[2] S. Halep b. T. Townsend 6-4 6-1 (Paolo Di Lorito)
Simona Halep vince il suo match di esordio al Western & Southern Open anche se, per andare lontano, dovrà ritrovare un po’ di fiducia, mancata principalmente nel primo set, e soprattutto un po’ di tranquillità. La romena ha affermato di essersi fatta condizionare negativamente, nelle settimane passate, dalla possibilità di diventare n. 1 del mondo e ciò ha influito sui suoi risultati. La sua avversaria Taylor Townsend, ventunenne n. 134, non ha mai battuto una top 20 in carriera, e le due si sono sfidate oggi per la prima volta.
La mancina americana è partita concentrata e il suo gioco variegato e imprevedibile ha messo in difficoltà Simona, la quale nei primi game è apparsa spaesata e con poca fiducia nel servizio. Diversi doppi falli le sono costati due volte il break ma Townsend si è fatta recuperare in entrambi i casi e ha finito poi per cedere il set non riuscendo a tenere la battuta nel decimo game. Nel secondo parziale la tennista afro-americana ha continuato a battagliare ma la grinta di Halep ha avuto la meglio e in 67 minuti si è chiuso il match 6-4 6-1. Per lei adesso la vincente di Sevastova-Vinci (con l’italiana è avanti 5-2 nei precedenti).
[9]V. Williams b. A. Riske 6-2 6-0 (Bruno Morobianco)
Esordio vincente, concreto, non spettacolare ma solido di Venus Williams che batte per la terza volta in altrettanti incontri Alison Riske, sua connazionale. Al cospetto di un discreto pubblico, Venus ha condotto una gara sempre avanti nel punteggio perché quella di oggi è stata la vittoria guidata dall’esperienza. Alison Riske, attualmente numero 46 del ranking WTA, ha avuto il solo merito di interrompere la striscia vincente dei 12 game di Venus a inizio del primo set quando è stata capace di approfittare dell’unico momento di incertezza dell’avversaria, recuperando fino al 2-2. Un incidente di percorso col senno di poi, a cui Venus ha subito rimediato alternando la profondità della prima di servizio con l’errore dell’avversaria “provocato”, a volte presa per sfinimento dopo uno scambio prolungato. La differenza totale è stata di 12 game a 2 di cui molti vinti per un solo 15 di vantaggio. Una dimostrazione di efficacia che consente a Venus di accedere al secondo turno vincendo la gara in soli 68 minuti. Nella parte alta del tabellone troverà l’australiana Barty, proveniente dalle qualificazioni, e in vista del turno successivo una vittoria così rapida non può che essere preziosa nel cammino di una giocatrice la cui carta d’identità recita 1980.
[7] J. Konta b. K. Bertens 6-3 6-3 (Andrea Ciocci)
“Gimme Hope, Johanna”. Se fosse stata un’edizione di Wimbledon un po’ più disturbata dalla pioggia, Cliff Richard avrebbe potuto intrattenere gli spettatori del Centre Court dedicando alla Konta una versione riadattata a finalità tennistiche della famosa hit di Eddy Grant. D’altronde, la tennista nativa di Sydney di speranze ne aveva suscitate tante, vincendo il Miami Open e soprattutto raggiungendo le semifinali dei Championships. La facile, ma non esaltante, vittoria odierna contro l’olandese Kiki Bertens nel secondo turno del Cincinnati Open, era un atto quasi dovuto. Se la britannica voleva ripartire di slancio dopo il passo falso contro la Makarova a Toronto. La prima partita si accende nel quarto gioco, in cui la Konta strappa la battuta all’avversaria, grazie a una buona pressione da fondo campo e a una ragguardevole profondità di palla. Sul 4-2 in suo favore, Johanna rischia di buttare alle ortiche quanto capitalizzato, per via di un game giocato distrattamente in cui concede due palle break. Gentilmente non sfruttate dalla Bertens, che sembra aver stretto con lei un patto di non belligeranza. Purtroppo per Kiki, unilaterale. Segue un altro gioco così così da parte di Johanna con diversi errori, specie dalla parte del dritto. Ma l’olandese non è minimamente sintonizzata sulla partita. E una Konta in formato economico basta e avanza. Sua la prima frazione, chiusa sul 6-3.
Nulla di nuovo sotto il cielo dell’Ohio anche nel secondo parziale, con la tennista di Eastbourne che dimostra di gradire i saliscendi. Le montagne russe finiscono presto, comunque, anche per la scarsa resistenza opposta da Kiki. Ancora un 6-3 e la Konta avanza agli ottavi, dove affronterà la vincente di Cibulkova-Cornet. Con Murray acciaccato, Johanna è l’unica ad alimentare le ambizioni dei sudditi di Elisabetta in terra newyorchese. Dovrà però salire di livello. E non poco. Ma sa di avere un intero popolo di appassionati – con buona pace dei pochi compatrioti che storcono la bocca per la sua bella storia di apolide del tennis – che spera in lei.
[WC] S. Stephens b. L. Safarova 6-4 7-6(5) (Bruno Morobianco)
A distanza di una settimana è ancora Sloane Stephens ad avere la meglio sulla mancina ceca Lucie Safarova. La vittoria di oggi consente alla statunitense di accedere al secondo turno e incontrare Petra Kvitova. Una vittoria che fa morale in vista della lunga risalita in classifica che la attende. Gara godibile e veloce per entrambe, in cui la differenza è stata fatta da episodi di concentrazione e determinazione. Stephens ha trovato maggiore profondità nei suoi colpi mentre la ceca ha potuto conquistare i punti con la precisione degli angoli. Una differenza minima che ha premiato la tennista di casa capace di reggere il confronto nei momenti più delicati del match, senza mai perdere il servizio nel primo set, quando i giochi si sono decisi per tre volte ai vantaggi. Poi soffrire più del previsto nel secondo set, quando la ceca ha rimontato due break.
La chiamata del fisioterapista, al termine del nono gioco, ha rinforzato la fasciatura alla coscia restituendo al numeroso pubblico presente una Safarova più determinata e precisa fino al 5-5, per poi trascinare Stephens fino al tie-break che ha riprodotto fedelmente l’andamento della gara. Stephens avanti per 5-0 si è fatta rimontare fino al 5-5. Quando sembrava tutto pronto per il sorpasso è arrivato un diritto leggermente fuori misura e una palla non troppo corta della mancina ceca che hanno consentito alla padrona di casa di vincere la gara evitando così un pericoloso terzo set.
[4] G. Muguruza b. B. Haddad Maia 6-2 6-0 (Michele Trabace)
Garbine Muguruza, numero 4 del seeding, esordisce sul velluto qui a Cincinnati e lo fa disponendo agevolmente in due set di Beatriz Haddad Maia, brasiliana numero 80 WTA passata attraverso le qualificazioni. Troppa la differenza tecnica tra le due, dopo l’eliminazione a Montreal subita in rimonta qualche giorno fa da Svitolina nei quarti di finale, serviranno altri test e altre avversarie per verificare le reali condizioni e ambizioni della campionessa di Wimbledon.
Nel primo set Garbine fatica a ingranare nei primi giochi, riuscendo sì a ottenere un break, ma perde il servizio subito dopo nel quarto game. Da una situazione di 2 a 2, Muguruza cambia marcia e si porta a casa 4 game consecutivi fino a incamerare, al primo set point utile, il parziale con il punteggio di 6-2. L’andamento del match non si modifica, anzi diventa un monologo della campionessa spagnola, la quale senza forzare stravince anche la seconda partita con un bagel, qualificandosi dopo poco più di un’ora di gioco al turno successivo, dove troverà la vincente della sfida tra Keys e Kasatkina.
Gli altri risultati
Più delle sconfitte di Vekic e Bellis, costrette ad arrendersi rispettivamente alla lucky loser Vikhlyantseva e all’insidiosa Cornet, stupiscono – e non poco – le uscite di scena di due teste di serie pesanti. Si tratta di Jelena Ostapenko e Aga Radwanska, entrambe fuori in due set e capaci di vincere appena sei game la prima e otto la seconda. La campionessa del Roland Garros si è lasciata travolgere dalla qualificata Krunic, e nel corso dell’incontro si è mostrata totalmente incapace di offrire un tennis regolare per più di tre scambi consecutivi. Non ha fatto troppo meglio Aga Radwanska, che certo aveva da domare un’avversaria più insidiosa ma è uscita dal campo senza palesare neanche troppa delusione. Non un brutto segno per la giocatrice polacca in crisi d’identità, a cui resta solo il finale di stagione per risollevare un brutto 2017. Passa in tre set Dominika Cibulkova, e non era affatto scontato contro Ana Konjuh che tra le ’97 non è la più propagandata ma viene da una buona stagione su erba. Torna a “proferire” buon tennis anche la racchetta di Elena Vesnina, regina di Indian Wells, che vince una bella partita contro Caroline Garcia e si regala un secondo turno contro Wozniacki: di questi tempi la danese sembra imbattibile, ma solo prima delle finali. In chiusura merita applausi la canadese Abanda (classe 1997), che dopo aver fallito a Toronto – sconfitta al primo turno contro Safarova – ha approfittato di un buon sorteggio per sconfiggere la qualificata Linette.
Risultati
[2] S. Halep b. T. Townsend 6-4 6-1
[7] J. Konta b. K. Bertens 6-3 6-3
[WC] S. Stephens b. L. Safarova 6-4 7-6(5)
E. Makarova b. B. Strycova 6-4 6-1
[4] G. Muguruza b. B. Haddad Maia 6-2 6-0
[Q] A. Barty b. [Q] V. Lepchenko 6-4 6-4
[11] D. Cibulkova b. A. Konjuh 5-7 7-5 6-2
[LL] N. Vikhlyantseva b. [Q] D. Vekic 6-3 2-6 6-3
A. Cornet b. C. Bellis 7-6(5) 3-6 6-2
J. Goerges b. [10] A. Radwanska 6-4 6-4
[Q] A. Krunic b. [12] J. Ostapenko 6-4 6-2
[9]V. Williams b. A. Riske 6-2 6-0
[15] A. Sevastova b. S. Peng 3-6 6-4 6-2
[2] S. Halep b. T. Townsend 6-4 6-1
[7] J. Konta b. K. Bertens 6-3 6-3
E. Vesnina b. C. Garcia 4-6 6-4 6-4
[Q] F. Abanda b. [Q] M. Linette 3-6 6-4 6-2