In questa settimana abbiamo scoperto che per dare il meglio ti piace essere con le spalle al muro, e a quel punto metti in mostra il ghiaccio che ti scorre nelle vene.
Sì, come hai detto tu, mi sono ritrovato un paio di volte con le spalle al muro. Sono molto felice del modo in cui ne sono venuto fuori giocando del buon tennis in quelle situazioni. Penso davvero di aver mostrato di essere migliorato mentalmente, oltre ad aver trovato il mio gioco in quei momenti.
Con questo risultato diventerai n. 66 del mondo. Prima dicevi che il tuo obiettivo per fine anno era entrare in top 100, come cambiano i tuoi programmi adesso?
Non lo so (ride). È dura pensarci adesso, cerco sempre di prendere un match alla volta. Battendo Rafa sono entrato tre i primi 100 e oggi, come hai detto tu, sono 66. Un sacco di cambiamenti in un paio di giorni, ma per il momento sono 144 fino alla fine della settimana. Dopo questo evento pianificheremo come muoverci, apportando dei cambiamenti. Probabilmente giocherò più tornei ATP e meno Challenger. Ma comunque ne devo ancora parlare con il mio team.
Come ti senti fisicamente e mentalmente?
Sto bene, anche se oggi ho iniziato piuttosto lentamente. Ero davvero consumato dopo il match con Rafa. Giocare con lui… ti toglie ogni energia interna per riuscire a competere. Ora sto bene, anche se ieri avevo un po’ di crampi. Dopo l’incontro con i media non riesco neanche a ricordare cosa ho fatto. Mi hanno fatto un massaggio, ho lavorato con il fisioterapista e cose del genere. Poi sono andato a casa e ho visto Felix. Erano tutti lì ad aspettarmi, nessuno riusciva a dormire. Abbiamo parlato un po’ e poi sono andato a dormire al’01:00 e mi sono svegliato verso le 10:00.
Roger Federer ha detto che ha guardato l’intero match contro Nadal ed ti ammira molto. Cosa si prova nel ricevere dei commenti del genere?
Beh, prima di tutto è un onore che Roger guardi un mio match. Lui è il mio eroe, il mio idolo. Come ho già detto, vederlo qui negli spogliatoi mi fa venire ancora la tremarella. Sentirlo parlare in maniera così bella di me è indubbiamente un grande onore, un’iniezione di fiducia.
Tra tutte le cose che hai ottenuto ora, di cosa sei più orgoglioso?
Del mio spirito combattivo. Se non avessi salvato quei match point nel primo incontro, non avrei avuto nessuna chance di essere qui. Ho dovuto affrontare molte battaglie in questi giorni, molti match tosti, e riuscire a superarli mi da molta motivazione.