[5] E. Svitolina b. [4] G. Muguruza 4-6 6-4 6-3 (Michele Trabace)
Il carattere di Elina Svitolina. Si sa, ogni match e ogni giornata hanno una storia a se, è questo il caso della vittoria della 22enne ucraina. L’avevamo lasciata in netta difficoltà, sotto di un set contro la campionessa di Wimbledon, ma poi è arrivata a Toronto la benedetta pioggia come una manna dal cielo, interrompendo il gioco definitivamente e oggi si è concretizzata una rimonta che appariva molto complicata.
Riprende il match dopo quasi 24 ore su un Centrale con decisamente poco pubblico e il tema tattico rimane lo stesso visto ieri con Muguruza che cerca di allungare gli scambi e aprirsi in maniera paziente un varco, mentre Svitolina affonda su ogni palla buona che le viene offerta. Se ieri questa tattica aveva premiato la spagnola, quest’oggi si ritrova sempre a rincorrere: la ragazza di Odessa va due volte avanti di un break, viene in entrambe le circostanze recuperata subito, sembra poter perdere fiducia, ma sul 5 a 4 in suo favore riesce nuovamente a strappare il servizio a Muguruza e questo game le vale il secondo set con il punteggio di 6-4, rimandando il verdetto decisivo al terzo.
Ora la posta in palio sale e con essa anche la tensione, a testimonianza di ciò sono i primi 4 giochi con altrettanti break; l’ucraina è la prima a riuscire a difendere il servizio, pur annullando due break points, e a portarsi 3 a 2 mettendo pressione a Garbine. Ora è in fiducia la vincitrice di 4 titoli WTA in questa stagione, gioca più sciolta, trova il terzo break consecutivo (il quarto contando l’ultimo game del secondo set) e lo conferma a zero volando sul 5-2. Game interlocutorio a favore di Muguruza, al servizio per chiudere Elina non trema e al primo match point suggella con un ace la prestazione odierna, proiettandosi in semifinale dove ad attenderla più tardi in serata ci sarà quella Simona Halep che rappresenta la sua più grande gioia, ma anche la sua più grande delusione di questa annata, poiché se è vero che riuscì a vincere la finale al Foro Italico, di sicuro non ci si può dimenticare dell’eliminazione rocambolesca ai quarti di finale del Roland Garros, quando in vantaggio 5 a 1 nella seconda partita, si fece rimontare, non sfruttò un match point, per poi crollare malamente al terzo.
[2] S. Halep b. C. Garcia 6-4 6-2 (Tommaso Voto)
Vittoria doveva essere e vittoria è stata. La n.2 del seeding Halep non si lascia scappare l’occasione di centrare la semifinale di Toronto e di accorciare sulla n.1 del mondo Pliskova, che si è fatta sorprendere da Wozniacki nei quarti di finale. La chiave del match è stata la solidità di Simona e l’inconsistenza da fondo della transalpina, che ha commesso molti errori non forzati, soprattutto nei momenti cruciali.
Dal punto di vista tecnico la 26enne di Costanza è superiore all’avversaria in quasi tutti i settori di gioco, solo il servizio rappresenta un elemento di debolezza della rumena, tuttavia Garcia non ha saputo approfittare di questa situazione. Simona è in grado di difendere e di contrattaccare sia di diritto che di rovescio, ma quando è aggredita in risposta perde il comando delle operazioni e diventa spesso vulnerabile. Ecco Caroline ha fallito da questo punto di vista, in quanto ha spesso sprecato l’opportunità giusta con errori non forzati o con risposte in rete.
Già dai primi game è stato chiaro lo spartito tattico, Garcia tende a verticalizzare il gioco ed a cercare il vincente rapidamente, mentre Halep usa maggiormente gli angoli e il campo. È sempre molto difficile interpretare le prestazioni della transalpina, la quale passa dall’ esaltazione agonistica, in cui diventa praticamente ingiocabile, a frazioni di partita in cui perde letteralmente la misura dei colpi. Questo andamento ondivago poco si addice a tenniste di alto livello, infatti Garcia dovrebbe (e potrebbe) essere molto più in alto in classifica- è n.19 del mondo- ma la mancanza di continuità è un problema che deve necessariamente risolvere se vuole tentare il salto di qualità definitivo. Il ritmo è molto alto e Caroline è costretta ai supplementari già nel quinto game, quando salva quattro palle break. La rumena ha poco da rimproverarsi, perché sono tutti vincenti o quanto meno errori provocati quelli che consentono alla sua avversaria di tenere il servizio.
Halep ha un attimo di confusione, ma riesce a neutralizzare due opportunità di break con molta attenzione ed un po’ di fortuna (risposta della Garcia uscita di un nulla). Garcia, come detto, sotto pressione diventa fallosa ed infatti arriva il 5-4 per Simona, che mette una seria ipoteca non solo sul primo parziale, ma anche sul match. Nel secondo set il break a favore di Halep arriva presto, questo distrugge ogni possibilità di rimonta della francese, che molla le redini e perde di schianto. Halep ha ormai due obiettivi nella sua carriera, ovvero vincere un titolo del Grande Slam (la sconfitta in finale contro Ostapenko al Roland Garros brucia ancora) e diventare n.1 del mondo.
La sconfitta della Pliskova, che difende molti punti tra Cincinnati ed US Open, dà una chance notevole alla rumena, che può avvicinare sensibilmente l’attuale leader del tennis femminile.
Risultati:
[5] E. Svitolina b. [4] G. Muguruza 4-6 6-4 6-3
[2] S. Halep b. C. Garcia 6-4 6-2