Continua a non esserci feeling tra il tennis italiano e il Canadian Open, uno dei tornei piu prestigiosi del calendario tennistico. Una competizione con un albo d’oro contenente i nomi di tantissimi campioni che hanno fatto la storia del tennis e che per numero di edizioni (la prima del torneo maschile è datata 1881, quella del femminile 1892) è inferiore solo a Wimbledon e Us Open. Evidentemente, però, non sono considerazioni sufficienti ad attrarre i tennisti italiani: il nostro numero 1 Fabio Fognini, stanco dopo 3 settimane consecutive nel circuito, ha dato forfait alla vigilia della sua partenza oltre oceano.
In un certo senso sulla sua falsariga si sono mossi i tantissimi tennisti azzurri che, ad eccezione del solo Fabbiano, non hanno approfittato di una last direct acceptance nelle qualificazioni molto bassa (oltre la 300°posizione) per provare a misurarsi col grande tennis e con i campi sul cemento all’aperto, dove si disputa la maggior parte della stagione del circuito maggiore.
Così, non resta molto da registrare dal Canada, se non il solito Lorenzi che, come quasi sempre, timbra il cartellino battendo Tiafoe e non potendo poi molto contro Kyrgios. Fabbiano è bravo a qualificarsi, ma conferma di essere ancora a poco agio nel circuito maggiore (6 vittorie-22 sconfitte il suo bilancio sinora). Tra le donne, Roberta Vinci ancora purtroppo non è uscita dal tunnel imboccato dopo i quarti di San Pietroburgo, in seguito ai quali ha centrato appena 4 vittorie, mentre Camila Giorgi non accenna a voler trovare una sufficiente continuità di risultati e neanche si qualifica al main draw del Premier 5 canadese.
Venendo all’approfondimento sui risultati di questa settimana, curiosamente – rispetto alla sua buonissima classifica degli ultimi anni – Paolo Lorenzi, 38 ATP, professionista dal 2003, non aveva mai preso parte al Canadian Open. Alcune volte per una classifica che gli impediva di partecipare alle quali, molte altre per una programmazione che gli faceva preferire il tentativo di accumulare punti nei Challenger sulla terra rossa europea che si disputano contemporaneamente al Masters 1000 canadese. A riprova di una nuova dimensione raggiunta dal toscano, quest’anno però, Paolo, a quasi 36 anni, ha invece esordito al Canadian Open contro Frances Tiafoe, 84 ATP, contro il quale non aveva mai giocato. In un primo set nel quale nessuno dei due tennisti è mai riuscito a strappare il servizio all’avversario (Paolo, che nel primo parziale ha messo in campo appena il 40% di prime, ha dovuto salvare 3 palle break, il 19enne americano una sola) l’inevitabile epilogo del tie-break, ha premiato Lorenzi, vincitore dei primi 5 punti, che gli hanno spianato la strada per la conquista del parziale dopo 61 minuti. Dopo aver subito un netto calo nel secondo set, perso nettamente in appena 25 minuti, l’azzurro nel terzo è venuto fuori molto bene distanziando sin dai primi giochi Tiafoe, e portando a casa un bel successo dopo 2 ore e 1 minuto di partita, col punteggio di 7-6(3) 0-6 6-2. Il secondo turno contro Nick Kyrgios, 24 ATP, per Lorenzi è stata l’occasione per cimentarsi in un nuovo incontro inedito, rappresentante ancora uno scontro generazionale.
Purtroppo per Paolo, però, l’attuale consistenza del 22enne aussie – quando ha la testa sul tennis e non è infortunato – è molto superiore a quella di Tiafoe: non vi è stata quasi partita nel primo set, vinto da Kygios 6-2 in 29 minuti. Qualcosa in piu si è visto nel secondo: Nick, dopo essersi staccato sul 3-1, nel settimo gioco, parzialmente distrattosi, ha concesso l’unica palla break della sua partita a Lorenzi. Dopo averla però annullata con un ace esterno, Kyrgios ha definitivamente incanalato a suo favore il match, di cui è stato vincitore col punteggio di 6-2 6-3 in appena 62 minuti. Pochi rimpianti per Paolo contro un giocatore impeccabile al servizio (impressionante il 96% di punti vinti con la prima da parte dell’australiano): il toscano, rispetto al 45% con cui ha chiuso l’incontro, avrebbe però dovuto cercare di mettere più prime in campo per mantenere maggiormente equilibrato il match.
A Montreal, come Lorenzi per la prima volta in carriera, è arrivato anche Thomas Fabbiano, 91 ATP, alla sua terza tappa consecutiva dell’estate sul cemento nord-americano dopo quelle sfortunate di Atlanta e Washington (fuori al primo turno). In Canada il pugliese è dovuto partire dalle quali, dove era accreditato della settima testa di serie: al primo turno ha avuto la meglio sul 20enne polacco Hubert Hurkacz, 363 ATP, superato col punteggio di 7-5 3-6 6-4 in 2 ore e 29 minuti; al secondo si è preso la rivincita su Nicolas Mahut, 106 ATP -contro il quale aveva appena perso la settimana precedente a Washington- superato col punteggio di 6-2 7-5 in 1 ora e 26 minuti. Nel tabellone principale Thomas, al terzo main draw di un Masters 1000 della sua carriera (dopo Roma 2008 e 2015) si è trovato di fronte il 25enne statunitense Ryan Harrison, 44 ATP, in quello che era uno scontro inedito. Fabbiano ha fatto sostanzialmente partita pari contro un giocatore cresciuto sui campi in cemento all’aperto e in buona forma (era reduce dalla finale di Atlanta): dopo aver perso per un solo break il primo set in 30 minuti ed essersi trovato 1-3 nel secondo, Thomas ha recuperato, prima di sentire la tensione e farsi brekkare nell’ undicesimo gioco. A nulla è valsa nel gioco successivo la voglia di reagire dell’azzurro, capace di raggiungere tre palle break: Harrison ha chiuso 6-3 7-5 dopo 1 ora e 25 minuti di partita.
Passando al settore femminile, la nostra numero 1, Roberta Vinci, è arrivata a Toronto, quest’anno sede designata del Premier 5 canadese, per partecipare per la tredicesima volta al Canadian Open, torneo per lei piuttosto fortunato, dove è arrivata per 3 volte (2011, 2012, 2015) nei quarti. Tornava nel circuito dopo la brutta eliminazione al primo turno di Wimbledon, ma, soprattutto, era reduce da un pessimo filotto di risultati da febbraio in poi (4 vittorie ed 11 sconfitte), un lasso tenporale nel quale l’unica piccola soddisfazione sono stati i quarti di Maiorca. Curiosamente, proprio contro Daria Kasatkina, 39 WTA, sua avversaria di primo turno in Canada, era arrivata a maggio la vittoria tecnicamente piu importante di questi mesi difficili per la tarantina. Anche il bilancio dei confronti diretti (2-1 per l’azzurra) faceva sperare in un’inversione di tendenza per Roberta, solitamente capace di dare il meglio in questa parte della stagione. Dopo un primo set molto equilibrato nel quale, dopo uno scambio di break iniziale, l’unico sussulto prima del tie-break sono stati i 3 set point annullati da Roberta nel dodicesimo gioco, si è arrivati al tie-break: il gioco decisivo ha premiato la russa, vincitrice dopo un’ora del primo parziale. Nel secondo sono ancora maggiori i rimpianti per la Vinci, prima avanti 5-2 e poi, soprattutto, incapace di capitalizzare due palle set a suo favore. Si è dunque arrivati nuovamente al tie-break, dove si è ripetuto nuovamente il copione del primo, con la Kasatkina che ha cosi guadagnato dopo 1 ora e 53 minuti di partita l’accesso ai sedicesimi, col punteggio di 7-6(3) 7-6(1).
Un’altra tennista italiana, Camila Giorgi, reduce dalla brutta sconfitta rimediata dalla Andreescu al primo turno di Washington, è tornata (nel suo caso, per la terza volta) a giocare i Canadian Open, ma quest’ anno non è riuscita a giocare nel tabellone principale. Infatti a Toronto la sua classifica (83 WTA) l’ha costretta a passare dalla porta di servizio delle quali, dove era accreditata della 21° testa di serie. Al primo turno ha facilmente avuto la meglio sulla 25enne statunitense Julia Boserup, 114 WTA, già sconfitta nell’unico precedente del 2011 e in questo caso eliminata con il punteggio di 6-1 6-0 in 54 minuti. Purtroppo per la maceratese, Sorana Cirstea, nel turno decisivo, si è rivelata un ostacolo insormontabile: la 27enne rumena, 54 WTA, aveva perso entrambi i precedenti contro Giorgi, ma in Ontario ha sfatato questo particolare tabù sconfiggendo Camila con un duplice 6-4 in 1 ora e 17 minuti di match.
Ora si va a Cincinnati. Torna in campo Fognini che esordisce oggi contro Medvedev; assieme a lui in campo nella seconda giornata anche Giorgi (contro Siniakova) e Vinci (opposta a Babos).