“Le condizioni sono incredibilmente diverse rispetto a quelle a cui siamo abituati. Credo di aver giocato al massimo ad una altitudine di 1.100 metri, sempre per la Davis in Sudafrica, ma questi 2.600 metri sopra al livello del mare non sono paragonabili. L’aria è rarefatta, il respiro diventa subito affannoso, i polmoni fanno fatica, è difficile tenere gli scambi prolungati, la palla vola via. Negli ultimi due giorni siamo riusciti a trovare un buon gioco, comunque non paragonabile a quello adottato ai tornei, qui non è possibile. Sarà un’esperienza interessante e spero che ci adatteremo nel miglior modo possibile. Credo che non sarà semplice, ma restiamo comunque i grandi favoriti”, ha dichiarato Marin Cilic al termine dei primi allenamenti a Bogotà, dove con la sua nazionale affronterà i padroni di casa della Colombia nello spareggio play-off per la permanenza nel World Group I di Coppa Davis.
Permanenza che per la nazionale finalista della scorsa edizione dipende molto dalle prestazioni del neo n. 5 del mondo (“Bello. Ho lavorato tanto per arrivarci ed è uno stimolo per i prossimi 12-18 mesi per cercare di fare ancora meglio” ha detto al riguardo), con conseguente pressione sulle sue spalle. “Questo capita praticamente in ogni sfida di Davis. Spero di partire bene sin dalla prima giornata”, ha risposto in merito il 28enne tennista di Medjugorje, che ha anche un motivo statistico in più per far bene nella capitale colombiana. Vincendo entrambi i singolari diventerebbe infatti il giocatore croato con il maggior numero di match di singolare vinti: Cilic è attualmente a quota 22 e davanti a lui ha solo Ivan Ljubicic, con 23 vittorie.