38 anni fa a Flushing Meadows si disputava uno dei match più memorabili della storia del tennis, ma non per via della partita combattuta o per i colpi mozzafiato, bensì per gli eventi singolari che sono accaduti in quell’occasione. D’altronde, con due personaggi ribelli come McEnroe e Nastase non poteva che prospettarsi un incontro sopra le righe.
Secondo turno degli US Open 1979 (quando il cemento del centrale era ancora di colore verde) John e Ilie si accingono ad affrontare l’ultimo match della serata, gli spalti sono gremiti e McEnroe, galvanizzato dal suo pubblico, è in vantaggio sul rumeno 2 set a 1. Ormai il destino di Nasty sembra segnato e come nel suo stile comincia a protestare contro l’arbitro e a temporeggiare tra un punto e l’altro. Così il giudice di sedia, Frank Hammond, dà il penality game al rumeno, il quale per protesta si rifiuta di servire. L’arbitro perde le staffe fino ad esclamare al microfono: “Game. Set. Match McEnroe”. Ecco che accade l’imprevedibile: la folla si aizza contro la decisione arbitrale tanto da gridare, fischiare e lanciare oggetti in campo, alcuni spettatori invadono il terreno di gioco.
La polizia è costretta ad intervenire per cercare di calmare il pubblico. Alla fine, dopo ben 18 minuti in cui si è scatenato un vero e proprio pandemonio, il giudice del torneo, Mike Blanchard, pone fine al caos, sostituendo l’arbitro Hammond e facendo rientrare in campo Nastase. Alla fine sarà comunque John McEnroe ad avere la meglio con il punteggio di 6-4 4-6 6-3 6-2 e conquisterà il suo primo US Open.