La seconda settimana consecutiva del calendario tennistico dedicata ad un grande (categoria Masters 1000 per gli uomini, Premier 5 per le donne) e tradizionale (116°edizione per il torneo maschile, 89°per quello femminile) appuntamento dell’estate nord-americana, il Western and Southern Open di Cincinnati, ha portato qualche piccola soddisfazione al tennis italiano.
Dal Lindney Family Tennis Center di Mason, nell’area metropolitana di Cincinnati, è arrivato un sorriso per il nostro tennis grazie alla positiva settimana di Camila Giorgi, come sempre capace di qualunque risultato nel bene e nel male. Dopo i risultati deludenti di Washington e Toronto, la maceratese, partendo dalle quali, ha raggiunto gli ottavi, dove ha costretto al terzo set la numero 1 del mondo, Karolina Pliskova, confermando di non averla battuta casualmente a Praga lo scorso maggio. In precedenza, Camila aveva ottenuto belle vittorie contro tre top 50 come Rybarikova, semifinalista all’ultimo Wimbledon, Siniakova e Gavrilova: successi che confermano come la sua classifica nel corso del torneo, 82 WTA, sia ampiamente mortificante rispetto al suo talento.
La nostra numero 1, Roberta Vinci, invece, ancora non è al meglio dopo i problemi alla schiena patiti post-Wimbledon e non le si può chiedere di più di una buona vittoria contro Babos. Tra gli uomini, Fognini ottiene una buona vittoria nel suo esordio estivo sul cemento nord americano: sconfiggere Medvedev era tutt’altro che scontato, cosi come non era facilmente prevedibile la maniera netta con la quale è arrivata la sconfitta al turno successivo contro Thiem, non giustificabile integralmente con i problemi fisici che hanno accompagnato la sua partita con l’austriaco. Perdono all’esordio Lorenzi e Fabbiano contro due tennisti dalla miglior classifica: il primo cede di botto a Carreno Busta dopo un inizio di match equilibrato, ma tutto sommato ci può stare come risultato; il secondo, invece, è alla quarta eliminazione consecutiva al primo turno della sua estate, non sta giocando il suo miglior tennis e forse preoccupa maggiormente.
Passando all’approfondimento dei risultati dei nostri tennisti, è giusto tornare questa volta a partire dal settore femminile, questa settimana capace di fare meglio del maschile. Camila Giorgi giocava a Cincinnati per la quinta volta in carriera un torneo dove non aveva mai vinto due partite consecutive: è dovuta partire dalle qualificazioni per provare a invertire una tendenza negativa di risultati in questa estate sul cemento nord americano, dove aveva fatto male sia a Washington che a Toronto. Nel primo turno del tabellone cadetto ha sconfitto in 1 ora e 34 minuti, col punteggio di 7-6(3) 6-2, la 25enne nipponica Misa Eguchi, 312 WTA, mentre nel secondo si è tolta la soddisfazione di sconfiggere la semifinalista dell’ultimo Wimbledon, la 28enne slovacca Magdalena Rybarikova, 33 WTA, liquidata in 1 ora e 42 minuti col punteggio di 6-3 6-4.
Al primo turno del main draw Camila ha avuto facilmente la meglio sulla 21enne ceca Katerina Siniakova, 41 WTA, vincitrice dell’unico precedente sull’indoor di Mosca: Camila ha strappato il servizio in sette delle otto volte nelle quali l’avversaria ha servito, trovando cosi la strada spianata per un agevole successo con un duplice 6-2 in 66 minuti di partita. Anche nei sedicesimi l’avversaria della maceratese, Daria Gavrilova, 26 WTA, aveva vinto l’unico precedente (sull’erba di Eastbourne nel 2015), ma questa volta, a differenza del primo turno, è stata una battaglia: dopo aver vinto al tie break un primo set in cui la 23enne naturalizzata australiana era andata a servire per conquistarlo, Camila ha rimontato nuovamente da 3-5 nel secondo, ma in questo caso Gavrilova ha reagito, vincendo 7-5 il parziale. Nel terzo e decisivo set, l’azzurra è riuscita a prendere il largo, chiudendo al primo match point dopo 2 ore e 35 minuti col punteggio di 7-6(3) 5-7 6-3. Una curiosità statistica: la Giorgi in questo incontro ha vinto piu punti servendo la seconda (66%) che la prima (58), guadagnandosi gli ottavi e la prestigiosa sfida con la numero 1 del mondo, Karolina Pliskova, già sconfitta sulla terra rossa di Praga ad inizio maggio (i tre precedenti scontri diretti erano stati tutti appannaggio della ceca).
Camila ha fatto partita pari sin dal primo set, perso per un break concesso nel secondo gioco (nel quale aveva avuto tre palle per conquistarlo) e durante il quale aveva avuto tre palle break nel nono gioco per riequilibrarlo. Dopo aver portato a casa il secondo parziale convertendo l’unica palla break di tutto il parziale, arrivata nel decimo gioco, Camila ha forse pagato gli sforzi accumulati nelle 5 partite in 6 giorni disputate in Ohio e nel terzo è crollata, lasciando via libera a Pliskova, vincitrice 6-3 4-6 6-0 in 2 ore e 13 minuti. Anche contro la numero 1, Camila ha stranamente vinto piu punti servendo la seconda (65%) che la prima (49%).
Passando alla nostra numero 1, Roberta Vinci, ha giocato a Cincinnati per la nona volta consecutiva dal 2009, un torneo dove solo nel 2013 aveva ben figurato, arrivando ai quarti. In Ohio Roberta ha affrontato al primo turno la 24enne ungherese Timea Babos, 51 WTA, una tennista che la tarantina aveva già sconfitto in 5 dei 6 precedenti scontri diretti. L’inerzia è stata rispettata con Roberta brava, dopo aver chiuso a suo favore 7-5 il primo set in 46 minuti, a rimontare nel secondo dal 2-5, infilando una serie di cinque giochi consecutivi che le hanno regalato il primo successo dall’erba di Maiorca a giugno. Una vittoria vidimata con un doppio 7-5 in 90 minuti di partita, nella quale ha ben funzionato il servizio (6 ace a fronte di 1 doppio fallo, 76%di punti vinti giocando con la prima).
Nel secondo turno Roberta non è purtroppo riuscita a migliorare il misero (3 vittorie, 11 sconfitte) score nel 2017 contro top 50 e, contro Anastasija Sevastova, 16 WTA, mai affrontata in carriera, vi è stato reale equilibrio solo nel secondo set. Il primo, nonostante diversi giochi decisi ai vantaggi, era finito infatti dopo 38 minuti tra le mani della 27enne lettone, involatasi anche nel secondo sul 5-2. La reazione di Roberta, complice anche un calo dell’avversaria, (sintomatico il doppio fallo sul primo match point della Sevastova), l’ha rimessa in gara sul 5 pari, prima che Roberta perdesse il 12°game da 40-15, consegnando l’accesso agli ottavi alla lettone, vincitrice 6-2 7-5 in 1 ora e 32 minuti.
A Cincinnati è arivata anche Francesca Schiavone, come la Giorgi costretta dalla sua classifica, 76 WTA, a partire dalle qualificazioni, dove era accreditata della 22° testa di serie. Al primo turno ha avuto la meglio col punteggio di 6-7(1) 6-2 6-1 in 1 ora e 50 minuti sulla 24enne statunutense Nicole Gibbs, 118 WTA, che proprio a Cincinnati aveva battuto nell’unico precedente datato 2014. Il secondo turno è stato però fatale alla milanese, sconfitta dalla 24enne slovena Aleksandra Krunic, 84 WTA, la quale ha vinto 7-6(5) 4-6 6-2 in 2 ore e 22 minuti, portando a 2 a 1 in suo favore il bilancio degli scontri diretti.
Passando agli uomini, partiamo da chi ha fatto meglio, Fabio Fognini, il quale tornava per la settima volta in Ohio, dove, ad eccezione del 2014, quando era arrivato ai quarti, aveva vinto solo una partita nel main draw del Western and Southern Open. Era il suo primo torneo sul cemento all’aperto nordamericano dalla grande gioia della semifinale al Masters 1000 di Miami nello scorso fine marzo. All’esordio aveva un avversario ostico, il 21enne russo Daniil Medvedev, 51 ATP, mai affrontato in precedenza. Il ligure ha indirizzato probabilmente la partita nel primo set, quando è stato bravo a recuperare prima da 2-4 e poi a portare al tie-break Medvedev, che era andato a servire per il set sul 6-5. Una volta portato a casa il parziale dopo 56 minuti, Fabio si è trovato nuovamente a dover rimontare nel secondo: dal 1-3 si è trovato sul 5-3, prima di chiudere al decimo gioco, al settimo match point col punteggio di 7-6(5) 6-4 una partita durata 1 ora e 39 minuti.
Al secondo turno il numero 1 azzurro, apparso non al meglio fisicamente (ha avuto alcuni conati di vomito nel primo set) ha offerto una prova molto scialba e per certi versi svogliata contro la terza testa di serie del tabellone, Dominic Thiem, 8 ATP, che lo aveva gia duramente sconfitto – lasciandogli tre soli giochi – nell’ unico precedente datato 2015, sulla terra rossa di Monaco. Fabio, molto falloso durante la partita, specialmente col dritto, ha pagato una partenza lenta, cedendo la battuta nell’unico gioco del primo set finito ai vantaggi, durante il quale aveva anche avuto una palla per portarlo a casa. Ceduto dopo 31 minuti il primo set, Fognini è andato subito sotto nel punteggio nel secondo, condannandosi alla sconfitta in un match nel quale non è mai riuscito a giocare sui turni di servizio del 23enne austriaco, che ha vinto l’88% dei punti nei quali gli è entrata la prima e piu in generale il 79% dei punti quando era lui a servire. Dopo appena 66 minuti di partita è arrivata come conseguenza la vittoria di Thiem, col netto punteggio di 6-3 6-2.
Paolo Lorenzi era il secondo tennista italiano ammesso direttamente nel main draw di Cincinati, dove, come accaduto la settimana precedente al Canadian Open, faceva il suo esordio assoluto a quasi 36 anni, a testimonianza di un evoluzione – nella classifica e nella programmazione – che fortunatamente non accenna a interrompersi. A differenza di quanto accaduto a Montreal, però, l’esordio nel torneo non è stato bagnato da un successo: colpa anche di un sorteggio non fortunato, che lo ha accoppiato alla 11°testa di serie, Pablo Carreno Busta, 17 ATP, vincitore di quattro dei sei precedenti col toscano. Faceva sperare in una sorpresa la circostanza che le due vittorie di Lorenzi fossero arrivate sul duro all’aperto, ma va anche detto che era da tre anni che i due non si affrontavano e che all’epoca Carreno non era ancora esploso ad alti livelli. In Ohio, purtroppo, non vi è stata partita, se non nella prima metà del primo set: nel settimo game, con Paolo 40-0 e al servizio, si è spenta la luce per l’azzurro, che ha subito un filotto di 13 punti a 2 che gli è costato il primo set. Paolo ha provato a rimettersi in carreggiata nel secondo, ma la differenza di rendimento tra i due con la seconda di servizio (63% per Carreno, 41% per Lorenzi) non poteva non farsi sentire alla lunga. Il toscano, che non avrà una palla break in tutto l’incontro, ne salverà sei in due diversi turni di battuta del secondo, prima di capitolare all’ottavo gioco, concedendo a Carreno Busta il passaggio del turno, vidimato con un duplice 6-3 in 67 minuti di partita.
Un altro italiano faceva come Lorenzi il suo esordio a Cincinnati, Thomas Fabbiano: la sua classifica di 85°giocatore del ranking gli ha tuttavia imposto di giocare le quali, dove ha affrontato, da undicesima testa di serie del tabellone cadetto, al primo turno il 28enne croato Nikola Mektic, 566 ATP, sconfitto 7-5 6-4 in 1 ora e 32 minuti, per poi perdere al secondo contro il 23enne statunitense Mitchell Krueger, 244 ATP, il quale ha avuto la meglio con il punteggio di 6-0 6-4 in 74 minuti. Il ritiro di Roger Federer a tabellone compilato gli ha però comunque aperto le porte del tabellone principale, dove è stato ripescato come lucky loser. Thomas, contro Karen Khachanov, 32 ATP, non è riuscito a trovare la prima vittoria della carriera in un Masters 1000 né la prima nel circuito maggiore della sua estate sul cemento nord americano (era già stato eliminato al primo turno di Atlanta, Washington e Montreal). Contro il 21enne nato a Mosca, già vincitore in 4 set agli Us Open dello scorso anno nell’unico scontro diretto, a Cincinnati vi è stata davvero poca partita: Thomas, che non è riuscito a conquistarsi una palla break ed una sola volta è arrivato ai vantaggi quando serviva il russo, ha sofferto troppo con la seconda (33% di punti vinti quando non gli entrava la prima) e ha capitolato dopo 71 minuti, con Khachanov vincitore con un duplice 6-2.