R. Vinci b. T. Babos 7-5 7-5 (Andrea Ciocci)
Non è facile rassegnarsi al crepuscolo di una grande campionessa. Se poi è illuminato dal sorriso contagioso di Roberta Vinci, è più che giustificata la speranza che la tarantina trovi improvvisamente un’impennata, deviando dalla lenta ma costante discesa imboccata nel 2017, che le ha riservato persino il beffardo episodio furto dei trofei. L’avversaria del primo turno del W&S Cincinnati Open, l’ungherese Timea Babos, battuta in due set lottati, è stata ideale comprimaria in questo plot della risalita. Unico acuto stagionale, la vittoria a casa sua, nel torneo di Budapest.
Sotto un cielo che minaccia pioggia, il primo set scorre liscio senza con le protagoniste a tenere agevolmente i rispettivi turni di servizio. Fino al 4 pari, quando un’ispirata Vinci dà sfoggio della sua mano delicata. Un velenoso rovescio tagliato e un lob di dritto le procurano il break. Vantaggio purtroppo buttato al vento a causa di un turno di battuta zeppo di errori. Ma l’orgoglio e la classe di Roberta – notevole un approccio del suo rovescio doc – le consentono di servire nuovamente per la prima partita. Un gioco molto buono, chiuso da un ace, per il 7-5 di marca italiana. Tanto avara di break è stata all’inizio la prima frazione quanto un gioco a perdere la battuta è la seconda. La Babos sembra fare appena meglio della rivale. Ma rovina tutto con un game horror quando serve per il set sul 5-3. È rottura prolungata per Timea, che infila errori e orrori e manda la pugliese a servire per il match. L’ex numero 7 della classifica WTA ci e si regala un bel sorriso che fa ben sperare per un finale di stagione in cui rivedere un po’ di luce. Ora l’attende la vincente di Sevastova-Peng. Con la testa e il cuore che vanno al magico catino dell’Arthur Ashe.
[Q] C. Giorgi E. Siniakova 6-2 6-2 (Paolo Di Lorito)
Prosegue il cammino di Camila Giorgi la quale, dopo l’ottima prestazione nelle qualificazioni, batte la n. 41 del mondo Siniakova, oggi decisamente sotto tono e mai davvero in partita, con la quale aveva perso l’unico precedente giocato nel 2014 a Mosca. Entrambe hanno un gioco simile: amano spingere sin dalla risposta, e sono restie dal cambiare tattica anche quando le cose non vanno secondo i loro piani. Va dunque dato merito alla n. 82 del mondo di non essersi fatta distrarre dall’avversarie e di aver seguito sempre il piano prefissatosi.
La maceratese nonostante un primo game orribile costituito da 3 doppi falli, è riuscita a ritrovare subito la precisione richiesta dal suo gioco e a suon di gran colpi da fondo piazza un parziale di 5 giochi consecutivi. Siniakova non è una che si fa domare facilmente, ma quando ha tentato di rialzarsi con delle risposte vincenti incredibili, Camila ha spento il fuoco sul nascere ed ha chiuso 6-2. Nel secondo parziale la ceca, che quest’anno sta giocando la sua miglior annata avendo conquistato i primi due titoli della carriera, ha avuto un pizzico di costanza in più, ma l’atteggiamento si è fatto sempre più remissivo e a tratti persino distratto; altri tre gratuiti nel proprio turno di battuta sanciscono la sconfitta con un’altro 6-2. Per l’italiana al secondo turno ci sarà Gavrilova con la quale è sotto 1 a 0 nei precedenti.
[14] P. Kvitova b. A. Kontaveit 1-6 7-6(2) 6-3 (Tommaso Voto)
Il confine tra una rimonta prodigiosa ed una sconfitta sonora è sempre labile, Petra Kvitova è andata molto vicina all’eliminazione contro l’estone Kontaveit, quando è stata sotto di un set e di un break, poi Anett si spegne, rimette in partita la ceca, che accede così al secondo turno del WTA di Cincinnati. Il successo è importante dal punto di vista psicologico per la bi-campionessa di Wimbledon, ma restano molte le perplessità sulla sua condizione fisica e sul suo gioco.
Certo non è facile tornare dopo un’aggressione ed un intervento ai tendini, ma Petra deve assolutamente riprendere le redini della sua carriera, perché in questo vuoto di potere al vertice della WTA, non può non essere tra le protagoniste. Diverso il discorso Kontaveit, che è tra le giovani rampanti del circuito e, in questo 2017, ha mostrato miglioramenti evidenti. Il titolo vinto sull’erba di s’Hertogenbosch è solo un piccolo passo, ma fisico, qualità tecniche e attitudine fanno dell’estone un prospetto interessante e dal futuro roseo.
La storia del primo set è presto detta, in quanto Petra gioca due game di buon livello poi subisce cinque giochi consecutivi e un durissimo 6-1. Un punteggio netto, che ha messo a nudo tutte le difficoltà della campionessa di Bilovec, che è apparsa confusa e senza un’idea tattica convincente.
La ceca ha provato a cercare la rete, ma è stata costantemente infilata dai passanti della sua avversaria, che senza fare nulla di eccezionale, ha tenuto il campo con autorità e voglia. Quello che colpisce è la sicurezza con cui l’estone esprime il suo tennis esplosivo, a cui l’ex top 10 non riesce a trovare le giuste contromisure. È la risposta al servizio il problema vero di Kvitova, troppi errori di lunghezza e di larghezza che hanno chiaramente agevolato il compito ad Anett.
Nel secondo set il tennis della ceca inizia a produrre qualche effetto, sia il diritto che il rovescio escono meglio dal piatto corde e le gambe trovano meglio la spinta. Ma nel quinto game arriva il disastro, Petra da 40-0 subisce un break, con doppio fallo, ed affonda definitivamente nella confusione più totale. La “paura” di vincere irrigidisce Kontaveit, che inizia a commettere qualche imprecisione e dal nulla arriva il 4-4. Il controbreak aiuta psicologicamente Kvitova, ma più che un miglioramento dal punto di vista tecnico è la rabbia a spingere la palla della ceca. Anett comprende il momento difficile e chiama per la prima volta in campo il suo allenatore (cosa che, invece, Kvitova, ha fatto spesso) ed il suo gioco riprende quota. È il tie break a sancire il ritorno prepotente della ceca, che si aggiudica il parziale e rimette tutto in discussione.
Nell’atto conclusivo la ceca è padrona delle operazioni, Anett è in difficoltà da fondo e non riesce a tenere a bada le accelerazioni della sua avversaria che arrivano copiose. Dopo un break e controbreak iniziale, l’equilibrio si spezza sul 3-3, quando Petra prende il largo e chiude sul 6-3, ma per poter vincere il torneo deve alzare il livello, altrimenti è una vittoria di Pirro.
[16] M. Keys b. C. Vandeweghe 6-4 3-6 6-3 (Roberto Pepe)
Sul campo centrale dell’impianto del tennis di Cincinnati, alle ore 01.00 italiane, Madison Keys, 22 anni, n. 17 del ranking Wta e testa di serie n.16 del torneo, affronta nella rivincita della finale del torneo di Stanford, nella quale si è imposta 8 giorni fa per 7-6(4) 6-4, la connazionale ed amica CoCo Vandeweghe, più anziana di soli 3 anni e classificata al n.21 del ranking Wta.
Entrambe vengono da un periodo altalenante, la Keys, arriva infatti da problemi fisici che le hanno fatto ritardare l’inizio delle attività agonistiche nel 2017 e dall’avvicendarsi degli allenatori, oggi è allenata da una certa Lindsay Davenport. Vandeweghe, che pur vanta i quarti a Wimbledon e le semifinali all’Australian Open, non sembra avere costanza nei risultati. A Toronto ha perso al primo turno dalla Radwanska. Sugli spalti per lei c’è un tal Path Cash.
I primi tre game di gioco sono caratterizzati da errori e nervosismo, serve per prima la Vandeweghe che infatti è subito costretta a salvare una palla break, la segue nella stessa dinamica la Keys. Nel terzo game a causa di due banali errori non forzati, la Vandeweghe si trova sul suo servizio 15-40. Salva la prima palla break con un buon diritto in anticipo ma è fatale la seconda con un diritto affossato in rete.
Entrambe le giocatrici cercano di imporre il proprio gioco fatto di velocità di esecuzione, ma gli errori frequenti, causati anche dalla superficie estremamente veloce, rendono il gioco altalenante.
Si segue la regola del servizio, e nonostante il coaching richiesto sul 3-4 dalla Vandeweghe, con tanto di intervento in campo del campione di Wimbledon 1987, il primo set si chiude 6-4 in soli 35 minuti per la Keys che chiude con uno straordinario rovescio lungo linea.
Nel secondo set la Vandeweghe sale di intensità ed approfitta di un piccolo passaggio a vuoto dell’avversaria che complice un errore di chiamata del giudice di linea, perde la concentrazione e concede il servizio all’avversaria per lo 0-2. Nel game successivo la lotta si fa serrata, la Keys conquista una palla break utile a recuperare lo svantaggio, ma la Vandeweghe non ci sta e salva con autorità portandosi sul 0-3 in suo favore.
La dinamica del gioco è la medesima del primo set, entrambe cercano presto l’accelerazione vincente ma non riescono a ridurre gli errori non forzati, pertanto si segue la regola del servizio con spazzi di buon gioco sino al 6-3 per Vandeweghe.
Ad inizio terzo set è il turno della Keys che chiama la Davenport al fine rimettere la partita nella direzione a lei favorevole.
La Vandeweghe nel frattempo abbandona il campo per motivi fisiologici e perde quel minimo di concentrazione che avvantaggia la Keys. Questa infatti batte per prima nel set e strappa il servizio all’avversaria portandosi ben presto sul 3-1 in un fatale ripetersi delle dinamiche dei due set precedenti.
Il game più appassionante della partita è il 5°, la Vandeweghe non ci sta ad andare a casa ed alza il livello di gioco fino ai vantaggi, poi è palla break in suo favore. La Keys annulla con uno straordinario rovescio lungo linea, per lei colpo apparentemente naturale, una straordinaria risposta vincente della Vandeweghe però dà nuovamente la chance di 2-3. La Keys risponde con un ottimo diritto, per poi concedere una nuova palla break al punto successivo. Contro-break e torna tutto in discussione. Si rispettano i servizi 3-3 e 4-3 per la Keys.
Torna in campo Pat Cash, inspiegabilmente la Vandeweghe, nonostante il conforto del suo coach, gioca forse il peggior turno di servizio della giornata, si porta sul 15-40 e conclude il gioco sparando un diritto fuori di metri. La sensazione è che purtroppo per lei, non riesca a mantenere un livello di concentrazione accettabile.
Si conclude infine il set per 6-4 per la Keys, che conclude vittoriosa una partita che ha avuto spazzi di buon gioco solo a metà del terzo set. Prossima avversaria Daria Kasatkina.
Gli altri incontri (Bruno Morobianco)
Nelle altre gare la prima e unica sorpresa della giornata è stata l’eliminazione della francese Mladenovic, qui tds nr 13, per opera della naturalizzata australiana Gravilova che nel prossimo turno affronterà la nostra Giorgi. Gara condizionata dal brutto primo set della francese, un 6-0, figlio di tanti errori gratuiti che hanno permesso a Gravilova di assicurarsi la prima frazione della gara e reggere il ritorno nel secondo set, deciso al tie break. Vittoria anche per Tsurenko, che in rimonta, elimina la russa Pavlyuchenkova, ultimamente un po’ sottotono. Gara decisa nel tie break del secondo set, visto che nel terzo, la russa, a differenza del suo presidente ha alzato bandiera bianca contro l’ucraina che ha imposto un bagel, annullando lo svantaggio di aver perso il primo set perso malamente nonostante Tsurenko avesse rimontato fino al 5-5. Al secondo turno, derby tutto ucraino contro Svitolina, fresca vincitrice a Toronto del quinto torneo stagionale. La brasiliana Haddad Maia, proveniente dalle qualificazioni, si è qualificata al secondo turno, eliminando la più quotata Lauren Davis, in due set controllati senza alcun affanno. In scioltezza anche la vittoria dell’olandese Bertens che regola la francese Dodin, concedendole solo 3 giochi in due set, tutti nel primo. Niente gloria anche per l’oro olimpico di Rio 2016, Monica Puig ha ceduto in rimonta, nello scontro tra qualificate, alla statunitense Townsend nr 134 del ranking WTA che raggiunge la romena Halep, nr 2 del seeding, nella parte bassa del tabellone. Pronostico rispettato anche per Daria Kasatkina che elimina in due set, per un totale di 67 minuti, la qualificata Sasnovich. Accede al secondo turno la kakaza Putintseva che in tre set ha eliminato la qualificata Cepede. La prima giornata è stata chiusa dall’incontro tra due atlete che stanno attraversando un deciso periodo no, Suarez Navarro e Lucic Baroni. L’ha spuntata la spagnola. Primo deciso set dal break iniziale del primo gioco che si è rivelato determinante ai fini del 6-3 finale. Secondo set più equilibrato con la croata che ha recuperato fino al 5-5 annullando il primo di tre match point. Purtroppo la fatica mentale destinata al recupero è stata troppa e Lucic Baroni ha perso la gara proprio sul servizio. Per la croata una crisi di risultati che pare non avere fine. Per lei è arrivata la sesta sconfitta consecutiva, la quinta al primo turno.
IN AGGIORNAMENTO
Risultati:
[Q] C. Giorgi b. K. Siniakova 6-2 6-2
D. Gavrilova b. [13] K. Mladenovic 6-0 7-6(6)
[Q] B. Haddad Maia b. L. Davis 6-3 6-2
L. Tsurenko b. A. Pavlyuchenkova 5-7 7-6(6) 6-0
[14] P. Kvitova b. A. Kontaveit 1-6 7-6(2) 6-3
K. Bertens b. [WC] O. Dodin 6-3 6-0
[Q] T. Townsend b. [Q] M. Puig 3-6 6-3 6-2
R. Vinci b. T. Babos 7-5 7-5
Y. Putintseva b. [Q] V. Cepede Royg 6-4 3-6 6-3
D. Kasatkina b. [Q] A. Sasnovich 6-4 6-2
[16] M. Keys b. C. Vandeweghe 6-4 3-6 6-3
C. Suarez Navarro b. M. Lucic-Baroni 6-3 7-5