.
Un’ora e ventinove di gioco e il terzo set comincia con Shapovalov al servizio che continua a picchiare da fondo, spingendo Nadal ben oltre la scritta “Montreal 375”. Rafa quando riesce prova a spingere avvicinandosi alla linea di fondo, ma spesso e volentieri perde misura dei colpi. Il terzo game è uno di quelli spartiacque: 26 punti, 15 minuti, tre palle break avute da Nadal e non concretizzate. Lo vince Shapovalov, che dopo quasi due ore di lotta salta ancora come un grillo verso la sua sedia. Il quinto game è solo leggermente meno drammatico: altre due palle break per Nadal, e Shapovalov dice ancora di no. Poi si ritorna per un po’ alla regola del servizio: sul 4-4 il maiorchino ha una mini-chance sul 15-30, ma sbaglia tre risposte consecutive. Sono quasi le 23 e nessuno se n’è andato, sul centrale non c’è un posto libero, anche Wayne Gretzky (il più grande giocatore di hockey di tutti i tempi, un’autentica leggenda in Canada) è in piedi in tribuna ad incitare Shapovalov. La giusta conclusione del match è al tie-break decisivo, che inizia con un minibreak in favore di Nadal a causa di una volée di diritto fuori di un nonnulla da parte del canadese. Ma dal 3-0 Nadal si arriva a 3-3, con il secondo doppio fallo del match per lo spagnolo. E poi l’imprevedibile accade: dal 4-3 per Rafa, Shapovalov infila un ace, un diritto lungolinea vincente, si issa a match-point con un gratuito di Nadal in rete, e poi chiude il match dopo 2 ore e 46 minuti con un altro diritto che l’iberico vede passare.
La rincorsa di Nadal al numero 1 del ranking è quindi rimandata di almeno una settimana. Lunedì 21 agosto il ranking ATP avrà sicuramente un nuovo padrone. Con Murray fuori dai giochi, il Masters 1000 di Cincinnati stabilirà chi sarà il nuovo numero 1 del mondo fra Rafa Nadal e Roger Federer.
Shapovalov diventa il giocatore più precoce di sempre a raggiungere un quarto di finale di un Masters 1000 e il secondo giocatore più giovane a sconfiggere Nadal (dopo Borna Coric a Basilea nel 2014) e con ogni probabilità entra di prepotenza nella Top 100 ATP, salendo anche all’ottavo posto nella Race to Milan per le NextGen Finals. Brutta sconfitta per Nadal, che ha palesato in questa partita un’eccessiva remissività in risposta, rimanendo ben lontano dalla riga di fondo anche sulla seconda dell’avversario e uscendo sconfitto in parecchi scambi ad alta velocità da fondocampo, anche – se non soprattutto – per la grande pressione che Shapovalov ha saputo creare. Il canadese ora si trova con l’occasione di affrontare Adrian Mannarino per la chance di arrivare in semifinale nel Masters 1000 di casa: un’occasione ghiottissima, ma anche una pesantissima prova del nove da affrontare con tutto il peso del Canada sulle sue spalle.
[4] A. Zverev b. [16] N. Kyrgios 6-4 6-3 (da Montreal, Luca Baldissera)
https://soundcloud.com/ubitennis/170810_002a
Il primo match della sessione serale sul centre court, alle 18.30 ora di Montreal, vede protagonisti i due giovani più forti del circuito, il tedesco Alexander Zverev (20 anni, 8 ATP) e l’australiano Nick Kyrgios (22 anni, 24 ATP). E’ il loro terzo confronto diretto, i due precedenti sono di quest’anno, entrambi vinti da Kyrgios, a Indian Wells (una stesa, 6-3 6-4 senza storia) e a Miami (lottata, 6-3 al terzo set). I ragazzi arrivano a questo ottavo di finale in modo però molto diverso, Sascha è in crescita costante di gioco e risultati, Nick è in difficoltà sia fisica che emotiva.
Nel primo game, al servizio Kyrgios, c’è palla break, ma l’australiano risolve la faccenda con un paio di botte e un drop shot. Si vede già che Nick non ha molta voglia di scambiare in manovra, tira tutto appena può, mentre Zverev è più ordinato e preciso. Nel terzo game le distrazioni sono fatali a Nick, che perde la battuta, ha l’occasione di pareggiare subito brekkando a sua volta ma spreca, e si ritrova sotto 3-1. I servizi sopra i 220 kmh sono la media per Kyrgios, Sascha piazza ottimi rovesci, e ci sono un paio di divertenti schermaglie sottorete, non male la partita per adesso. Un doppio fallo del tedesco sul 3-2 manda Nick 15-40, altre due palle del controbreak, Zverev le annulla bene, ne arriva un’altra, fallita di rovescio da Kyrgios, poi una quarta, ancora vanificata da un errore, e alla fine Sascha tiene salendo 4-2. I giocatori alla battuta non rischiano più nulla fino al 5-4, quando Zverev va a servire per chiudere il set, cosa che gli riesce con autorità. 6-4, 40 minuti, match veloce, tanti bei colpi, ma l’impressione è che Nick giochi davvero “a caso”, semplicemente sparando d’istinto e a volte azzardando tocchi anche belli ma estemporanei, al contrario Sascha anche come linguaggio del corpo appare determinato e con le idee ben chiare.
Divertentissimo il siparietto sull’1-0 per Kyrgios nel secondo set, l’australiano prova un passante in tweener frontale, la palla esce di un nulla, lui prosegue la corsa fino a fermarsi a osservare insieme a Zverev il punto del rimbalzo, e praticamente ridendo i due chiedono il challenge insieme, sono davvero amici e si vede. Bello e giusto così. Ridendo e scherzando, però, come detto quello che sta giocando una partita un minimo sensata è Sascha, che infatti brekka al sesto game e va 4-2. Nick si fa massaggiare l’anca indolenzita, in ogni caso la sua reazione è buona: nell’ottavo game con un paio di belle accelerazioni si conquista infatti due palle del controbreak, ma le fallisce, andando sotto 5-3 dopo un altro momento di spettacolo con pallonetto e tweener, comunque preda della facile volée del tedesco. Qui l’australiano molla del tutto la partita, cedendo il servizio a zero, e mandando giustamente ai quarti di finale il giocatore più attento e concentrato visto in campo stasera. Zverev troverà Kevin Anderson, per la rivincita della finale di Washington della scorsa settimana, vinta da Sascha come le altre due partite precedenti contro il sudafricano. Decisamente una gran stagione per il capofila dei cosiddetti NextGen, vedremo fino a dove arriverà.
Risultati:
[WC] D. Shapovalov b. [1] R. Nadal 3-6 6-4 7-6(4)
A. Mannarino b. H. Chung 6-3 6-3
[4] A. Zverev b. [16] N. Kyrgios 6-4 6-3
K. Anderson b. S. Querrey 6-4 6-1
R. Haase b. [7] G. Dimitrov 7-6(3) 4-6 6-1
D. Schwartzman b. J. Donaldson 0-6 7-5 7-5
[12] R. Bautista Agut b. G. Monfils 4-6 7-6(5) 7-6(2)
[2] R. Federer b. D. Ferrer 4-6 6-4 6-2