Fabio Fognini 10
Riesce a far parlare dell’Italia a lungo anche in uno slam, impresa ai limiti dell’impossibile. Fenomeno. Straordinaria la piece teatrale su sky ma manca il colpo da maestro con le scuse in mondovisione a Scanagatta.
Il telefonino di Scanagatta 9
“Querelerò Fognini, la testa del direttore è troppo dura”.
Andy Murray 2
Stava benissimo, era pronto a sbaragliare la concorrenza a New York, a riappropriarsi del numero 1 e a tornare a dominare il circuito. Poi un improvviso malessere, davvero inaspettato, insomma un fulmine a ciel sereno, lo ha costretto al forfait. “Pensavo che al posto mio potesse giocare mio fratello…”.
Juan Martin del Potro 8
La rivincita di tutti gli uomini, il paladino dei tanto bistrattati maschietti. Dedicato a tutte le mogli che accusano i mariti di essere moribondi con 37,1 di temperatura. Lui, incurante della febbre con il suo martello ha spazzato via Thiem annullando match point e sbattuto fuori il re. Prima di arrendersi all’imbattibile.
Sloane Stephens 10
Quando dichiarò di voler sostituire il poster di Serena in cameretta con il suo dopo la vittoria a Melbourne nel 2013 non conquistò le simpatie della sua più celebre connazionale ma si annunciò al mondo come futura campionessa. Poi si è un po’ persa, vittima prima delle troppe pressioni e poi degli infortuni. All’improvviso è ritornata, confermando l’affidabilità della cura Federer e Nadal (e ora ci proveranno Nole, Murray, Wawrinka etc): non farsi vedere per un po’ e prendere tutti in contropiede…
Maria Sharapova 6,5
Beh, se indossa il vestitino con gli Swarovski nel parcheggio del Queens non sappiamo se ne esce viva, però – al netto di tutte le polemiche – nell’anarchia del tennis femminile è un personaggio che serve come il pane. Anche gli organizzatori del torneo avrebbero volentieri fatto a meno di una delle quattro ragazze di casa pur di avere Maria in fondo agli US Open. Ma non è ancora pronta.
Rafael Nadal 10
È riuscito a vincere uno slam sul cemento rispondendo dal parcheggio del Queens e soprattutto senza farsi distrarre dagli Swarovski di Masha. Proprio come il suo amichetto Roger: un altro slam vinto giocando contro nessuno, ma proprio nessuno. E sono più o meno sedici tutti uguali, Anderson si aggiunge ai Puerta e ai Ferrer che sono parenti stretti di Gonzalez e Baghdatis e Cilic. Ora le opposte fazioni si crogioleranno rispettivamente nel sogno di vincere altri 4 slam e nell’incubo del sorpassone di Rafa con il rimpianto per quel 3-1 di Melbourne: “Ah se no stavamo 18-17… o forse 17 pari, mica vinceva Wimbledon poi quello lì”.
Kevin Anderson 9
Ok, è stata la terza non finale slam di fila, ma mica ce la possiamo prendere con il povero Kevin? Lui il suo l’ha fatto, anzi molto di più, sfruttando la ghiotta occasione che gli si è presentata mentre tanti altri vivranno di rimpianti. E mica è colpa sua se hanno provato a spacciare la finale come una partita che avrebbe potuto vincere…
Petra Kvitova 8
Un altro passettino verso il pieno recupero ai suoi livelli. Sembrava quasi pronta. Ma siamo già al miracolo sportivo.
Andrey Rublev 8
Il nuovo Kafelnikov, il nuovo Safin. Potenza, traiettorie e personalità. Evaporate tutte contro Rafa però , nell’occasione in cui i fenomeni devono esplodere o almeno impressionare.
Madison Keys 8,5
Eh lo so, siamo provincialotti ma non riusciamo a non pensare che a Wimbledon Camila Giorgi eliminava Madison e ora lei è arrivata ad un passo dal sogno. Tradita dalla tensione in finale, sopraffatta dall’emozione di ritrovarsi di fronte nella partita più importante della vita la sua migliore amica sul circuito, proprio come accadde con Roberta Vinci contro Flavia Pennetta: si siamo provincialotti.
Roger Federer 7
Dopo aver camminato sulle acque a Melbourne, moltiplicato i pani e i pesci a Wimbledon è riuscito in altri miracoli a New York: trasformare Tiafoe in un “futuro campione”, far tornare Youzhny un giocatore di tennis e restituire un rovescio a del Potro. Poi sono finiti i miracoli e anche la salute.
Simona Halep 5
Quando tutto va male, stai sicura che andrà peggio. La nuvoletta di Fantozzi si abbatte su di lei, Paperino del tennis in gonnella. Beccare Maria Sharapova al primo turno è da oscar e così altra occasione sprecata di salire al numero 1 e vincere uno slam. Forse ha bisogno di tornare un po’ nelle retrovie per piazzare la zampata vincente.
Alexander Zverev 4
E’ giovane, si farà. Fa il fenomeno nei 1000 e si scioglie negli slam. Ma sarà il nuovo numero 1, dicono. Poi però Rublev e Shapovalov…
Grigor Dimitrov 4
Cincinnati l’ennesima illusione, New York il solito richiamo alla realtà. Il tempo non torna più…
Coco Vandeweghe 8
Ad un certo punto è sembrata la più plausibile risposta di Trump a Kim, poi ha trovato una che ha tirato più forte di lei.
Venus Willams 8,5
Un quasi suo coetaneo, apparentemente sano o quanto meno senza malattie autoimmuni, viene dipinto come Gesù sceso in terra. Lei un po’ meno anche se è a livelli stratosferici pur se le manca la vittoria. Forse perché in fondo, non è mai stata tanto simpatica…
Garbine Muguruza 5,5
Non proprio il miglior modo per festeggiare il numero 1 ma Petra era in serata di grazia.
Caroline Wozniaki 4
Sharapova può giocare anche in un parcheggio del Queens, lei dov’è? Va bene che è l’amica del cuore di Serenona ma sul centrale chi deve giocare, Sharapova-Halep o Wozniaki-Buzarnescu? Se poi si lamenta che Sharapova abbia appeal non per le qualità tecniche ma per altro, dovrebbe ricordarsi che qualche servizio per Sport Illustrated lo ha fatto pure lei. Mentre quanto a slam portati a casa… siamo a livello Radwanska.
Pablo Carreno Busta 7,5
“Allora Pablo, quale busta sceglie, la 1, la 2 o la 3?”. “La 3”. “Allegriaaaaa! Ha pescato quattro qualificati ai primi quattro turni e poi Schwartzman! Colpo di scena!”. Poi si emoziona con Anderson e il sogno svanisce.
Marin Cilic 4
Non sfrutta il regalo di Murray.
Angelique Kerber 3
Adieu.
Sam Querrey 7
Addirittura il favorito della parte bassa. Troppo, per zio Sam.
Anastasija Sevastova 7,5
Una lettone vince Parigi, un’altra fa fuori Maria a New York. Due lettòni da sogni d’oro.
Kaia Kanepi 7,5
Un’altra sopravvissuta, un’altra storia da raccontare. In fondo, c’è spazio per tutte.
Karolina Pliskova 5
Ci sta provando con tutte le sue forze. Ci crede, vede l’obiettivo dinanzi a lei. A questo punto rischia di centrarlo contro ogni pronostico. La gara per la numero 1 peggiore di sempre annovera un’altra iscritta…
Dennis Shapovalov 7
Forse l’ultimo slam nel quale lo vedremo sciupare occasioni. Presto un Carreno non sarà più un problema.
Diego Schwartzman 8
Facciamo outing: amore incondizionato per Dieguito, che Dio ce lo conservi a lungo. La rivincita degli uomini normali con un cuore così, due gambe così ma soprattutto un rovescio da sballo. Vamos!
Johanna Konta 4
Oltre le gambe c’è di più. O forse no.
Paolo Lorenzi 8 e Thomas Fabbiano 7,5
Eravamo abituati ad altri derby a New York, ma di questi tempi non è il caso di fare gli schizzinosi.
Dominic Thiem 5
Veleggiava serenamente verso il quarto contro un malridotto Federer, poi si è distratto un attimo e non ci ha capito più nulla, travolto da bordate argentine. Ma se punta ad arrivare in fondo, deve crescere in personalità. E cominciare a studiare lo sconosciuto significato della parola “programmazione”.