N. Kyrgios b. [1] R. Nadal 6-2 7-5 (da Cincinnati, il nostro inviato)
Chi è rimasto alzato per vedere l’ultimo quarto di finale maschile del W&S Open di Cincinnati non è rimasto deluso. Una versione extra-lusso di Kyrgios ha sconfitto (ed a tratti strapazzato) un Rafael Nadal non malvagio, ma sicuramente penalizzato dal dover giocare due match in un giorno solo (come peraltro ha dovuto fare anche il suo avversario). Rimangono tuttavia i dubbi sullo stato di forma, soprattutto agonistica, del campione spagnolo, che ha commesso davvero troppi più errori del solito, anche in momenti importanti nei quali è solitamente una roccia.
Kyrgios è assolutamente intoccabile per tutto il primo set, forse il migliore che il ragazzo di Canberra abbia mai giocato: 25 minuti di tennis spaventoso, che ha fatto sembrare il grande Rafael Nadal una comparsa. Il maiorchino ci ha messo anche un po’ del suo cominciando il set davvero di peste, con ben 11 errori gratuiti nei primi tre giochi, ma sulla sua battuta Kyrgios è stato intrattabile, con il 100% di punti vinti sulla prima palla ed una velocità media al servizio intorno ai 220 km/h. Nadal ha assunto la sua solita posizione di risposta in braccio ai giudici di linea, ma francamente era difficile dargli torto, le prime di Kyrgios non saltavano alte, ma andavano velocissime, e così facendo Nadal era in grado di giocare il movimento completo anche sulla risposta alle prime di servizio. È talmente sicuro Nick che si concede un front tweener (perdendo il punto) ed addirittura un selfie al cambio di campo.
La tempesta si placa un attimo all’inizio del secondo set, quando Nadal ritrova il diritto dei giorni migliori e ricomincia a menare le danze dal fondo. Nel quarto game, due doppi falli di Kyrgios propiziano la prima palla break per il maiorchino, che però se ne va in corridoio insieme con un diritto anomalo di Rafa che si lagna pesantemente della posizione della sua gamba sinistra in esecuzione del colpo. Due cannonate di servizio chiudono il game, ed immediatamente Nadal accusa il colpo cedendo la battuta a 15 con tre errori gratuiti da fondo ed un doppio fallo.
Kyrgios non sembra fare alcuna fatica a tenere il palleggio da fondocampo, e può contare su una capacità di accelerazione per chiudere i punti decisamente superiore. Due errori di Nadal ed un passante di diritto in corsa incrociato danno due match point all’australiano sul 5-3, ma il maiorchino li salva con grande cuore. Il pubblico ovviamente vuole un match più lungo e sostiene a gran voce Rafa ad ogni scambio vinto. Quando Kyrgios serve per il match sul 5-4 la tensione è palpabile, con un doppio fallo si arriva alla palla del 5-5, ma Nick la annulla con uno schema servizio-diritto. Un doppio fallo fa svanire il terzo match point, che era stato conquistato con un meraviglioso passante di diritto. In tribuna si arriva ad applaudire la prima in rete di Kyrgios, che sente la tensione e sbaglia i due colpi da fondo che riaprono la partita.
Il giubilo della folla però dura poco, perché un missile di Kyrgios sulla riga e tre diritti sbagliati da Nadal riportano l’australiano a servire per il match, con Rafa furibondo perché nel primo punto del game un overrule del giudice di sedia lo ha, a suo dire, derubato di un punto. Nel game seguente, sul 30-15, uno scambio simbolo del match, che Nick chiude con un diritto arrotato vincente da fondo. L’ace finale, il decimo, sigla una delle vittorie più enfatiche e più significative per Kyrgios, che sfoga la sua gioia con un un urlo ed una pallata sulle vetrate della tribuna stampa, sopra l’anello più alto della tribuna.